L’oracolo di Apollo – seconda parte
Serie: Un destino (S)critto male
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- Episodio 1: Inciampi del destino
- Episodio 2: Incontri fortuiti
- Episodio 3: Il Patto di Moirania
- Episodio 4: Protagonista involontaria
- Episodio 5: Una vita da prima pagina
- Episodio 6: Dove il tempo si spezza
- Episodio 7: Trame di vita (prima parte)
- Episodio 8: Trame di vita (seconda parte)
- Episodio 9: Duelli di sguardi
- Episodio 10: Deviazioni non previste
- Episodio 1: Qualcosa è cambiato
- Episodio 2: Il prezzo del lieto fine – prima parte
- Episodio 3: Il prezzo del lieto fine – seconda parte
- Episodio 4: Crepe
- Episodio 5: Partecipi dello stesso sogno
- Episodio 6: Il tempio dell’apparenza
- Episodio 7: Incontri e deviazioni
- Episodio 8: Il prezzo della verità – prima parte
- Episodio 9: Il prezzo della verità – seconda parte
- Episodio 10: L’eco della colpa
- Episodio 1: Oltre la soglia
- Episodio 2: La sentenza delle tessitrici
- Episodio 3: Sangue divino
- Episodio 4: Tra caffè e sentenze divine
- Episodio 5: Il peso della verità – Prima parte
- Episodio 6: Il peso della verità – Seconda parte
- Episodio 7: Catene invisibili
- Episodio 8: Rivelazioni sepolte
- Episodio 9: Un amore ribelle
- Episodio 10: L’eredità dei sogni
- Episodio 1: L’oracolo di Apollo – prima parte
- Episodio 2: L’oracolo di Apollo – seconda parte
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
Le rovine del tempio di Apollo dormivano tra le montagne, poco più in alto di dove ci trovavamo. La Via Sacra s’inerpicava lungo il fianco del monte, e cominciammo a salire. Il suolo scricchiolava sotto le scarpe, e per un istante la nostra attenzione fu catturata da una lucertola che attraversò il cammino per poi scomparire tra le pietre.
Ai lati del sentiero si intravvedevano resti di tesori e piccoli altari che riportavano ancora iscrizioni sbiadite: nomi di città, di re, di offerte fatte al dio per vincere guerre o dispute d’amore.
Il percorso ci portò su una piattaforma più ampia, dove le ombre delle colonne disegnavano un cerchio perfetto.
Lì cominciava il tempio di Apollo.
Le colonne doriche giacevano sparse come ossa di un gigante antico. Alcune, tuttavia, reggevano ancora architravi monchi come braccia tese verso il cielo. Il basamento era annerito, e tra le fenditure cresceva l’erba, dove un tempo ardeva il fuoco sacro.
La valle del Pleistos si stendeva ai nostri piedi, immersa in una luce dorata.
«Siamo arrivati senza grossi problemi» dissi, quando Clara e Hyun-woo mi raggiunsero.
«È incredibile» mormorò lei.
Hyun-woo sollevò lo sguardo, estasiato.
«Pensi che l’oracolo sia ancora qui?» chiese Clara, la voce sospesa tra speranza e timore.
«Gli oracoli non scompaiono» risposi. «Cambiano forma.»
«Sei già stata qui?»
«No. Calliope preferiva tenermi lontana da certi templi… diceva che non tutti gli dèi apprezzano le visite a sorpresa.»
«Apollo, non è tra i buoni?»
«Non saprei. Non l’ho mai incontrato, e non muoio dalla voglia di farlo.»
Hyun-woo intervenne con voce calma. «Tuo padre avrà avvisato Apollo. Se non volesse aiutarci, non saremmo qui.»
«Arrivare non vuol dire essere i benvenuti» risposi.
Lui annuì e non aggiunse altro.
A quel punto varcammo la soglia del santuario. Non c’erano porte, solo un’apertura scura tra le rovine. Dentro, l’aria era più fredda. L’odore della pietra umida si mescolava a quello della polvere, e ogni passo sollevava un’eco sottile. Mi sembrò di scendere, anche se il terreno era piano, come se l’interno del tempio affondasse nella montagna.
Le pareti erano crepate, ma su una colonna riconobbi un frammento d’iscrizione:
ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ.
“Conosci te stesso.”
Mi chinai accanto a una lastra inclinata. Una fessura correva tra le pietre, sottile come un taglio. Da quella spaccatura saliva un odore dolciastro, simile all’incenso. Sfiorai la pietra con la punta delle dita.
Il mondo si fece immobile.
Il canto delle cicale cessò.
Il vento smise di muovere le foglie.
«Ho una brutta sensazione» disse Hyun-woo. «Forse dovremmo tornare indietro.»
«Lo sentite anche voi?» sussurrò Clara. «Come un ronzio sotto i piedi.»
Non ebbi il tempo di rispondere. Quando mi voltai, non li vidi.
Il tempio si ergeva integro intorno a me. Il marmo bianco rifletteva una luce dorata. Colonne altissime, drappi di porpora, il fumo denso dell’incenso. Al centro, dietro un velo, una figura respirava piano, come immersa in un sogno.
