I guerriglieri del sogno

«Io sono pronto a tutto».

«Anch’io sono pronto a tutto».

«E io? Io non sono da meno».

Tutti e tre unirono le mani e scoppiarono a ridere. Paolo disse: «Vado a dormire. Dovreste farlo pure voi due».

«Hai ragione. Hai sentito, Livio?».

«Sì».

Paolo, Federico e Livio andarono a letto e si addormentarono come sassi.

***

Adesso erano dei guerrieri: le armature, le armi ultimo modello che scintillavano… Volsero lo sguardo verso il cielo rosso screziato di lampi. Dove i lampi cadevano, nascevano fiori da cui sbucavano ragazze nude se non che erano armate di fucili mitragliatori dotati di motoseghe. Sembravano gracili, ma dovevano avere dei muscoli forti.

I tre si nascosero in una boscaglia di capelli biondi, quando poi le ragazze armate passarono accanto a loro le assalirono con sventagliate e fendenti di spada.

Fu una carneficina.

Paolo straziò alcune ragazze e rise al vederle sanguinare, invece Federico sbranò un paio di loro dicendo: «Buone!». Livio invece le incenerì con il lanciafiamme, ma poi le fiamme attecchirono al bosco biondo e tutto diventò fuoco. Allora scapparono ridendo mentre le ragazze provavano a inseguirli con le armi da fuoco e le motoseghe, ma invano.

Dopo aver superato alcune macchie di capelli biondi, si fermarono di fronte a un tempio in cui una ragazza magra ma allo stesso tempo grassa e con gli occhi di tutti i colori porse loro una cornucopia. «Bevete, sarete felici così».

Federico non era ancora sazio di sangue. «Grazie, chiunque tu sia».

«Io sono tutte le donne…».

Ma Paolo impedì all’amico di bere dandogli una botta alla mano. «Che fai, dev’essere una trappola!».

«Che dici!».

Solo che la cornucopia cadde in terra con un soffio e dove la bevanda bagnò tutto, nacquero dei fiori che attirarono i fulmini.

«Sei contento, adesso!» gridò Livio in faccia a Paolo, davanti a quella tempesta.

«L’ho fatto per tutti e tre…».

«Noi qua dobbiamo sfidare la dimensione del sogno… e altro che il film con Freddy Krueger!, noi siamo guerriglieri del sogno, mica quelle mezze femminucce dei guerrieri del sogno…».

«Non importa».

La donna che era tutte le donne pianse e le lacrime unite ai fiori e ai fulmini fecero nascere dei rettili più simili agli allosauri che i soliti tirannosauri.

I tre li affrontarono in una lotta senza esclusione di colpi: le fiamme bruciarono tutto, iniziò a soffiare un vento che spostò tutto con la sua potenza, ma alla fine rimasero gli scheletri dei dinosauri e il tempio andò in rovina.

***

Paolo si risvegliò come se non avesse più aria.

Si girò a guardare gli amici. «Ci siete?».

«Non ho voglia di allenarmi… al diavolo le Paraolimpiadi!» borbottò Federico.

«Coraggio, Fede, dobbiamo farlo per gli sponsor» lo consolò Livio.

In sedia a rotelle, andarono al campo di basket.

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Discussioni

  1. Il sogno mi ha fatto pensare ad un assurdo videogioco per adulti (tipo i casinò dove le croupier lavorano a seno nudo), ma poi tutto si è complicato. Perchè le Paraolimpiadi?

    1. Uhm, mi sa che non è un racconto che mi è venuto tanto bene.
      La faccenda delle paraolimpiadi è perché i personaggi sono disabili e sognando vanno al di là delle loro disabilità (spero di non aver offeso nessuno, se è successo non l’ho fatto apposta).
      Grazie comunque del tuo parere, Micol!

    2. Notare anche che il titolo originale era “I guerriglieri del sogno” che è un po’ una citazione di un film della serie Nightmare (anche se poi non ha nulla a che vedere, il mio librick, con la pellicola). Poi oggi ho notato che avevo scritto erroneamente “I guerrieri del sogno” e l’ho corretto