Il profumo del rosmarino

Serie: ROSMARINO


Eleonora, Nora per il suo diario. Andrea suo marito. Una coppia come tante, forse.

Non so dire quando tutto ha cominciato a incrinarsi. Forse il giorno in cui Andrea ha smesso di baciarmi sulla fronte prima di uscire.

O forse quando ha iniziato a lasciare il cappotto sulla poltrona, invece che nell’armadio. Piccoli cedimenti, minuscoli, ma uno dopo l’altro fanno crollare un edificio. Anche quelli in cemento armato.

Abitiamo in una villetta a schiera, discreta, elegante, con una siepe ben tagliata e una porta d’ingresso che non ha mai avuto bisogno d’allarme.

Ogni cosa ha il suo posto. Anche il silenzio.

Andrea lavora troppo. Sempre. Progetti, telefonate, riunioni. Rientra alle sette, mangia in silenzio, poi guarda i notiziari come se la fine del mondo potesse interessargli solo per il tempo di un servizio.

Io, da parte mia, mantengo la parte. Tavola apparecchiata, piatti caldi, tovaglioli in tessuto. Mia madre diceva che la forma è l’ultima difesa del cuore. Io ho fatto della forma il mio mestiere.

Stasera cucino un’orata al forno con patate e rosmarino. Taglio tutto a cubetti perfetti. Il rosmarino lo raccolgo stamattina, sul balcone. Cresce bene, anche se prende poco sole. Andrea dice che è buona, l’orata. Lo dice ogni volta, come un riflesso condizionato. Poi sbuffa, aggiunge il sale senza assaggiare, e finisce il piatto in sette minuti.

Dopo cena, preparo una tisana. Lo faccio ogni sera. È un rito. Una forma di affetto che non richiede parole.

Mentre l’acqua bolle, scelgo le erbe con cura. Camomilla, melissa… e un pizzico di qualcosa in più. Niente di preoccupante. Solo una variazione.

Andrea beve le mie tisane con fiducia. È sempre stato un uomo che non si fa troppe domande. Questo, lo ammetto, l’ho sempre trovato comodo.

«È nuova?» chiede stasera, dopo un sorso.

«Leggermente diversa» rispondo. «Ho aggiunto un’erba digestiva. Aiuta a rilassarsi.»

Annuisce, come si annuisce davanti a un suggerimento dell’uomo delle previsioni del tempo in tv. Poi si sdraia sul divano e chiude gli occhi. Respira forte, come se anche dormire fosse uno sforzo.

Io, invece, resto in piedi. Tazza in mano. Guardo fuori dalla finestra. Il viale è deserto. Le luci dei lampioni sembrano più gialle del solito. Forse è l’umidità.

Sorseggio lentamente e penso che certe cose hanno bisogno di tempo. Anche i cambiamenti. Anche le verità.

Il profumo del rosmarino è ancora nell’aria. Un profumo deciso, pungente. Persistente. Come certi pensieri.

Serie: ROSMARINO


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