La valle del tilacino

Stava attento a ogni particolare, si guardava intorno, ma poi si disse che era meglio che non inciampasse.

Amava la natura della Tasmania, Philip, ed era alla ricerca di una cosa interessante. L’Università di Hobart aveva scelto lui, un semplice dottorando, per un’impresa molto interessante.

Trovare il tilacino.

Marsupiale estintosi negli anni Trenta del secolo scorso, era un mammifero che aveva vissuto soltanto in Tasmania. Tutti avevano dato per scontato che si fosse estinto, ma negli ultimi mesi degli escursionisti avevano avvistato un tilacino, lì, in quella valle.

Bisognava indagare.

Philip non era poi Indiana Jones, perciò si limitava a perlustrare il fiume dove gli escursionisti avevano visto l’esemplare di tilacino dissetarsi.

E intanto marciava.

Era una valle remota e disabitata, selvaggia e piena di vegetazione. Era molto probabile che gli ultimi tilacini fossero scampati all’estinzione in quella precisa contrada.

Se fosse stato vero, sarebbe stato un bel colpo. Un po’ come con la storia del celacanto, che si era dato per certo che fosse un pesce preistorico ma invece viveva ancora nelle profondità dell’oceano Indiano.

Allora Philip decise di fermarsi e montare la tenda. Era nell’ordine di idee di cercare un po’ di legna, cucinare e poi dormire, magari rilassandosi con la lettura di un buon libro di zoologia.

Dopo aver messo su la tenda andò a raccogliere della legna, allora sobbalzò.

Aveva davanti a lui un tilacino.

«Sei stupito di vedermi, eh?» disse il marsupiale.

«Ma… ma tu parli!».

«Certo, noi tilacini abbiamo sempre avuto il dono della parola».

«Questo… questo è un sogno, non ci posso credere».

«Mettila come vuoi, ma noi abbiamo fatto finta di estinguerci per impedire a voi uomini di scoprire che sappiamo parlare».

«Ah, sì, e come la mettiamo con il fatto che tu mi stai parlando? Potevi nasconderti, no?».

«Ho deciso di consegnarmi a te. Noi tilacini abbiamo cambiato idea, vogliamo avere un ruolo nella società».

«Vuoi che ti metta al guinzaglio?» disse Philip sarcastico.

«No. Ti seguirò più che volentieri». Il tilacino gli andò incontro, ma poi lo attraversò dando a Philip una sensazione di gelo e morte.

«Ma… ma…» iniziò Philip.

«Che c’è?».

«Tu sei un fantasma!».

«No, i fantasmi non esistono».

«Senti, lasciamo stare. Se tu sei il fantasma di un tilacino… allora anche tutti gli altri tilacini sono dei fantasmi».

«No…».

Philip lo lasciò perdere. Non aveva trovato i tilacini, ma aveva scoperto che i fantasmi esistono davvero. Ma lui era un dottorando in zoologia, non un esperto di aldilà! Si sentì frustrato.

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Discussioni

  1. “Philip lo lasciò perdere. Non aveva trovato i tilacini, ma aveva scoperto che i fantasmi esistono davvero. Ma lui era un dottorando in zoologia, non un esperto di aldilà! Si sentì frustrato.”
    😂 Oddio, come sai cambiare le carte in tavola tu non c’è nessuno 👏 👏 👏

  2. Il tilacino seduto sul muretto con i gomitocchi incrociati guarda per un attimo il dottorando frustrato. Poi esclama
    “Che sciocco. Percè frustrarsi. Perché perdere un’occasione come questa di inventare la zoolemurologia!”
    Comunque sei forte Kenji

    1. Ciao! Grazie per il tuo commento 🙂 E dire che questa idea mi era venuta… boh, non ricordo esattamente come se non che mi venne in mente l’anno scorso (infatti questo racconto è abbastanza vecchio: scritto e revisionato nell’autunno 2020)!