Il progetto

Serie: Terrore sotto terra


Atto primo.

Sorseggiò il vino rosso finendo di parlare al telefono.

Karl: Ricevuto, progetto G.H.Y.R. avviato.

Udì l’uomo all’altro capo del telefono riattaccare. Scrutò i monitor. Mark e Jack erano intenti a dimostrare la propria innocenza a Miguel, il capo dei rapiti. Negli schermi sottostanti vide San imbattersi in alcuni uomini di Miguel e subito dopo Emily, Greg e Liz trovare un confuso Desmond.

Karl: Dovrò muovere i fili per avviare la seconda parte del progetto. Portare tutti loro dai rapiti.

Atto secondo.

Miguel fissò a lungo Jack e Mark.

Flashback.

Qualche anno prima.

Il giovane Miguel osservò la porta venir lentamente chiusa. L’ennesimo lavoro perso. La sera si sedette al bancone del solito bar dove si recava ogni sera. Osservò gli alcolici dietro il bancone.

Un oretta più tardi sentì le braccia degli uomini afferrarlo e gettarlo fuori dal bar. Ruzzolò a terra nel proprio vomito, distrutto e stanco. Si sollevò in piedi e si trascinò lentamente verso casa, l’abitazione dove nessuno lo stava aspettando. Osservò la posta sul tavolino ed un logo gli saltò all’occhio, era la GohokceTec.

Presente.

Le porte si aprirono. Vide i suoi sottoposti Amy e Gregoir.

Miguel: Cosa volete? – chiese urtato in parte dai propri ricordi.

Amy: Abbiamo trovato Sam.

Miguel: Lo stesso Sam fuggito da questo luogo lasciandoci a morire?

Atto terzo.

Osservò Miguel entrare nella stanza. Amy deglutì, la ragazza aveva lunghi capelli neri legati e carnagione bianchissima, Gregoir invece era alto, magro e biondo con occhi azzurri.

Mark: Voi due dunque lo conoscete? – lui e Jack erano alle spalle dei due, con le mani legate dietro la schiena.

Gregoir: Non avete diritto a parlare, ancora non siamo sicuri della vostra innocenza. Potreste essere loro complici. Solo Alan saprà dircelo.

Jack: Chi è Alan?

Amy: Il nostro informatico. A quanto pare vi sono telecamere ovunque, apparentemente disattivate. Le utilizzerà per capire da dove realmente venite e soprattutto se eravate in delle celle come dite.

Dei passi attirarono la loro attenzione. Videro Miguel esasperato uscire dalla stanza.

Gregoir: Allora?

Miguel: Come sospettavamo, la risposta è il Fosso.

Atto quarto.

Finì di controllare Desmond.

Emily: Non posso esserne certa ma non vedo alcun danno. Probabilmente hai perso la memoria a causa dello stress, un evento traumatico.

Liz e Greg aiutarono la ragazza a rialzarsi. I quattro avanzarono lungo dei cunicoli.

Flashback:

Osservò il proprio capitano salire a bordo della nave. Greg deglutì, era stato congedato con disonore dalla marina. Sì sedette sulla panchina al porto scrutando la nave salpare, si accese una sigaretta. Fu così che l’uomo riprese gli studi lasciati in precedenza ed in futuro sarebbe diventato un architetto. Decise di nascondere il proprio passato vergognandosi per ciò che successe.

Presente.

Lo osservò qualche istante.

Desmond: Hai un’aria così familiare. – disse al ragazzo.

Greg: Probabilmente perché mi hai visto sul pullman prima del rapimento.

Improvvisamente dei rumori attirarono l’attenzione dei quattro.

Gregoir: Fermi tutti! Chi siete?

Amy: Mettete le mani dietro la… – s’interruppe improvvisamente – Desmond? – fissò l’uomo negli occhi.

Atto quinto.

Alan aveva mostrato il video in cui i due venivano gettati nella cella. Mark e Jack seguirono Miguel lungo le vie dell’accampamento improvvisato fino ad un bivio senza tende. La prima strada portava ad un portone blindato.

Miguel: Si dice sia il laboratorio dove venivano esaminati dati, il motivo per cui ci troviamo qua.

Jack: Funge da sala controllo per l’apertura di un cancello non lontano da qua.

Mark: Dove ci aveva portati Sam?

Jack: Esattamente. Armi batteriologiche. Ero nella squadra che aiutò la GohokceTec a progettare questo posto ma non era destinato ad ospitare esseri umani.

Miguel li guidò attraverso la seconda strada fino ad un lunghissimo burrone. I primi due vagoni di una locomotiva abbandona stupirono i due. Non si vedeva il fondo del burrone. Una ferrovia sgangherata lo attraversava da parte a parte unendo le due sponde. Da quella parte tuttavia non si riusciva a vedere dove portasse la ferrovia.

Miguel: La teniamo come ultima alternativa, se non riusciremo a fuggire in altri modi. – deglutì.

Jack: Non conosco questa parte del progetto e non potete essere sicuri che porti ad un uscita.

Miguel: Sono strisciato lungo le rotaie scavalcando il burrone anni fa. Porta ad una grotta chiusa, le pareti potranno essere buttare giù. Basta salire sulla locomotiva e fargliele sfondare ma è troppo pericoloso.

Mark: Potrebbe crollare tutto o potreste precipitare chissà dove.

Fine episodio.

Serie: Terrore sotto terra


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