
La punk china
Serie: Quando matrimonio e patrimonio fan rima con pandemonio
- Episodio 1: La Rolls
- Episodio 2: “La sposa in posa” Atelier
- Episodio 3: Il burkinabé
- Episodio 4: Nella Duna a 4 ruote
- Episodio 5: La spia
- Episodio 6: La punk china
- Episodio 7: Nozze in diretta TV
STAGIONE 1
Una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri, composta da un Maresciallo e da un Appuntato, stava svolgendo un normale servizio di controllo del territorio.
Al servizio della Benemerita le due moto, due moderne Ducati Multistrada 1200 S, non aspettavano altro che di erogare tutta la loro esuberante potenza in una manciata di secondi. Tutto sembrava ‘esente da qualsiasi turbamento sia d’ordine fisico che morale’. È un italiano contorto, lo ammetto, per esprimermi come un Carabiniere ho dovuto spremere bene le meningi. Ah! Volevo semplicemente dire che tutto sembrava tranquillo.
Ma, ritorniamo ai due Carabinieri in divisa.
«Appuntato, ha visto quello che ho visto io?»
«Maresciallo, intende dire se ho visto quella ragazza carina dai tratti orientali con la cresta arancio, piercing sul naso, chiodo sbrindellato in similpelle nera, scarponi invernali ai piedi, tatuaggi tribali sulle braccia, due gambe lunghe e affusolate, una minigonna cortissima, direi inguinale, piegata oscenamente a novanta, intenta a raccogliere un mozzicone a terra lì vicino a quella panchina?»
«No, non la punk china made in China vicina alla panchina, intendevo un carro attrezzi giallo con il lampeggiante in funzione, lei non l’ha visto?»
«Negativo, Maresciallo, non l’ho visto. Concorda che la ragazza china così conciata è uno spettacolo indecente? Mi autorizza a perquisirla prima di portarla dentro per accertamenti?»
«Non esageri, non sta commettendo nessun reato, dica, piuttosto, che ha attenzionato la ragazza punk cinese solo perché era china, ho visto come la guardava e come le guardava le terga. Dai, monti in sella, fermiamo quel carro attrezzi giallo, piuttosto; mi è parso di aver visto una donna in abito da sposa nell’auto senza conducente al traino.»
«Agli ordini, Maresciallo.»
«Io inseguo il carro attrezzi, lei, la macchina a guida autonoma, d’accordo?»
«Okay, e se mi scappa?»
«La sposi.» La laconica risposta del Maresciallo, evidentemente fan di Richard Gere e Julia Roberts.
Poco più avanti, nella cabina del carro attrezzi.
«’Ngamal, senti anche tu una sirena?» È l’Innominata, la madre della sposa.
«Io messo solo lampeggiante, signora, no sirena.»
Un poco più indietro, nella Duna.
«Ci mancavano solo i Carabinieri alle calcagna, cosa mi deve succedere ancora? Questo matrimonio s’ha da fare o no?»
Raggiunto e superato il carro attrezzi, il militare dell’Arma estrae la paletta dallo stivale intimando all’autista del mezzo di rallentare e accostare.
Il Carabiniere si avvicina a ‘Ngamal, dopo aver portato la mano destra alla visiera per il consueto saluto militare, lo osserva attentamente per qualche istante; rimane alquanto perplesso, non gli era mai capitato di vedere un extracomunitario di colore vestito come un dandy alla guida di un carro attrezzi. Poi, la solita richiesta.
«Favorisca patente e libretto.»
‘Ngamal estrae dal portafoglio le permis de conduire.
«Eccola, gendarme, libretto è in Duna, vado prendere.»
«Ma dove va! Stia qua. Questa patente non è valida in Italia.»
«Io fatta in Burkina Faso, è buona.»
«Questo è da vedere, Sig. Faso (!) – ma guarda, lo stesso nome del bassista di Elio -, per poter circolare in Italia la deve convertire.»
«Per Allah! Mia patente musulmana, io non converte.»
«Non faccia lo spiritoso, non mi sembra il momento.»
«Maresciallo» è l’Appuntato, «la signora oggetto di controllo non vuole collaborare, si rifiuta categoricamente di uscire dalla Duna. Dice che un centinaio di persone la stanno aspettando nella piazza centrale alle ore 12:00 precise.»
«Ha preso le generalità?»
«Non tutte, lei asserisce di conoscere solo quelle di alcuni dei suoi parenti stretti.»
«Le sue generalità, intendo le generalità della signora di bianco vestita, e si sbrighi.»
L’Innominata prende coraggio, doveva lavorarsi il Maresciallo, lei non era alle prime armi, conosceva i punti deboli dei maschi.
«La prego, Maresciallo, sono la Sig.ra Berluscani, come vede, anche se non sembra, porto mia figlia all’altare.»
