Le passeggiate servono a poco

Serie: Pillole sulla salute mentale


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: pillole sulla salute mentale ... dette durante una conferenza

Subito dopo l’apertura della conferenza è il turno di una nota influencer di salire sul palco, lei ha deciso di provare a sensibilizzare sul tema degli psicofarmaci.

“Provare a spiegare a qualcuno che non soffre d’ansia e di attacchi di panico cosa sono, è un po’ come aspettare la pioggia durante la siccità.

Dire a qualcuno che si assumono a piccole dosi psicofarmaci, per evitare gli attacchi di panico, è quasi impossibile nella nostra società.

Non ce l’ho con il mondo, perché anche io ero così. Anche io avevo questi preconcetti e il giorno in cui ho messo in bocca i primi 25 mg di Zoloft ho quasi avuto un attacco di panico.

Pensavo a tutto, a ogni singola cosa che avevo letto su internet e stavo male. Aspettavo in trepidazione gli effetti collaterali devastanti: ingrassare 20 kg, problemi al cuore, problemi al fegato, sonno, più ansia, la fine della mia vita.

Ero lì ferma ad aspettare, ma non arrivava nulla.

Non ho avuto un solo effetto collaterale, l’unica cosa che ho notato è stata la fine degli attacchi di panico e dei pensieri intrusivi che la mia ansia iniettava nel mio cervello.

Con il tempo ho sviluppato una mia teoria del perché su internet si leggano solo cose negative sui farmaci per la salute mentale, non so se sia un pensiero giusto o sbagliato, ma questo spazio è il mio sfogo, quindi posso dire tutto ciò che mi passa per la testa.

Io penso che la gente a cui va tutto super bene con la terapia non parli dei farmaci, d’altronde c’è uno stigma gigante su di essi, meglio tacere, quindi si espongono solo le persone che hanno avuto un qualche problema, ma io vi dico qui che in tutta onestà ho avuto più effetti collaterali durante una terapia di cortisone che con Zoloft.

La verità è che ogni storia è diversa dall’altra ci sono casi di effetti collaterali gravi e casi dove gli effetti collaterali non si mostrano.

In ogni caso, effetti collaterali o no, l’importante è curarsi.

I problemi di salute mentale sono come le malattia del corpo, prima si cura il problema e prima si guarisce, invece a volte si arriva dallo psichiatra che ormai si è al limite.

Bisogna normalizzare l’uso degli psicofarmaci, perché la terapia comportamentale è ottima, ma a volte non basta, è un po’ come quando uno si rompe un braccio, il fisioterapista può essere bravissimo, ma se a monte non si è messo il gesso cosa si pensa di poter fare?

Infine bisogna lottare con lo stigma di una società che ci vorrebbe tutti perfetti, ma che nel nome di questa perfezione ci distrugge giorno dopo giorno.

Hai tutto, di cosa ti lamenti?

Fatti una passeggiata vedrai che ti passerà tutto.

È solo la tua testa, pensa ai malati oncologici.

Pensa alla fame nel mondo.

Queste sono tutte cose che mi sono sentita dire quando ho parlato dei miei problemi ed è un qualcosa di estremamente sbagliato perché il cervello è un organo e va trattato come gli altri organi.

Le passeggiate servono a poco.”

Serie: Pillole sulla salute mentale


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Discussioni

  1. Ciao Lola, era un po’ che non ti si vedeva pubblicare e sei tornata con un argomento “robusto”. La salute mentale è un problema che le generazioni precedenti alla mia hanno sottovalutato: “tu non ci stai con la testa, ti porto dallo psicologo!” Andare dallo psicologo era sintomo di pazzia, in senso dispregiativo. Diversa gente si porta ancora dietro questo tabù e troppi ancora associano gli psicofarmaci alle droghe. Non parliamo poi di trattare certi sintomi con la marijuana! Il finale di questo episodio è di una verità sconcertante, di gente che ti parla in quella maniera ne è pieno il mondo, purtroppo. Comunque è anche vero che chi ha meno di 50 anni è più sganciato da certi pregiudizi, confidiamo dunque negli anni a venire.

  2. Il tuo racconto mi ha colpito. Stai trattando l’argomento della salute mentale, ostico ai più, con cognizione di causa. Fino a che non ti tocca lo eviti. Adesso che è scoppiato in famiglia seguirò la serie con particolare attenzione, chissà che i tuoi racconti non mi siano d’aiuto.
    Grazie Lola. Brava come sempre.

    1. Sono molto felice di poterti essere d’aiuto con qst racconto/sfogo
      Ho deciso di scrivere questa serie per due motivi 1)perché ne avevo bisogno e 2) perché in giro si leggono cose assurde e disinformative che mettono solo terrore nelle persone

      Grazie per le tue parole ❣️

  3. I pregiudizi nascono dall’ignoranza, e sui disagi dovuti a piccoli o grandi scompensi nel funzionamento del nostro cervello sappiamo troppo poco e parliamo ancora meno, cosi i pregiudizi diventano la maggior parte di quello che crediamo di sapere. Sulle cure, poi, davvero non sappiamo nulla. Nell’immaginario collettivo è tutto un turbinio di camici bianchi, calmanti e stanze imbottite, conditi di paternalismo e divieti. Dalle malattie mentali non si esce e le droghe portano catatonia e ottusità. Ecco quello che crediamo di sapere. Ma non c’è un Burioni da Fazio a dirci la verità. E poi ci sono le case di cura per anziani che imbottiscono tutti gli ospiti, indiscriminatamente, di benzodiazepine per farli stare buoni. E il cerchio si chiude.

  4. Sarebbe anche il momento che fosse chiaro a tutti che cervello e sistema nervoso, sono apparati del corpo che possono “stancarsi” o ammalarsi come tutti gli altri organi e che vanno curati con attenzione e rispetto. Nessuno critica chi assume antidolorifici o antibiotici non vedo come non possa esserci comprensione e solidarietà per chi combatte con sintomi meno visibili ma sicuramente più devastanti. Grazie Lola, un abbraccio!