Mamma orsa, l’inizio della trasformazione.
Serie: Mamma orsa
- Episodio 1: Mamma orsa, l’inizio della trasformazione.
STAGIONE 1
L’uomo è seduto accanto alla finestra sulla sedia a rotelle.
Pallido, magro. Viso incavato che lo fa sembrare molto più vecchio. Non parla. Non si muove. Guarda un punto indefinito oltre il cortile condominiale.
La donna gli parla come se potesse ascoltarla, ma lei non si aspetta risposte. Il suono ritmico del sistema di ventilazione per la respirazione assistita diffuso nella stanza.
Il bambino osserva in silenzio, appoggiato allo stipite della porta. Otto anni, occhi grandi e troppo attenti per la sua età.
Quando lo sguardo della madre incrocia quello del bambino, succede qualcosa di impercettibile. Non un sorriso. Non un cenno evidente.
Un’intesa, un segreto.
Lei torna a guardare l’uomo sulla sedia. Lui non reagisce. Sotto la mascherina respira e basta.
La donna gli sistema il plaid sulle ginocchia con un gesto lento e amorevole.
Sorride serena.
*
Il fiume dei ricordi la trasporta mentre spolvera il mobile basso vicino la finestra. Li c’è l’unica fotografia che ha lasciato in vista. Lei sorride, con i capelli mossi dal vento. Lui la bacia sulla guancia. Sul fondo, un mare blu che sembra infinito. Era l’ultima estate prima del bambino. La loro estate perfetta.
Erano felici.
Durante la gravidanza era iniziato il cambiamento. Nulla di drammatico, nulla di evidente. Solo piccoli scarti: la sua voce più brusca, gli sbuffi, un’irritazione che compariva per niente.
“È normale”, pensava lei.
“È preoccupato. È stanco. Passerà.”
Per un breve periodo, dopo la nascita del bambino, era tornato quello di prima. Le notti insonni li avevano uniti. Lui prendeva il piccolo in braccio, lo calmava, lo cullava. Era presente e affettuoso. Un papà modello. Poi, lentamente, aveva iniziato a spegnersi in un altro modo. Non più nervoso ma assente, sempre più distaccato. Mangiare da solo. Parlare sempre meno. Quel bicchiere di vino alla sera, poi due, poi tre.
«Giornata di merda.»
«Ho bisogno di rilassarmi.»
Anche il sesso era diverso. Meno sentimento, più atto fisico fine al piacere.
Si sentiva usata più che amata. Lei si diceva che fosse normale. Che tutti hanno periodi difficili. Che sarebbe tornato quello della foto.
Poi arrivò il segnale che lei non poté più ignorare, il bambino aveva circa tre anni. Una sera d’inverno, lui rientrò tardi, l’odore dell’alcol così forte da precederlo. Posò le chiavi sul tavolino dell’ingresso con un gesto che non era violento, ma lo sfiorava. Sedette in cucina senza togliersi la giacca, fissando il vuoto come se qualcosa di enorme gli pesasse addosso. Quando il bambino entrò nella stanza con il suo pupazzetto in mano, per salutarlo e giocare con il suo papà; lui alzò lo sguardo in un modo che non era quello di un padre stanco. Era qualcos’altro. Un’ombra cupa, glaciale. Il piccolo si era bloccato per un istante poi era corso in camera sua.
Qualcosa si era incrinato definitivamente, fu un istante, ma sufficiente.
Da quella sera, il bambino imparò a capire quando stare alla larga da suo padre. Come si sta alla larga da un pericolo.
Da quella sera la donna smise di credere che tutto sarebbe tornato come prima e iniziò, silenziosamente, a diventare un’orsa.
Serie: Mamma orsa
- Episodio 1: Mamma orsa, l’inizio della trasformazione.
Personaggio, quello del padre, inquietante nel suo realismo. Vedremo nel seguito, immagino, cosa lo ha condotto nella terribile situazione in cui si trova. Per ora, mi sembra che questa “mamma rosa” non sia la sola ad aver subito una sorta di metamorfosi.
“orsa”, naturalmente, non “rosa”.