HARK
“Henry, dove si va?”
“Non è il paradiso, no.”
“Certo che no, stiamo viaggiando nel buio, nero davanti, sopra, sotto… non abbiamo nemmeno l’asfalto sotto la macchina!”
“Senti Henry…”
“Sììì?”
“E’ tutto buio!”
“Già.”
“Ma ci stiamo muovendo?”
“Sì.”
“Ah…”
“Eh già…”
“E cosa vedi?”
“Niente.”
“Come fai a guidare?”
“Vado dritto.”
“Già.”
“Mi vedi sbandare?”
“No.”
“Eh certo, perché vado dritto, non sbando.”
“Sì.”
“Eh già, uh uh.”
“Comunque io non ho paura di farmi male.”
“Nemmeno io.”
“Perché?”
“Perché è come se fossimo in viaggio col corpo astrale, non può succederci nulla. Perché non ci stiamo muovendo, è un “movimento sogno”, ecco perché!”
“Apri il finestrino.”
“Perché?”
“Apri il finestrino!”
“Ecco!”
L’aria fresca della notte si precipita nell’abitacolo.
“Andiamo veloci.”
“Già.”
“Questa è aria.”
“Sicuro.”
“Quindi non siamo nello spazio iperspazio o buco nero o che cazzo…”
“Se così fosse vedresti…le stelle le galassie e tutto il resto.”
“Già… Quindi stiamo andando veloci, solo quello?”
“Sì, velocissimi.”
“Io sento il rollio delle gomme… e buio pesto fuori.”
“Tranquillo, dopotutto è una Ford, è mia!”
“E allora? Siamo persi nel buio, nella pancia di una stella carnivora…”
“Aaah! Siamo solo in qualche cazzo di posto di montagna…aspettati di vedere un bufalo.”
“Hanno i neon sulle corna?”
“No!”
“E allora… cos’è quello?”
Henry accosta l’auto al parcheggio della Roadhouse.
“Boy…..devo parlarti.”
“Beh…”
“Beh è così… Insomma, io amo Kurt!”
“Ah… A me non interessa e poi, chi è Kurt?”
“Kurt ha inventato il motore infinito!”
“Cheeee?”
“Un motore che fa tutta la strada che vuoi senza consumare un gallone di benzina, praticamente una magia.”
“Beh, è matto! “
Pausa silenzio.
Poi la radio si accende da sola, una strana canzone suonata da chitarre scordate e fuori tempo e una voce stonata di bambina mixata troppo bassa, le parole appena distinguibili.
È una SCI-FI comedy
La videostoria di un impiegato dolcetto
Come sceriffo intergalattico-combattente
Che deve fermare un malvagio alieno
Dal rubare capelli dalla testa umana
Spararazzo ragazzo razzo ragazzo
Così si chiama
s-p-a-r-a-r-a-z-z-o
così si chiama
non l’ho mai sentito
e non perché brucia e sanguino
quando piscio
proprio non l’ho mai sentito prima
come dici si chiama?
s-p-a-r-a-r-a-z-z-o
SPARARAZZO RAZZO RAGAZZO CAZZO!!!!!!
Non l’ho mai sentito e poi perché dovrebbe esistere?
E dov’è il mio gioco preferito?
Dov’è il mio amore?
Ragazzo a razzo razzo a ragazzo
FERMATI ORA
SEI SULLA TERRA ORA
Boy: “Cazzo la voce di Aubade, e le chitarre eravamo io e Frank, gli stessi suoni, quelli giusti ma quella canzone non l’abbiamo mai composta e nemmeno suonata, dove sono?”
Henry: “Abbiamo un posto dove lasciarci?”
“Perché?”
“Perché amo Kurt, te l’ho detto.”
“Pensavo ti piacessero le ragazze.”
“Beh adesso è cambiata.”
“Ma a me non importa niente.”
“Tra poco sarai a destinazione Boy e non devi preoccuparti, non sarai più solo.”
“Ehi che cazzo di parlare enigmatico mi fai adesso!”
“Beh… Raggiungerò Kurt e creeremo macchine dai motori infiniti che costeranno pochissimo di manutenzione e non inquineranno.”
“E io?”
“Io so chi troverai alla Roadhouse.”
“Eri una specie di Master dell’universo per me.”
“Mi dispiace, quel gioco è finito… Anche tu hai smesso di vedere il futuro, non hai previsto l’invenzione di Kurt e nemmeno che l’avrei incontrato e che sarei andato con lui, non mi hai nemmeno detto come andrà e non hai l’aria di sapere chi incontrerai qui.”
“Sì uh uh è un mondo nuovo, non è la Terra, è una specie di film o di sogno vero?”
“No, non è un sogno. È I L TUO INCUBO BOY!!!”
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Il tuo racconto unisce sogno e realtà con ritmo confuso e surreale. Il buio e i dialoghi spezzati creano tensione e smarrimento.
Mi è piaciuto questo viaggio mentale dove tutto è possibile e niente è chiaro davvero.
“Nulla è vero tutto è permesso!”
Citazione William Burroughs (tra i fondamentali)
Grazie!