Innocenza – Il primo legame

Serie: Passato Presente e Chissà


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Creare una storia stabilisce un legame unico tra l'autore ed i propri personaggi. In questo episodio ricostruisco il mio primo legame di questo tipo.

La mia mente visualizzò uno studio in cui le pareti erano completamente ricoperte da alte librerie. Una fioca luce giallognola rendeva visibile una scrivania di legno scuro ed un uomo di mezz’età chino su di essa, intento ad analizzare antiche pergamene dai bordi sgualciti.

Proprio come lui, anche io portai il mio viso più vicino al foglio sul banco, come se avvicinandomi fisicamente potessi cogliere meglio i dettagli dell’immagine dentro di me. Con gli occhiali tondi che sfioravano la carta, infusi una piccola parte di me dentro quell’uomo, rendendolo la proiezione di ciò che avrei voluto essere nel futuro.

L’archeologo aveva passato anni ed anni ad effettuare ricerche su un faraone di cui la Storia stessa sembrava aver perso qualsiasi memoria. Si era destreggiato fino a quel momento tra le derisioni dei suoi colleghi e le difficoltà economiche ed ora era finalmente riuscito a localizzare il luogo in cui era sepolto. Trattenendo a stento l’eccitazione schizzò nella stanza accanto, ne estrasse due vecchi borsoni di tela nera ed iniziò a infilarvi tutto ciò che gli sarebbe tornato utile per la spedizione.

Vestiti, libri, appunti, documenti e piccoli attrezzi che lo avrebbero aiutato nei lavori di precisione durante gli scavi.

La connessione elettrica che avevo stabilito col mio primo personaggio si diffuse anche nel mio corpo. Sentivo la sua stessa urgenza, il suo desiderio febbrile di partire per l’avventura più importante della mia vita.

Decisi di tagliare corto sui dettagli del viaggio, utilizzando escamotage e personaggi secondari in maniera frettolosa ed inesperta. La volontà di costruire di un racconto coerente non mi sfiorò nemmeno e nel giro di qualche riga scarabocchiata mi ritrovai insieme all’archeologo senza nome in Egitto.

Visualizzai la luce abbagliante del sole riflessa sulla sabbia e sentii il calore circondarmi lentamente. Intanto l’archeologo, insieme ad una guida locale che aveva assunto a buon prezzo, sfrecciava tra le dune a bordo di una jeep color verde militare.

Serie: Passato Presente e Chissà


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Discussioni

  1. Ho letto i tre episodi e trovo che l’autore abbia un bel mondo interiore da raccontare. A pensarci bene, è tutto quello che davvero serve a uno scrittore.

    Questa passione che ci unisce va coltivata. Non è statica anzi migliora con il tempo. Se posso permettermi un consiglio formale, è il momento di lavorare sulle ripetizioni: qualcosa di davvero minimo e facilmente correggibile. Ma nel complesso si percepisce un’ottima padronanza di scrittura che, messa a sistema con la giovane età, apre orizzonti promettenti.

    Ora mi rivolgo direttamente all’autore: sì è verissimo, amiamo i nostri personaggi. Parliamo loro come si farebbe con un figlio, li vestiamo e svestiamo a nostro piacimento. Qui l’affetto è stato così forte che hai voluto “entrare” nel testo, diventando protagonista tu stesso. Ho condiviso questo tuo sentimento.

    Ma ci sono due ulteriori aspetti che vorrei proporti.
    Il primo riguarda un certo modo di scrivere che ci accomuna (la “presa scomoda e dolorosa”).

    Il secondo è la luce smeraldo. Casualmente ho visto per la prima volta, appena un mese fa, “Il grande Gatsby”, il film con Di Caprio per capirci. Non conoscevo la storia né il libro. Ma quella luce verde, lo confesso, mi si è impressa nella memoria e l’ho ritrovata oggi, qui.

    Piaciuto.

    1. Ciao @Robert_Sable e grazie mille per il tempo che hai speso nel darmi un parere così approfondito!
      Ti rispondo “punto per punto” alle varie osservazioni che mi hai lasciato!

      – Per quanto riguarda le ripetizioni sono assolutamente d’accordo con te! Ho 25 anni e, come racconto in questa serie, scrivo da quando ero molto piccolo ed in tutti questi anni ho cercato pian piano di migliorarmi dal punto di vista stilistico e “formale” ma sono consapevole di avere ancora ampi margini di miglioramento in questo senso! Purtroppo (o per fortuna) ho sempre approcciato la scrittura in maniera molto spontanea e da assoluto autodidatta, forse è giunto il momento di investire del tempo per studiare la parte più tecnica della scrittura creativa.

      – Sono molto contento di aver suscitato un sentimento condivisibile da altre persone. Personalmente il mio primo obiettivo quando scrivo è proprio quello di inserire delle parti di me all’interno dei racconti andando però a toccare dei sentimenti comuni a qualsiasi persona, motivo per cui cerco anche di mantenere sempre uno stile “semplice” e che possa arrivare a più persone possibili.

      – Bellissima l’immagine che mi hai ricordato da “Il grande Gatsby”, ho visto il film e letto il libro anni fa durante gli anni del liceo ed è un parallelismo di cui non mi ero effettivamente mai accorto!

      Tra l’altro se ti può interessare proprio oggi ho pubblicato il nuovo episodio di questa serie ed è un po’ la chiusura di questo primo arco narrativo!