
La Scoperchiatura
Serie: Regina Elisabetta II: Il Funerale (World Tour)
- Episodio 1: La Scoperchiatura
STAGIONE 1
Di fronte ai politici inglesi era posta una cassa del più bel legno che avessero mai visto. Persino meglio di quello usato per costruire il mobiletto dove nascondere le preziose scorte di liquore dagli occhi indiscreti dei figli e degli amici alcolizzati.
Un Lord si fece avanti con un piede di porco arrugginito per scoperchiare il parallelepipedo. Non appena scardinò il coperchio eruttò nella sala una quantità enorme di serpenti di carta e plastica tale da soffocare per l’eccessivo peso il Lord. Per sua sfortuna uno di quei serpenti era vero e saltando gli era entrato in bocca dove gli aveva morso prima l’ugola e, in seguito, fattosi spazio nell’esofago, era arrivato fino al fegato dove aveva iniettato una seconda, ma letale dose di veleno.
Dopo aver gettato il corpo del Lord, col serpente ancora visibilmente in movimento sottopelle, nel Tamigi, toccò a un Comune ispezionare il contenuto della cassa. Una volta spostata l’enorme quantità dello scherzo cartonato – nel Tamigi -, notarono che c’era un’altra cassa. Più piccola ovviamente, e di forma ottagonale scalena. Si trattava di una bara. Il Comune era dubbiamente deciso a volerla aprire. Prese un porco al piede e usò l’unghia appuntita per svitare i bulloni che chiudevano ermeticamente il feretro. Millequattrocento due e tre quarti di bulloni. Dopo una settimana di svitamento, poterono visionare il contenuto.
– Vossignoria gradisce alzare la bara? – si ripeterono l’un l’altro.
Alzarono la cloche in sedici per scoprire un bozzolo di pluriball circondato da fiocchi di polistirolo espanso. Un miglio di rotolo plastico e finalmente si rivelò ai loro occhi con estrema e impassibile fierezza, l’involucro della Regina Elisabetta II. Per la commozione il Comune pianse sette galloni di lacrime e spirò. Quando cadde al suolo si polverizzò ed entrò nelle narici dei colleghi che subito lo rigettarono nel Tamigi con sonori starnuti e scatarrate.
La Regina posava classicamente con le mani incrociate sul petto. Un diadema di sessanta once di diamanti aveva provocato un solco profondo un pollice (mignolo più, mignolo meno) in corrispondenza della linea di attacco dei capelli. Settecento miglia nautiche di filo di seta proveniente da un unico bozzolo di un baco, allevato solamente con la pelle morta della sovrana e pappa reale avvolgeva il resto del corpo. Tranne per i piedi, dolcemente coccolati in scarpe di pelle del sedere del fu principe Harry.
Nel bel mezzo della sala del parlamento i cervelli dei politici erano all’opera per capire in che modo quel fossile avrebbe dovuto risollevare l’economia del Regno Unito intero. Tra le loro rachitiche mani, il corpo imbalsamato della Regina Elisabetta II, ancora in perfette condizioni. Nonostante fosse passata un’altra sua vita da quel momento erano presenti le diciture usato, come nuovo, impresse sulla fronte.
Ancora una volta, il destino del paese era di competenza della regina delle regine. I suoi più grandi rimorsi erano un figlio idiota e uno strascico di sudditi incapaci e ubriaconi; ma quest’ultima peculiarità era orgoglio, frutto di un suo insegnamento. Ora, anche da morta, il regno contava su di lei.
Doveva farsi bella. Cioè, dovevano farla bella. Da lì a poco doveva partire per un tour mondiale.
(Nota a piè pagina: mi è stato suggerito di specificare, per evitare la minima confusione, che con Lord e Comune mi riferisco ai membri delle due camere del parlamento britannico. Penso che con una traduzione approssimata del termine Common si riesca a trasmettere più decadenza al testo. Grazie per l’eventuale lettura fino a questo punto.)
Serie: Regina Elisabetta II: Il Funerale (World Tour)
- Episodio 1: La Scoperchiatura
Molto spiritoso questo racconto!
Thank you anche a te Kenji, sono convinto che si possa e debba poter ridere di tutto
Veramente originale e condito con humour britannico 😂 le scarpe con la pelle del sedere di Harry è geniale, complimenti
Thank you Carlo, spero di mantenere questa ignoranza per gli episodi a venire