Lettere di un soldato

Cara Mary,

oggi finalmente sono riuscito a trovare un pezzo di carta e una matita per poterti scrivere, sono mesi ormai che non mi faccio sentire spero che non ti sia preoccupata troppo. Qui non c’è molto da fare, con gli altri mi trovo bene, ci fumiamo una sigaretta insieme ogni tanto. Spesso mi parlano delle persone a casa che li aspettano e io penso sempre a te. Ti immagino sulla porta di casa ad attendermi come quando tornavo dal lavoro e ti vedevo da lontano pronta a venirmi incontro. Le poche cose che mi sono rimaste qui sono le memorie e i ricordi di casa. Penso spesso ai nostri primi incontri quando ancora non riuscivi a guardarmi negli occhi, chissà che strano effetto ti facevano. Quando tuo fratello mi ha presentato ai tuoi genitori e lì ti ho vista per la prima volta. Per me sei sempre stata come la primavera, fiorita. Eri lì di fianco a tuo padre, con il viso candido, le guance pescate dall’imbarazzo, gli occhi grandi pieni di sogni e di speranze. Da quel giorno il mio cuore ha iniziato a battere per entrambi come adesso.

Quando chiudo gli occhi, ti vedo, ti avvicini a me e con la mano mi accarezzi il volto mi dici di stare tranquillo che presto respireremo la stessa aria. Il mio viso è ormai rigido dalle orribili scene che vedo ogni giorno, i miei occhi si spengono nel vedere i miei compagni morire. La luce che tu tanto amavi non è sparita ma è solo affievolita, ma presto, lo so, tornerà a brillare grazie a te.

Porto sempre con me la nostra foto sul pontile, mi ricordo tutto di quel giorno, il giorno in cui ti ho dato in mano la mia anima e tu l’hai custodita come nessun’altro. Eravamo lì seduti uno affianco all’altra con i piedi ammollo che guardavamo insieme il sole affogare nell’acqua salata. E siamo rimasti in silenzio ad ascoltare il respiro dell’altro quasi a trovarci qualcosa di non detto.

Ogni giorno mi sveglio con la speranza che possa riaverti tra le mie braccia e sentire di nuovo il tuo profumo attraversarmi la pelle, rimanere affianco a te per sempre finché il mio cuore non smetterà di battere e il sangue non scorrerà più nel mio corpo.

Aspettami, tornerò come promesso

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Bello e soprattutto universale. Niente nomi, niente divise, niente geografia. Una lettera che qualsiasi soldato di qualsiasi nazionalità in un qualsiasi fronte potrebbe scrivere alla sua amata. Molto toccante, soprattutto perchè il pensiero va al presente e ai tanti uomini spediti al fronte. Brava.

  2. Leggo sempre volentieri le lettere d’ amore. In questo caso, essendo di un soldato lontano da casa, in un luogo forse di guerra, (tema scottante, che preoccupa tutti noi), a maggior ragione mi ha subito attirato. Peccato che fosse un po´ breve, come la famosa mozzarella tanto buona, che finiva subito. In fondo però è giusto così: era una lettera, non un poema.