INNOCENZA – Intro

Serie: Passato Presente e Chissà


Ripercorrendo il flusso dei ricordi, risalgo alla ricerca della Fiamma Smeraldo, riportando alla mente la prima volta in cui ho scritto una stori

Partiamo dall’inizio, ancora prima che quella fiamma smeraldo apparisse. Quando ho scritto una storia per la prima volta?

I ricordi sono materiale nebuloso già a ventincinque anni se cerchi di risalire all’origine della matassa in cui si aggrovigliano, ma penso di poter affermare con discreta sicurezza che è stato durante il primo tema scolastico, durante le scuole elementari.

Durante gli anni di scuola mi sono reso conto che, almeno nella maggior parte dei casi, ci sono tre tipi di studenti: quelli terrorizzati dai temi, quelli che li accettano come l’ennesima rottura di palle e quelli che li amano. Io ero uno dei rari esemplari di quest’ultima specie.

Parliamoci chiaro, non è uno di quei casi in cui essere solo ti rende più figo agli occhi degli altri. Non ti rende un lupo solitario dall’aria tenebrosa e affascinante, solo un po’ più difficile da capire per i tuoi coetanei.

In ogni caso, per usare un riferimento pop che praticamente chiunque potrà afferrare, il primo tema a scuola è un po’ come lo smistamento nelle casate di Harry Potter. Il modo in cui lo affronti ed il voto che otterrai decideranno a quali di queste tre categorie apparterrai per il resto della tua infanzia ed adolescenza.

Torniamo al punto quindi, al mio primo tema. Ricordare l’anno o il mese è assolutamente impossibile, nella mia ignoranza attuale non saprei nemmeno a quanti anni si impara a scrivere, quindi figurarsi se riesco a riesumare certi dettagli. Ciò che ricordo bene è che era un tema libero, potevamo spaziare con la fantasia come volevamo, l’importante era produrre una storiella.

In quel periodo in realtà Italiano non era neanche la mia materia preferita, la mia passione era tutta rivolta verso la Storia, in particolare verso la civiltà egizia. Pensai quindi di unire l’utile al dilettevole e di creare un racconto in cui potessi parlare di ciò che più mi interessava. Impugnai la penna, utilizzando la presa assurdamente scomoda e dolorosa che tutt’ora mi caratterizza e mi rende oggetto di scherno, abbassai lo sguardo e spedii una parte di me tra le sabbie del deserto.

Serie: Passato Presente e Chissà


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Discussioni

    1. Ciao ancora Beatrice!
      Mi fa piacere che ti stia interessando questa piccola serie che sto portando avanti e di aver trovato qualcuno che potesse coglierne lo spirito dopo aver vissuto la stessa sensazione sulla sua pelle ahahaha.
      Per quanto riguarda la semplicità cerco sempre di non arroccarmi troppo in evoluzioni stilistiche di cui non mi sento completamente padrone e che penso possano “guastare” lo sfondo infantile e spontaneo che vorrei condividere con questi racconti.
      Restituirò certamente il favore andando ad esplorare anche il tuo profilo!