Io
Voglio scrivere come mi sento.
Osservo il foglio bianco davanti a me macchiarsi di inchiostro, riempirsi con scarabocchi e cancellature nell’attesa di trovare parole di qualsiasi lingua che possano spiegare l’angoscia e il dolore della mia anima. Credo, però, che nemmeno le parole più antiche possano dare un senso a ciò che sento. Ma cosa sento esattamente?
Delusione, incomprensione, vuoto.
La prima è l’amarezza che ho negli occhi. Essi si riempiono della comunicazione non verbale, ciò che l’udito non sente l’occhio lo percepisce. È lo specchio dietro al quale si nasconde il mio cuore, che al vedere l’immagine di un mondo preistorico, si rattrista e ne rimane deluso. Il mondo di cui parlo è una terra in cui gli uomini lottano per la sopravvivenza, nel quale domina il più forte e potente. Il concetto di forte ha una funzione astratta, in cui le parole rappresentano il potere dominante. Più dimostri di essere forte usando terminologie accattivanti, maggiori saranno le tue risorse. È questo il mondo di oggi. Prevale l’amarezza, il disprezzo e la violenza di ogni tipo, mentre la gentilezza e l’amore sono gettati nei materiali non riciclabili.
Io però ci spero ancora, che le persone mi trattino bene, che capiscano che i sentimenti sono innati dalla nascita e che non dovrebbero mai scaricarsi. Mi illudo di essere felice, ma la verità è che questo mondo crudele mi si rivolge contro, mi avvolge e sembra prendersi cura di me. Però mi tiene legata con sé, così non posso scappare né ribellarmi. Un oggetto, uno sfogo a cui urlare contro, usata, stupida e incapace. Queste sono le parole della grande divinità di questo mondo.
La delusione deriva da questo concetto, che si impossessa di me e provo a conviverci ogni giorno.
L’incomprensione fa parte di un altro pezzo dolente del mio cuore. Ogni giorno tenta di comunicare al mondo il suo pensiero, di condividere con esso i propri traguardi, le gioie, cioè che lo rende felice per pochi istanti. Ma il mondo lo respinge, lo ignora e lo categorizza. Il mio cuore è stanco di questi tentavi inutili che lo portano alla delusione e all’isolamento di se stesso. Vuole parlare perché gli viene chiesto di farlo, ha imparato ogni lingua per comunicare al meglio sperando di essere compreso. Ma a fine giornata si rinchiude nelle cavità toraciche mandando continue fitte alle costole sino a non battere più. Desidera evadere da questa gabbia e trasferirsi in un posto migliore, dove il mondo non lo giudica e viene accolto e accudito con amore.
Ed infine, il vuoto, la sensazione più oscura. Vengo risucchiata in un buco nero dal quale non esiste una via di fuga. Il buco nero rappresenta solamente una triste realtà del mondo in cui vivo che comanda la esistenza. Mi ritrovo così sdraia sul letto ad osservare le crepe sul soffitto senza riuscire ad elaborare un pensiero. Sono così tanti e lievitati con una dose eccessiva di dolore, che nel pensare i miei neuroni si sono danneggiati. Lo specchio riflette la mia entità, le mie paure e sentimenti. Mi mostra le ferite e le cicatrici incisi nell’anima. Mi parla e cerca di consolarmi, ma io la osservo coltivando un odio sempre più forte ogni giorno, perché ciò che vedo è una copia di me stessa alla quale ho attribuito il pensiero e disprezzo degli altrui. E ora, per punizione, come gli altri, mi odio anche io vedendo in me ogni aspetto orrendo dal quale sono accusata da questo mondo preistorico.
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Una riflessione che, inizialmente, ho creduto essere “ordinaria”.
Ma, leggendo, ho letto alcune parole “chiave”, per me intendo, di quelle che accendono i citati neuroni e fanno partire i pensieri.
La forma è molto accurata e denota una evoluzione notevole in prospettiva futura. Con l’affinamento e grazie a una tale capacità emotiva, qui si possono raggiungere vette alte per il mio modesto parere.
Consiglio, molto umilmente, un incrocio con altra autrice o autore, in termini di revisione di bozze.
C’è tanto ottimo materiale qui che può essere filtrato, anche arricchito, perché no, con le parole che solo l’esperienza può dare, quindi senza nulla togliere alla bravura della scrittrice.
Mi piace molto il concetto dello specchio, indizio evidente di un confronto con sé stessi.
E mi piace molto leggere questo stile, bello, pulito, pieno di significato.
Già, un mondo preistorico. Ti do ragione.