
La candela
Chi sei? Perché sei qui?
Sei tu che mi hai chiamata.
Ah…giusto.
È qui che vivi? In questa sala così fredda e buia?
Sì, ma a me non manca nulla: non potrebbe essere più calda o luminosa di così.
Io non vedo niente però, aspetta ho una candela.
No! Oh brava! E adesso!? Cosa sarebbe cambiato!?
Non vedi che è già tutto completamente diverso? Ora tu mi vedi ed io posso vedere te senza dover immaginare niente, non è una cosa bellissima?
Immagino di sì, sì è bella dopo tutto. C’è un sacco di roba che avevo dimenticato di possedere e solo ora che hai acceso la tua candela la riesco a vedere. Incredibile quanta sia la differenza tra le due cose.
Ecco per esempio guarda quanto è unico e speciale questo!
Hei, dove stai andando? Non ti ho chiesto di avvicinarti né di muoverti in qualsiasi altra direzione.
Ne sei sicuro? Forse dovresti metterti d’accordo con quell’altro. Nel frattempo io posso aspettare, mi piace davvero molto questo posto ed ormai non fa neppure così tanto freddo.
Certo, nessuno è mai entrato e sicuramente non voglio che qualcuno tocchi qualsiasi cosa qui dentro!
E tu che diavolo hai da guardare!? Chi sei diventato?
Cos’hai da sorridere tanto!? Una volta non lo avresti chiesto.
Ti diverti a guardare lo scompiglio che lei sta portando nella mia sala!? Dovresti aiutarla piuttosto.
Stavo bene al buio, non sapevo cosa avevo e cosa mi mancava…non è forse meglio così? E per cosa ti svegliavi ogni mattina?
Un momento, non è forse mio il trono su cui stai sedendo orgoglioso? È lo stesso su cui sei seduto ora.
Stai forse cercando di imitarmi? Non essere ridicolo.
Ti piacerebbe essere come me? Ora non servi più.
Con chi stai parlando? Io non sono seduta da nessuna parte ma se ti fa piacere verrei volentieri accanto a te.
Io non mi ricordo, ho visto qualcuno allo specchio ma di sicuro non sono io, quanto meno non più, non qui, non con te.
Ascolta secondo me questo posto sarebbe magnifico se solo potessi illuminarlo ancora un po’. Cosa ne dici, potrei accendere un fuoco proprio lì.
Va bene, spero solo di riuscire ad abituarmi al calore ed alla luce. È da molto tempo che non apro gli occhi e ormai mi ero dimenticato di queste sensazioni. Spero di non scottarmi, spero di non soffocarlo, spero di farlo crescere e spero che possa piacere. No, forse è meglio lasciar perdere non credi? Se non ci provi non puoi fallire, giusto?
Se non ci provi non lo puoi sapere.
Sì bhe…in ogni caso lo avevi già acceso o forse c’è sempre stato e non me n’ero reso conto.
Hai fatto tutto tu lo sai?
Bugiarda, lo capisco dal modo in cui mi stai sorridendo e da questa strana sensazione che ho nel petto, tu sai che cos’è?
Da qui non posso sentire niente, sai io sono rimasta ferma.
Avvicinati allora. Mi ero dimenticato che il soffitto fosse così alto. Che ci fossero scale e porte, finestre e corridoi. Guarda quante cose ci sono in questa sala! Sono quasi tutte bellissime e le avevo completamente dimenticate. Suppongo debba ringraziarti, dopo tutto è merito della tua candela se sono riuscito a scoprire tutto questo.
Non devi ringraziarmi, io vengo da fuori. Avevo intuito che questa non era una semplice sala ed in definitiva sei tu che mi hai lasciata entrare. Io vorrei restare qui se sei d’accordo, questo posto mi ha incantata. Soprattutto perché ci sei tu.
Va bene ti posso ospitare, qui c’è un sacco di spazio e la tua presenza mi fa piacere. Guarda, ora anche le altre stanze sono illuminate, puoi andare dove vuoi ma non toccare niente e non lasciare niente di tuo in giro. Non vorrei si confondesse con le mie cose.
Capisco, speravo di poter lasciare qualcosa ma immagino la tua richiesta sia più che ragionevole, dimentica pure quello che ho detto.
No, forse hai ragione ma… ascolta assicurati solo che non si capisca che qualcosa è cambiato, che da fuori non si possa vedere nulla di diverso. Per me è importante che rimanga tutto in ordine e che nessuno abbia da ridire.
Va bene! Vedrai che andrà tutto bene, te lo prometto. Tu me lo puoi promettere?
Sì certo, te lo prometto. Il fatto è che ora tutto è cambiato. Ora capisco quante cose sono fuori posto e quante sarebbero addirittura da dare alle fiamme.
Ti posso aiutare?
Non dire assurdità! Non puoi ed ho visto cosa vorresti portare qui. Sei sicura sia tutto in ordine? Non vorresti controllare anche tu prima che sia troppo tardi? Ed in ogni caso non credo di poterlo fare assieme a te, mi spiace ma proprio non posso.
Quindi che cosa vuoi che faccia?
Penso che dovresti lasciare questo posto.
