
L’antefatto
Serie: Il virtuoso
- Episodio 1: L’antefatto
STAGIONE 1
Tesseva la tela ed era così perfetta da creare un quadro futurista. Poneva un punto dietro l’altro con le sue zampette pelose. No! Un momento! Non era un quadro e non erano zampette pelose, era una penna poggiata su un foglio e disegnava parole in ordine perfetto, una dietro l’altra come solo D’Annunzio sapeva fare, con la stessa perfezione che solo un’esteta avrebbe saputo assaporare fino in fondo. Bhè questo pensava che fosse il fine della scrittura, riuscire effettivamente a creare qualcosa di irripetibile. Una storia d’amore di quelle di lei, illibata, che si volta dalla seconda panca di una cattedrale, rivolgendo uno sguardo sfuggente all’uomo dai valori integri che si scioglie a quel semplice gesto. Ma ormai, dopo secoli, neanche quello avrebbe colpito più nessun lettore; allora bisognava ripiegare su una storia di amanti che si sarebbero dati all’autodistruzione, ma anche quello sarebbe stato un finale non più sconcertante, visti i tempi moderni. Smise di pensare e aspettò l’ennesima idea che venisse nuovamente a bussare alla sua porta, ma questa volta era più grande di lui. Voleva scrivere qualcosa che appagasse il senso dell’esistenza, voleva trovare la risposta al suo essere. Come avrebbe potuto farlo? Con un viaggio alla scoperta del passato e del presente, con un viaggio appreso da Zeno Cosini e dalle sue infinite sigarette spente e a quelle accese poco dopo, con un viaggio frutto di un’immaginazione ardita mista ad una realtà impervia quanto i lividi riportati da Tyler Durden in quelle lotte clandestine, con un viaggio ai piedi dell’Everest senza intraprendere fisicamente la salita ma arrivando con la mente all’altro versante. Prima di procedere leggere attentamente le istruzioni, questo dovrebbero scrivere all’inizio di ogni nuovo viaggio e all’inizio di ogni nuovo libro.
Serie: Il virtuoso
- Episodio 1: L’antefatto
Mi dispiace dover essere esplicito e diretto, a volte è necessario. Meglio chiarirci subito…
Mi rivolgo all’autrice direttamente dandole del Tu ma, per farmi perdonare, con la lettera maiuscola.
Non so dove Tu, Enrica, abbia scovato nel tuo profondo essere questo antefatto. Ha un sapore d’altri tempi. Il tocco di un artista dell’incipit. Ecco, questo non è un antefatto ma un’apertura che reputo, per molti versi, magistrale. Se potessi parlare a nome dell’intero gruppo, potrei tranquillamente dichiarare che, nella tua tela, ci hai presi tutti e che siamo felici di dimenarci e rimanerne sempre più invischiati.
Ha ragione @david , mi raccomando la rilettura perché quelle quisquilie da distrazione proprio non ci stanno a fronte di tanta bellezza e bravura.
Enrica, Tu hai “la forza” in te. Non so cosa significhi, ma qualcosa vorrà pur dire.
Un incipit metatestuale da leccarsi i baffi!
Grazie Hugo, mi fa davvero piacere.
Molto originale l’idea di questo racconto, la fresca combo di riferimenti pop come D’annunzio e Tyler D, trovo che le idee ci siano e sono pure interessanti…. sul lato tecnico invece ho visto un’imprecisione nei tempi e nei ritmi (paragrafi, virgole) e qualche errore che si sarebbero potuto evitare non con 2 ma 10 riletture. Premio il punk che è in te
Grazie David per feedback, l’ho scritto di getto ed effettivamente non ho fatto molta attenzione al lato tecnico, se hai qualche consiglio da darmi in riferimento alle imprecisioni che hai notato, ne sarei felice!