«E io porto tutti voi in caserma per accertamenti perché il veicolo risulta rubato, lo dobbiamo sequestrare immediatamente. E, poi, la tradizione vuole che sia il padre ad accompagnare la figlia, lei non la sta rispettando, mi scusi se glielo faccio notare.»
«E ha fatto bene, comunque mio marito la sta aspettando davanti alla chiesa, è lì pronto per accompagnarla all’altare. Io confido nella proverbiale umanità dell’Arma dei Carabinieri e in particolare della sua, la chiesa è dietro all’angolo, cosa le costa scortarci fino là?»
«Mi vuole corrompere, signora? Guardi che lo metto a verbale.»
«Ma è solo un modo di dire, Maresciallo, la mia è una domanda retorica, basta vederla per capire che lei è una persona tutta d’un pezzo, incorruttibile. Lo sa che la divisa le dona?»
Nonostante non lo lasciasse a vedere, quelle parole lo avevano lusingato. Sto parlando del Maresciallo, ovviamente.
«Coprirà di ridicolo l’Arma dei Carabinieri» prosegue l’Innominata.
«“QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE
due Carabinieri si improvvisano bravi”
s’immagini una locandina di questo tipo?»
Il Maresciallo sotto la divisa era anche un padre affettuoso. Era un bravo Carabiniere, lo diceva anche il Capitano, suo diretto superiore, diventare un bravo, soprattutto quel tipo di bravo per niente bravo nella realtà dei fatti, di fatto non gli avrebbe fatto piacere.
Qualche eccezione conferma la regola, lo dice anche un proverbio, non mi costa davvero nulla accompagnarli pensò in cuor suo.
Poi, rivolgendosi all’Appuntato: «Venga subito qua, molli la sposa, tanto non scappa.»
I due militari si allontanano di poco, quanto basta per non farsi sentire. Confabulano sottovoce per due o tre lunghi minuti, finché è il Maresciallo a prendere la decisione, nonostante il parere negativo dell’Appuntato.
«Caro sottoposto, prima o dopo, nella vita si arriva ad un bivio, lo vede quel balcone?»
«Quello là, Maresciallo» indicando un balcone al centro della piazza, Piazza Venezia, per l’esattezza.
«Sì, Appuntato, non so se conosce la storia ma, anche per me come lo fu per lui, è venuto il momento delle decisioni irrevocabili: la mia coscienza mi conduce verso quell’altare.»
«All’Altare della Patria, Maresciallo?»
«Un po’ di logica, per Dio! Scorteremo il carro attrezzi con al seguito la Duna verso la chiesa della Beata Vergine Maria del Soccorso. Io sfilerò davanti, lei, dietro, chiuderà il corteo motorizzato. Dopo il cambio della consegna della sposa al padre naturale, se vorrà potrà prendersi anche la moglie, sequestreremo il mezzo di soccorso stradale.»
«E del Burkinabé che ne facciamo?»
«Burkinaké?»
«Del negro, intendevo dire, Maresciallo.»
«Il negro lo porteremo dentro per accertamenti: lui non ha le carte.»
«Carte Dal Negro?»
«Cosa ha detto? Ah! Adesso l’ho capita. Complimenti per la battuta.»
Serie: Quando matrimonio e patrimonio fan rima con pandemonio
- Episodio 1: La Rolls
- Episodio 2: “La sposa in posa” Atelier
- Episodio 3: Il burkinabé
- Episodio 4: Nella Duna a 4 ruote
- Episodio 5: La spia
- Episodio 6: La punk china
- Episodio 7: Nozze in diretta TV
Grande svolta per l’ultima tratta (forse…) del tragitto verso la chiesa. E la Benemerita, bistrattata per antonomasia da secoli di barzellette, fa la sua porca figura, con la coppia di militari a parodiare i bravacci lariani… Grazie Fabio
Salvo l’arrivo imprevedibile degli extraterrestri la strada è spianata. L’ho fatta lunga, Paolo. Lungi da volerti annoiare.
Ho tardato
Hi tardato alcuni secondi per capire la battuta delle carte Del Negro. Sei tremendo. Non hai fatto sconti a neOpssuno, neanche alla Benemerita; però sei sempre super divertente. I racconti di questa serie sebrano studiati a tavolino, con abili mosse da bravo giocatore di poker.
La vita è un gioco a carte, ‘Ngamal è un po’ come Zelensky che non le ha proprio, neanche una mazzo Dal Negro, carte da gioco molto conosciute dalle mie parti. Un grazie va alla Benemerita per aver partecipato attivamente e da protagonista in questa storia, mostrando sempre piena disponibilità e comprensione per le mie misere battute, che in nessun modo vogliono sminuire il suo ruolo fondamentale nello Stato italiano quale forza militare al servizio della pubblica sicurezza. Grazie M.Luisa, se mi arrestano una tua buona parola potrebbe essermi utile.
“Questo matrimonio non s’ha da fare” brillante come sempre. Bravo 👏👏👏
Brillante come sempre? Un gioiello il tuo complimento, grazie.