Il piano

Serie: Il feudo piangente


Sentì l’ansia colmargli il cuore. Gregoir osservò il cadavere di Theodore.

Hugo: È il fratello di Fernando oltretutto, non crederanno mai alla nostra innocenza.

Gregoir: Dobbiamo trovare l’altra uscita, ci deve essere per forza.

Rispose seriamente senza far trapelare il minimo tentennamento. Il corridoio si protraeva per decine di metri e con l’avanzare dei propri passi sentì i pensieri aumentare colmandogli la mente. Giunsero ad una parete di legno, spingendola scoprirono che fosse una libreria posta a coprire l’entrata. Si ritrovarono nel piano più interrato delle segrete.

Hugo: Jack non poteva non sapere di questo passaggio.

Gregoir: Vorresti accusare l’erede del re?

Hugo: Evidentemente ha tenuto questa informazione per se, oltretutto è già stato accusato dai suoi stessi uomini.

Gregoir: Non penso sia stato lui, temo che non sia neanche Vlad il colpevole, ho questo presentimento.

Hugo: Ci serve un caprio espiatorio!

Vide l’uomo pararglisi dinanzi nel mezzo del corridoio di pietra.

Gregoir: Non ho intenzione di accusare nessuno senza prove.

Hugo: Allora temo che abbiamo un problema, io voglio semplicemente sopravvivere.

Lo vide estrarre la spada dal fodero e prepararsi a colpire.

Jack sbatté le palpebre, la stanchezza lo stava colmando. Sentì un rumore e qualcosa lo fece cadere a terra. Vlad era in piedi, riuscito a liberarsi, stringeva una spada puntata verso di lui. Clemente e Alfio erano in piedi stupiti.

Alfio: Vlad getta l’arma.

Vlad: Sono accusato di aver assassinato il re, come puoi pensare di convincermi?

Sentì l’uomo ridere e la fredda spada strusciare sulla sua pelle, tentò di muoversi ma senza successo. Non comprese come avesse fatto Vlad a liberarsi.

Fernando, Costante e Frederick raggiunsero le porte del castello.

Fernando: Nessuno è passato per le entrate segrete e neanche per questa.

Spiegò di aver messo degli stecchini in verticale sulle varie entrate, minuscoli ma tutti in piedi.

Costante: Se nessuno è entrato, l’assassino è per forza con noi.

Frederick: Non è possibile che abbiano scoperto del trucco degli stecchini?

Fernando: No, nessuno lo sapeva e sono troppo piccoli per essere notati.

Vide Hugo sferrare un colpo che parò velocemente con la propria lama.

Gregoir: Osi mettere in dubbio il volere del tuo re?

Hugo: Il nostro feudo è caduto, non sei più il re di nessuno.

Le due lame continuarono a scontrarsi propagando il frastuono dei due metalli.

Gregoir: Devi rinsavire!

Colpì l’uomo alla rotula destra facendolo cadere a terra. Lo vide lasciare la spada e tentare di bloccare la ferita.

Hugo: Coraggio uccidimi!

Gregoir: L’assassino vuole metterci l’uno contro l’altro.

Disse rinfoderando la spada.

Jack sentì la lama rigare leggermente la propria pelle facendo fuoriuscire una goccia di sangue. Vlad si volse ed iniziò a correre verso la sala del trono.

Jack: Liberatemi. Vi sarò di aiuti.

Pur esitanti, vide Clemente e Alfio liberarlo. I tre inseguirono Vlad lungo il corridoio fino ad una stanza totalmente isolata, posta accanto l’entrata delle segrete.

Jack: La sala delle torture.

Successe tutto in pochissimi istanti. Del sangue macchiò l’abbigliamento di Jack, parte della parete era a terra, poco prima delle urla lo fecero voltare.

Vide Fernando, Frederick e Costante urlare da dietro di loro, voltandosi comprese che stessero solo cercando di capire come mai fosse libero. Udì un rumore e volgendo lo sguardo vide Vlad utilizzare una balestra, la freccia colpì Clemente di striscio generando uno schizzo di sangue che colpì l’abbigliamento di Jack. Tuttavia non mirava all’uomo, mirava alla trappola segreta del corridoio, la parete crollò.

La polvere ricoprì l’aria generata dal muro appena crollato, sollevando le palpebre comprese che stessero tutti bene.

Qualcosa tranciò l’aria, la polvere impedì a tutti di tenere le palpebre sollevate. Un rumore tuttavia catturò l’attenzione di tutti, qualcuno aveva emesso un urlo agonizzante susseguito da un tonfo, qualcuno era appena morto.

Costante era a terra, uno sguardo vitreo stampato sul viso.

Tuttavia non era stato lui a emettere l’urlo infatti era ancora vivo pur avendo una freccia conficcata nella coscia. Accanto a Jack infatti vi era Clemente oramai deceduto.

Fine terzo episodio.

Serie: Il feudo piangente


Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Il ritmo cresce di episodio e in episodio, bravo stai mantenendo un buon pathos. Curerei un pò di più i dialoghi, come sintassi sono sviluppati quasi come una sceneggiatura, quindi non dico di cambiare lo schema però forse puoi aggiungere qualche particolare per caratterizzare di più i personaggi.
    Al prossimo episodio 😀