

Lino Tintore
08/10/2025
Il ramo è basso. La treccia di canapa pesa sul gomito; odora di legno di magazzino e pelle asciutta. L’aria passa tra gli ulivi e…
05/10/2025
La piazza sembra un piatto lasciato al sole: bordi unti, mosche, fritto vecchio mescolato ai gelsomini del vicolo. Paradiso e cesso sullo stesso marciapiede. Siamo…
03/10/2025
Dovevo venirci con la Smart. La sua. Grigia metallizzata, interni neri, sedile tirato avanti per quelle gambe secche che si ostina a nascondere. Lui ci…
26/09/2025
Era l’ora in cui il sole non sa più se restare o scappare dietro i palazzi. La luce colava lenta lungo le crepe dell’intonaco, un…
22/09/2025
Di giorno timbro. Timbro e guardo la gente che chiede certificati come pezzi di sé persi per strada. Stato civile, residenza, certificati cumulativi. Ognuno viene…
19/09/2025
Stamattina il banco è vuoto. La sedia spostata di due dita, come un ginocchio che si scansa. «Pa—», dice la prof. Si ferma. La penna…
13/09/2025
A casa nostra tutto era composto. Anzi: perfetto. Troppo perfetto. Piatti bianchi senza macchie, cucchiai allineati come soldati, silenzi che non si potevano rompere. Tutto…
11/09/2025
La città stanotte sembra spenta da una mano invisibile. Le finestre sono bocche cucite, l’asfalto restituisce un caldo vecchio, un soffio leggero muove appena le…
08/09/2025
Inverno 1967 La chiesa odora di muffa rancida, di cera spenta, di legno marcio gonfio d’acqua. I muri sono umidi, screpolati, chiazzati di macchie nere,…
17/08/2025
Elia aveva troppi anni. Viveva in un bilocale al quinto piano, in un quartiere che non compariva più nemmeno sulle mappe. Palazzi grigi, ringhiere arrugginite,…
15/08/2025
Ci sono viaggi che non si dimenticano. Non perché siano stati belli o importanti. Ma perché ti si conficcano nelle ossa. Un freddo che non…
02/08/2025
«Hai fatto tardi. Ti sei visto con gli amici?» La sua voce mi raggiunge appena entro in cucina. Gentile, garbata. Una gentilezza curata, come certi…
31/07/2025
A volte dimentico. Succede così, per sbaglio. Tipo quando c’è il sole, o quando la prof saluta prima di suonare l’ultima campanella. Un istante solo,…
26/07/2025
Napoli, dicembre 1852 Nunziatina chiuse forte la porta della cucina. Troppo forte. Ridevano di nuovo, come sempre. La portinaia e donna Placida, appoggiate all’uscio, si…
24/07/2025
Alle otto in punto scatta il primo ticchettio. Non so se sia il cuore, il cronometro, o la condanna. Tanto uno batte, l’altro conta, e…
19/07/2025
Khaled è ancora sotto la casa. Ma la casa non c’è più. C’è solo un buco. E ci sanguina dentro. Io non dormo più. Da…
17/07/2025
Scelse la tenerezza nella forma più assurda: una bustina trasparente, con la zip rossa e un’etichetta strappata da un vecchio quaderno. Dentro, un solo pelo.…
13/07/2025
Sono seduto su una cassetta della frutta vuota, le gambe larghe e le mani sulle ginocchia. Attorno, sacchetti di spazzatura come pali di porta. Chi…
12/07/2025
Mia madre si chiamava Irina. A volte veniva da Varna. A volte da ConstanÈ›a. Dipendeva dalla faccia dell’uomo, o da quanto pagava per farsi raccontare…