IL COVID HA FISCHIATO! Parte 2

Serie: IL COVID HA FISCHIATO!


Ah, il tempo! Non avevi tempo per prendertene cura. Già, non si ha mai tempo per le cose che richiedono tempo. E che lo hai letto a fare il Piccolo Principe? Non hai capito quanto amasse la sua rosa? Quanta cura, attenzione, dedizione, si traducevano in amore?

E che pensi? Che pensi di raccontare, di ricordare, nell’ubriachezza di una vita sempre con la luce accesa?

Buio. Silenzio. Solitudine. Chi sei? Che cosa vuoi? Quanto ami?

Siediti, ascolta, osserva.

No. Non fuggire, siedi, siediti. No. Non parlare, ascolta, ascoltami. No. Non fotografare, beh si fotografa, i ricordi sono belli, ma non vedere. Osserva invece, guarda, guardami.

Gli occhi, il naso, la bocca. I miei, i tuoi. Presentali.

Non giudicare, entra nei labirinti che ti spaventano, capiscili. Comprendi. Comprendi. Esci dal labirinto, tirati fuori, tirami fuori. La mano, la mano. Prendile le mani che ti chiedono aiuto.

Stai solo, impara a star solo, non circondarti da chi ti fa compagnia e ti lascia comunque solo. Solo. Solo. Si è soli al mondo. Conosciti. Comprenditi. Perdonati. Amati.

Ma non lasciare solo chi ha paura della luna perché non vede le stelle. Addormentalo, soffia sulle candele quando avrà chiuso gli occhi.

Resta lì a cantargli la ninna nanna, anche se questo toglie tempo al tuo sonno, canta per lui. Proteggigli i sogni e sfida i suoi incubi. Proteggi, proteggi. Sfida.

Sfida, ma non pugnalare alle spalle. Difendi. Attacca. Combatti.

L’onore. L’onore. L’onore. E che palle. L’onore, l’orgoglio, integerrimi giudici sapientissimi che ti dicono “L’ONORE! L’ORGOGLIO! LA DIGNITA’! “

Ah si? Perché l’onore si misura in quanti attacchi sferri? L’orgoglio in quanto perdono non cedi? La dignità in quanto amore non sprechi?

Si spreca l’amore, mi chiedo?

Gli eccessi, che belli, gli eccessi. Ma di cose belle, di fiori, campagne, amici, mare. Che tristezza gli eccessi, di rabbia, rancore, invidia, tunnel.

Lavora, lavora, lavora.

Scrivo. “AH TU SCRIVI? E PERCHE’ NON LAVORI?”

Produci. Fattura. Spaccati il culo.

Si ma papà io volevo fare l’attore!

No, giurisprudenza. L’avvocato. Professionista rispettabile. “ME FIGGHIU E’ DUTTURI”.

Si questo è uno spreco.

E di quanti sprechi, come nodi venuti al pettine, ci siamo dovuti accorgere con tutto questo tempo, tempo, tempo. E che riflessioni, che amarezza, che disincanto.

Incanto. Incanto. Incanto.

IMPAZZITI SIAMO! E impazzite, che impazzire è un viaggio! Non volevate viaggiare?

SI MA IN PRIMA CLASSE E LOW COST.

Ricominciate. Radete al suolo. Posate, ancora, la prima pietra.

“TROPPO TARDI” No, no, no. Non è mai troppo tardi. Si è sempre in tempo finché si ha tempo. Chi è poi, puntuale a tutti i treni della vita? Chi non ne ha mai perso uno? Non fa niente. Non fa niente. Prendi un altro treno e parti. I binari s’intrecciano e le destinazioni sono straordinarie scoperte.

Imprevisto! Sei vivo! Vivi!

Non fartela scivolare come pioggia sul viso, bevila, bevila, alza la testa, esci la lingua, bevi tutta la vita che puoi. Ma assaporala, non ingozzarti.

Tempo, tempo, Dio degli uomini, tempo. Poco o tanto (tanto, dai, per favore) ma che sia un tempo fatto di scintille e non di incendi, di momenti da ricordare, non da collezionare, di case in cui ritornare non da cui scappare.

Allora sapete che c’è? Fanculo al Covid-19. Ma grazie. Che strappo in questi cieli di carta.

Ps Scusa mamma, oggi il pomeriggio, in termini di studio, non è stato troppo produttivo. Mi perdonerai.

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Discussioni

  1. Ciao Myriam. Penso davvero che questo periodo tanto assurdo abbia portato con sé del buono. Pochissimo, ma c’è. Finalmente ci siamo fermati, siamo stati costretti a guardarci nello specchio senza maschere e guardare in faccia la nostra anima. In questo tempo ci è stato concesso di leggerci dentro con sincerità senza più poter scappare, presi da mille impegni che consumano la nostra vita in un istante