La quiete prima della tempesta

Serie: Le Cronache di Assylum


Questa è l'inizio della storia di colui che porterà alla luce delle leggende la nazione di Britannia.

Ho deciso di narrarvi le avventure dei due rivoluzionari chiamati Porro e Artemius.

Questo è l’inizio della così dire “amicizia” tra i due che nonostante le loro divergenze riuscirono a unire le forze per sovrastare Engegnia, cambiando così radicalmente il mondo di Teverat.

Che ne dite, pronti a iniziare una nuova storia?

Porro, contrariamente al nome, il nostro protagonista non è una delle verdure più usate nelle preparazioni culinarie francesi, bensì un bardo howling.

Vi starete giustamente chiedendo cosa sia un “Howling”…

Dovete sapere che il Mietitore oltre a impregnare la natura con la magia iniziò a fondere gli umani di Assylum con essa, creando i non-umani.

”Non-umano” è un termine generale per descrivere tutto quello che non sia nei canoni originari di Celestina, ma ormai i viventi capaci di rientrarci sono meno di un nono.

Un non-umano può essere di tutto, dagli elfi a cui siete tanto affezionato alla fusione più mostruosa che potete immaginare tra uomo e formica.

Gli Howling sono degli umanoidi uccellacei che uniscono le caratteristiche di umano a artigli, ali e viso di un gufo.

Ma adesso torniamo al nostro Porro e al suo turbolento passato.

Nato nel 448 DA (Dopo caduta Assylum) nella peggior città che potesse capitare mai ad un non-umano, il regno del freddo eterno e dello schiavismo più sfrenato: Diefrost.

A differenza delle altre province rimaste dalla guerra che ormai avevano comunemente accettato l’esistenza degli non-umani, Diefrost aveva sigillato la propria empatia nella tempesta eterna che tormentava la capitale.

Discriminazione, divisione, sfruttamento, imparità, abuso… Queste erano le promesse che la corona umana dei Rozovy prometteva al popolo sempre più numeroso dei non-umani.

Nonostante queste avversioni Porro passò i suoi primi vent’anni della sua vita nella sua città natale.

Fin da piccolo il nostro futuro bardo coltivò un’incredibile passione per la musica e per le persone; però quelli erano semi che non avrebbero mai potuto sbocciare nel terreno secco e arido di Diefrost.

Disperato e senza speranze, il nostro protagonista decise di intraprendere la professione più antica e nobile del mondo…

No non sto dicendo che si prostituì, anche se ne sarebbe stato estremamente capace, bensì decise di diventare un mercenario, così da poter far fruttare la sua abilità con la spada in qualche modo.

Però un giorno il suo lavoro lo portò a fare un incontro che gli cambiò la vita; il suo nome era Fecco Angelieri.

Fecco era un famoso imprenditore, non tanto per i suoi molteplici locali sparsi per tutta Teverat, bensì per il suo chiaro schieramento dalla parte degli artefici.

Porro venne pagato da un potente mago per uccidere il mercante e le sue guardie fidate.

Però Porro non uccise il bersaglio, la causa di questa ambigua azione da parte di un professionista non fu un errore o una mal comprensione ma bensì un patto.

Fecco riuscì a cogliere l’animo artistico del mercenario in tempo per salvarsi la vita.

Il barista propose di tenersi la vita in cambio di tutti i suoi palcoscenici, rendendo così Porro il bardo che avrebbe donato luce a tutta la sua rete di locali.

Porro così avrebbe realizzato il sogno di suonare per il pubblico in città che aveva soltanto sentito nominare.

Chrimata, Talassio, Engegnia, Rodulphia… E innumerevoli altre città avrebbero potuto ammirare i suoi occhi.

Avrebbe conosciuto nuove persone uniche e diverse dagli abitanti chiusi di Diefrost.

Con la testa piena di sogni e desideri, il nostro ex mercenario si diresse subito dal suo cliente per avvisarlo dell’ inaspettato “fallimento” dell’incarco.

Ma come capirete in futuro, Porro si può descrivere con tante parole ma tra quelle non ci sarà mai leale.

L’ormai bardo aveva l’intento di conservare gelosamente il generoso pagamento ma era logico che non sarebbe ben digerita dal mago finché avesse avuto aria da respirare.

L’avaro intento del nascente bardo venne neutralizzato con un movimento di mano colmo di magia.

Il mago perdonò l’ambizioso howling però lasciandogli impresse delle frasi che lo tormenteranno nei sogni.

“Vatene Porro, capisco la tua scelta e non la disprezzo. Anch’io rinuncerei a tutto quello che ho costruito per provare a inseguire il mio sogno. Ma l’omicidio che hai provato ad effettuare è al dir poco rispettoso nei miei confronti. Oggi sei fortunato, non posso permettermi distrazioni. Come segno della tua simpatia ti lascerò vivere per oggi, ma prega per non incontrarmi mai più”.

Quella stessa sera Porro raccolse i suoi pochi averi e partì con Fecco per la sua fantastica avventura.

Fecco all’inizio aveva molto timore del suo compagno pennuto, ma dopo molto sale mangiato insieme i due divennero grandi amici.

Viaggiarono, mangiarono, lavorarono insieme visitando quasi tutte le città del continente di Teverat!

Porro stava vivendo la vita dei suoi sogni, finché il destino non lo volle dalla sua parte.

Serie: Le Cronache di Assylum


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Fantasy

Discussioni

  1. Mi piace il tono leggero che hai dato alla narrazione, come per non prendersi troppo sul serio. E, infatti, i passaggi ironici seminati qua e là contribuiscono a stemperare la serietà del racconto.
    Sono curioso di vedere come proseguirà la storia.