Sentii la sua voce sussurrare il mio nome. «Ti stavo aspettando.»
Dal velo emerse una donna con una lunga tunica bianca. Era la Pizia. Ma non aveva nulla della sacerdotessa eterea che immaginavo.
Aveva il volto di una donna di mezza età, gli occhi chiari, i capelli raccolti in un elegante chignon. La sua presenza irradiava calma, ma non mi sentivo comunque a mio agio.
Era la calma di chi conosce troppe verità.
«Siediti Moirania» disse, indicando un tavolo tondo con due sedie che, ne ero certa, un attimo prima non esistevano.
Mi sedetti.
«Chi ti ha detto che sarei venuta?»
«Il mio Signore» rispose. «Apollo vede ciò che ancora non è accaduto. Mi ha detto che volevi farmi alcune domande.»
«Come posso neutralizzare le Moire?» chiesi tutto d’un fiato.
Lei abbozzò un sorriso, ma non rispose. Versò dell’acqua in una coppa d’argento.
«Bevi. Hai sete.»
Solo allora mi accorsi che la gola mi bruciava. L’acqua era gelida, quasi viva. Ogni sorso ne generava un altro: la coppa non si svuotava mai. Rimasi a fissare il moto lento del liquido finché la sua voce tornò, ferma e limpida.
«Figlia non invitata al consiglio degli dèi la tua sola esistenza li turba.»
Ogni parola cadeva come pietra su pietra.
«Hai dimenticato che il telaio non si presenta alla spola. È la spola che viene condotta dal telaio. Eppure tu hai portato il tuo filo ribelle davanti alle Moire e le hai confuse.»
Abbassai lo sguardo.
«Loro misurano ciò che è concesso. Tu suggerisci ciò che potrebbe essere. Ma siete della stessa materia, Moirania. Tessete entrambe. Loro contano i fili, tu li sogni.»
Il fumo dell’incenso si mosse tra noi come un serpente luminoso.
«Può forse essere misurato un sogno?» sussurrò la Pizia. «Può essere tagliato un desiderio? Il desiderio non nasce, non dura, non muore. Scorre attraverso ogni essere, ma solo chi lo riconosce può usarlo. Tu sei la prima.»
Le sue pupille si dilatarono, e la voce si fece quasi un canto.
«Hai risvegliato il quarto filo: quello che le Moire non possono vedere. Il filo del Desiderio. Non appartiene al Fato, né agli dèi, ma al battito dei viventi. È un filo che intreccia sogni e realtà, e quando si tende, il mondo cambia forma.»
Tacque un istante, poi aggiunse con tono più cupo.
«Tu non sei una Musa. Sei un’arpa che suona il futuro. Ogni desiderio che tocchi genera una possibilità, e ogni possibilità è un rischio.»
Si avvicinò. Potevo sentire il suo respiro.
«Il tuo stesso passo è una preghiera rivolta al domani. L’oracolo non può predire per te, perché sei tu stessa l’oracolo. Un vaticinio che cammina. La risposta che cercavi era già nella domanda che hai osato pronunciare.»
Altre voci si sovrapposero alla sua.
Urgenza. Preoccupazione. Rabbia.
«Moirania! Apri gli occhi.»
Un tocco fresco mi sfiorò il viso.
Una forza mi trascinò via, e non opposi resistenza.
«Moirania. Rispondimi…»
«Clara…»
«Mi ha riconosciuta! Dammi dell’acqua.»
«Ecco…» La voce di Hyun-woo tremava di sollievo.
Quando aprii gli occhi, vidi i loro volti piegati su di me, tesi, spaventati.
«Sto bene… ho parlato con l’oracolo» riuscii a dire.
«Cosa ti ha detto?»
«Volevo annientarle… ma non posso distruggerle. Sono parte del loro disegno.»
«Non capisco…» mormorò Clara, voltandosi verso Hyun-woo.
«Dobbiamo andare via da qui» disse lui. Senza aggiungere altro, mi sollevò tra le braccia.
Ci allontanammo dal tempio, mentre il vento, dietro di noi, chiudeva la soglia del mondo antico.
Serie: Un destino (S)critto male
- Episodio 1: L’oracolo di Apollo – prima parte
- Episodio 2: L’oracolo di Apollo – seconda parte
«Può forse essere misurato un sogno?» sussurrò la Pizia. «Può essere tagliato un desiderio? Il desiderio non nasce, non dura, non muore. Scorre attraverso ogni essere, ma solo chi lo riconosce può usarlo. Tu sei la prima.» Tutto il dialogo con l’oracolo sarebbe da evidenziare, ma ho scelto questa frase. È molto potente. ❤️
Brividi! Altro capitolo intenso e bellissimo, con le rovine del tempio che prendono vita e la tensione che cresce battuta dopo battuta.
Il potere di Moirania si equivale a quello delle Moire, se non lo supera.
Non vedo l’ora di leggere i prossimi episodi; tantissimi complimenti come sempre Tiziana! ❤️
“Il filo del Desiderio non appartiene al Fato, né agli dèi, ma al battito dei viventi.” Bellissima frase! Quindi, se ho ben capito, l’umanità non è completamente schiava del destino? Bravissima, Tiziana! 👏👏👏