Ma!? Come fai a dire una cosa simile? Sai che è stata la mia candela a riscaldare ed illuminare ogni cosa? Ora mi vorresti allontanare!? Cosa pensi succederà dopo?
Io, io non lo so davvero. Non vorrei separarmi dalla tua candela, mi serve più di ogni altra cosa per poter far ordine in questo caos ma allo stesso tempo non posso permettere che tu rimanga qui mentre lavoro.
Ti rendi conto che se mi dovessi separare da questa candela resterei al buio, gelando lentamente?
Me ne rendo conto e non puoi capire quanto sia per me doloroso chiedertelo. Proprio ora che ho conosciuto il calore e la luminosità di questo fuoco so esattamente qual è la differenza tra il buio e la luce.
Va bene, allora io la lascio qui. Aspetterò fuori.
Mi dispiace.
Sei tu ad averlo deciso.
Aspetta! Non te la posso chiedere. Riprenditela ed utilizzala per illuminare la tua stanza, sono sicuro che riusciremo a venirne a capo e dopo potrai tornare qui e ci sarà spazio a sufficienza per entrambi.
Lo capisco ma ti sei accorto di aver distrutto gran parte delle mie cose mentre stavi sistemando le tue? Io credo che per me sia davvero ora di uscire da qui.
No, aspetta!
È inutile, per quante porte tu mi chiuda in faccia ricordati che io ho le chiavi di questo posto. Come sono entrata la prima volta posso anche uscirne, ora ci sono più corridoi e la strada è più lunga ma è qualcosa che posso fare se lo desidero.
Lo so e neppure volendo ti terrei prigioniera qui dentro, sta succedendo proprio quello che temevo sin da quando sei entrata. Alcuni oggetti tra queste mura erano molto pericolosi e ci avrebbero potuto fare del male. Per questo ho dovuto eliminarli prima di ogni altra cosa.
Lo capisco ma questo non cambia nulla, ora aprirò un’altra porta.
Ascolta, ascoltami! Se ti allontani troppo dal fuoco la candela comunque non basterà!
Non capisci che da dove mi avevi lasciata il calore del fuoco non mi avrebbe raggiunta in ogni caso?
Si ma…
Sognare del cibo ha mai saziato qualcuno?
No.
Ecco.
Io…mi dispiace.
È meglio così, ora lo capisco.
Lo so, non sarebbe stata la stessa cosa altrimenti.
È vero.
Ho rischiato tutto.
E forse hai perso.
Forse?
…
Non riesco a sentirti, sei forse troppo distante o non parli affatto?
…
Ora tutto è in ordine e la sala è ben illuminata attorno al fuoco anche se manca un po’ della tua luce.
…
Io non riesco a capire che cosa stai dicendo, sto tenendo ogni porta ed ogni finestra aperta pur di riuscire a far entrare la tua voce ma ti giuro che non riesco davvero a capire che cosa stai dicendo. La primavera sta finendo. Presto dovrò prepararmi a sfruttare il calore dell’estate prima che arrivi l’inverno, altrimenti sarà troppo tardi. Non ho più molto tempo per aspettare. Lo so è colpa mia! Lo so, ma non ci posso fare niente.
…
…
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Hai una struttura di racconto molto particolare, ti dirò che per quanto originale sia, può essere facile perdersi. Secondo me questa scrittura può diventare una specie di tuo “must”, basta che ti alleni ancora un pò a rendere più fluido l’insieme globale della storia, ovviamente solo a mio avviso 😀
Grazie per il commento Marta, ogni parere e consiglio è estremamente prezioso per me dal momento che sto sperimentando e di certo ho molte aree in cui poter migliorare.
Vorrei capire che cosa intenti per “mio must”, intendi una sorta di mio stile personale?
In ogni caso non sei la prima a farmi notare che non è semplicissimo seguire il filo del discorso.
Nello specifico in questo racconto ho voluto di proposito trasmettere confusione e smarrimento ma a quanto pare non l’ho fatto nel modo più efficace. Aggiusterò il tiro 😉
Ciao Davide!
Credo che se la confusione è voluta hai fatto benissimo a seguirla, non è detto poi che la perdizione di alcuni lettori sia per forza un dato di fatto sul tuo modo poco efficace, arrivare e coprire più pubblico possibile è difficilissimo!
Tu cerca di assimilare tutto le informazione che ti arrivano dalle persone che ti leggono e tieni sempre a mente quello che vuoi trasmettere, il bilancio fra queste due dovrebbe, solitamente, aprire le porte ad una scrittura completa -per noi che scriviamo- e gli altri che ci leggono.
Per il resto, la scrittura come potrai ben sapere, è un esercizio infinito e continuo.
Per quanto riguarda il discorso del “must”, credo sia proprio affinarsi e caratterizzarsi su quello che meglio amiamo e meglio sappiamo fare, alla nostra riconoscibilità di autore.
Non che ognuno di noi debba per forza fare cose strambe per essere riconosciuto, ma credo che al di là delle storie, quando prendiamo un libro dobbiamo essere certi di ritrovarci lo scrittore prescelto… secondo me questa tua “confusione” potrebbe, paradossalmente, diventare il tuo segno di distinzione.