Il Diario di Eva 

Domenica.

Anche oggi, tutto come ieri.

Questo Eden è una noia immortale. Sono stufa di girare in mezzo a queste rigogliose foreste senza incontrare anima viva. Tranne Adamo, ovviamente, ma lui è francamente pesante. E’ sempre lì a lamentarsi per quel suo dolore alla costola, ma dico io che sarà mai?

Un po’ d’umidità, forse, ma – effettivamente – qui non piove mai.

Starà così a causa di uno strappo muscolare? Ma lui di attività fisica non ne fa neanche un po’; ma proprio in nessun senso…

Vedrai che avrà solo preso freddo, sai, a forza di girar nudi qua e là.

Oggi, proprio dopo l’ora di pranzo, ho provato a dirgli di fare qualcosa di nuovo. In particolare, di avvicinarsi a quel famoso albero con quei frutti, mele credo si chiamino.

Sono rimasta molto delusa, a volte credo proprio che non siamo fatti l’una per l’altra.

Mi ha detto di smetterla perché lui aveva altro a cui pensare piuttosto che assecondare i miei capricci.

La verità è che proprio non vuole contrariare quella voce che di tanto in tanto proviene dall’alto: «Adamo, non cogliere la mela… Eva non insistere, hai tutto ciò che ti serve…». Chi sia a parlare, francamente non lo so; di certo, si sente un Padretèrno.

Almeno di domenica, unico giorno in cui quella voce non si fa sentire – dicono si riposi -, volevo che Adamo facesse qualcosa di nuovo. Invece ha passato tutta la giornata, lì, seduto sul tronco di un albero, a guardare farfalle. Gli ho dovuto peraltro ricordare di andare a cercare da mangiare sennò neanche si sarebbe mosso.

Pazienza, ora vado a dormire, non perché sia stanca ma proprio perché qui non c’è decisamente nulla da fare.

Almeno potessi spegnere quelle stelle nel cielo; con quella luce mi rendono proprio difficile prendere sonno.

Lunedì.

Finalmente qualcosa di nuovo.

Ho conosciuto un tale. Sono convinta che mi aiuterà ad andar via di qui, anche a costo di strisciare. Ad Adamo non ho detto nulla. Lui non ha ama i serpenti.

Davide Di Giorgio 31/05/2023