Le Cronache di Assylum

Serie: Le Cronache di Assylum


Il prologo delle Cronache di Assylum

Salve mio caro lettore!

Io sono Norelegan e usando il mio potere, la terza visione, proverò a raccontare le vicende avvenute nel continente di Teverat, dalla caduta dell’ impero di Assylum in poi…

Ma non vi prometto un racconto con un ordine preciso, perché è impossibile capire una realtà in cui ogni persona evolve, cambia, ama, odia e sogna.

Ogni singolo ha la propria storia da raccontare e le sue azioni da essere descritte.

In questo continente non esiste una voce abbastanza forte da dettare cosa sia giusto o sbagliato, non esiste un fine superiore che spiega lo scopo di questi racconti.

Non conoscendo questi concetti io non posso aiutarvi a criticare o giudicare questi personaggi e le loro azioni.

Mi scuso in anticipo per il mio metodo di narrativa, anch’io sono figlio di Teverat.

Sbirciando nel vostro mondo, ho scoperto che quello che spesso io definisco la quotidianità per voi può risultare mostruoso o grottesco, quindi le forti emozioni che probabilmente proverete leggendo queste pagine, non le esprimerò, non essendo parte di me.

Io sono il narratore e ho come obiettivo farvi conoscere la mia casa natale attraverso numerose storie capaci di coinvolgere tutti gli aspetti malsani e unici che Teverat ha da offrire.

Ma tristemente non mi è stato data la capacità di provare empatia nei confronti degli umani.

Per questo scomparirò dietro le avventure e i personaggi di cui le mie parole si macchieranno e mi paleserò soltanto per spiegare quello che all’apparenza può sembrare non ovvio.

Ma sono pronto a mostrarvi la mia casa natia: un mondo che voi umani descrivereste come enorme, malsano, ipocrita, ingiusto, crudele, affascinante, meraviglioso, colorato, saporito, magico e misterioso.

Questi aggettivi sono perfetti per descrivere il continente che non ha memoria di un tempo dove non fosse abituato ad essere abitato dall’unico impero di Assylum e guidato dalla sua unica dea regina, l’immortale Celestina, il cui sacro equilibrio cadde per mano di una creatura malvagia e assetata di caos, il Mietitore.

Come misterioso e temuto fu il suo esordio, lo fu il suo finale: nessuno ha il coraggio di ricordare come la divina regnante diede la vita per far fine all’inarrestabile carneficina.

Il Mietitore lasciò una cicatrice indelebile in questo continente, diede la possibilità ai mortali di fingersi dei e credere di poter essere padroni del loro destino… il crudele ribelle donò la magia a questa terra, la capacità di modificare la realtà che ci circonda.

Con questo, Teverat, dalla terra vergine e protetta che era si trasformò in un campo di battaglia annaffiato con sangue e lacrime.

Il divino trono vacante fece gola agli eterni rimasti che iniziarono a contendersi la corona nella crudele e spietata “Guerra degli Dei”, grazie alla quale si apprese che anche gli abitanti del cielo hanno sangue da versare. Anche tra i mortali emerse il sentimento di diventare padroni, sfruttando l’affilatezza del coltello che aveva insegnato ad usare, la magia.

Maghi e Artefici furono le due fazioni che divisero quelle degradate rovine che ormai di Assylum lì era rimasto soltanto un vago ricordo.

Venerare le divinità da cui derivava la magia o diventare padroni del mondo che si abitava?

Questo fu il dubbio che portò a un conflitto più violento dello stesso Mietitore, ricordato anche come “La guerra delle città”.

Nonostante tutto, dopo anni di violenze si trovò un nuovo equilibrio, “La guerra degli Dei” e “La guerra della città” cambiarono radicalmente Teverat, uccidendo quella che era l’utopia di Celestina e partorendo un nuovo mondo, di cui io narrerò le storie.

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