Miami sotto attacco

Il mare era affollato di imbarcazioni. C’erano motocannoniere, corvette, fregate… fino a degli imponenti incrociatori e una portaerei da cui partivano gli aeroplani.

A terra, fra le paludi, si muovevano battaglioni e piccoli gruppi di incursori.

Avevano trionfato in Europa partendo dal Medio Oriente, poi erano esplosi in Africa, in Asia, e adesso, dopo aver posto sotto il loro dominio l’America Latina, minacciavano il Nord America.

In cielo si muovevano gli aerei jet mentre i cacciabombardieri e i bombardieri bombardavano Miami. Migliaia di tonnellate di esplosivo cadevano dal cielo e si schiantavano sulla città detonando e provocando innumerevoli stragi oltre che incendi.

Gli obiettivi principali erano scuole e ospedali come anche i quartieri popolari, meglio ancora se gremiti di persone. Invece i quartieri residenziali erano esentati dalla distruzione perché sarebbero stati ottimi per il saccheggio.

Così, le truppe si muovevano dalle paludi di casa in casa e si diffondevano come un tumore. Decapitavano gli infedeli e poi continuavano la marcia. Sui muri, scrivevano con la vernice spray i versetti del Libro Sacro.

Si diceva che da Washington D.C. sarebbero arrivati rinforzi, ma l’America degli infedeli era troppo corrotta, troppo crivellata di guai e scandali per permettersi una simile offensiva; l’America di un tempo, superpotenza mondiale, era solo un ricordo.

Così, era certo che Miami sarebbe caduta.

Il generale ammiraglio di terra, mare e cielo osservava lo scenario via satellite dalla portaerei. Si fregava le mani soddisfatto, perché di lì a poco Miami sarebbe stata una sua perla. Dopo, ancora, ci sarebbero state Jacksonville, New Orleans e poi tutte le città da Corpus Christi – quel nome sarebbe stato cambiato preso – fino al New England.

«Generale ammiraglio di terra, mare e cielo?» lo chiamò un attendente.

Lui era al-Baghdadi e quello era il suo nuovo grado. Ne era fiero. «Dimmi».

«Le truppe del Califfato sono già nel centro di Miami…».

«Bene, ottimo, ne sono contento». Tornò a guardare verso lo schermo che aveva davanti a sé.

Non si sarebbe più chiamata Miami, ma Miami-ISIS.

Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Sci-Fi

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