
Michele
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il piano – 1
- Episodio 2: Il piano – 2
- Episodio 3: Sabato 29 marzo
- Episodio 4: L’incontro con la madre
- Episodio 5: Il processo e il carcere
- Episodio 6: Mario
- Episodio 7: Lo scarafaggio
- Episodio 8: La proposta
- Episodio 9: La prova
- Episodio 10: Il concerto
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Era come paralizzato dal sonno. Non riusciva a muoversi. Gli sembrava di sentire ancora la voce dell’inquisitore che ripeteva quella frase in cui parlava del Graal.
Poi riuscì ad aprire gli occhi.
«Buongiorno. Finalmente ti sei svegliato. Vuoi il caffè, Nicu’?» disse Michele.
«Sì, grazie Michele.»
«E allora, dai, siediti qua vicino a me… se no arrivano Tonio e Mario e lo bevono tutto loro.»
Nico si alzò e si sedette accanto a Michele.
«Che è quella faccia? Che è successo?» chiese Michele.
«Niente… forse sarà per il sogno che ho fatto.»
«Che hai sognato?»
«Una ragazza.»
«Azz, e tu stai così perché sogni una ragazza? Qua dentro tutti sognano le ragazze… e… com’era questa ragazza?»
«Bella, molto bella.»
«Che era bella l’ho capito, se no non la sognavi. Io volevo dire…»
«Sì, ho capito… ha i capelli chiari, lunghi e raccolti in una treccia, gli occhi sono neri e i suoi lineamenti sono molto delicati.»
Michele intanto aveva preso un foglio da disegno, una matita e aveva cominciato a disegnare il volto di una ragazza.
«Che stai facendo, Michele?»
«Sto facendo il ritratto della ragazza, così quando non la sogni, la puoi guardare… però, se non ti fa piacere, strappo tutto.»
«No, no, continua.»
«Allora dimmi più particolari e facciamo l’identikit.»
Michele muoveva con precisione e velocità la matita sul foglio e, dopo poco, il ritratto era finito.
«Allora le somiglia?»
«Sembra una foto» disse Nico con gli occhi lucidi.
«L’ho fatta sorridente, così ti fa sorridere pure a te.»
«Grazie Michele, mi hai fatto un regalo bellissimo… ma come fai a disegnare così bene?»
«Da ragazzo facevo quadri a olio per tremila lire l’uno… ne facevo diversi al giorno per far uscire la campata… poi mi sono dato al contrabbando e… e vabbè…»
«Non ti ho mai visto disegnare.»
«Disegno quando sono solo… mi viene più l’ispirazione.»
Nico mise il disegno sotto la maglietta e, sorridendo a Michele, uscì.
Intanto, Mario e Tonio, rientrando, avevano visto che Michele aveva dato il foglio a Nico.
«Che hai dato a Nico?» chiese Mario.
«Niente, è la lista della spesa»
«Guarda che se lo appoggi, gli fai solo del male… e una volta il castello di carte, e un’altra volta lascia i cerchi di carta sul tavolo. Oggi, poi, tu gli dai una cretinata e lui fa la faccia di uno che ha vinto il superenalotto… è diventato come un bambino. Bisogna scuoterlo» disse Tonio.
«Ah, io gli faccio del male? Bisogna scuoterlo? E questo l’ho detto prima di te. Ma mi sto rendendo conto che dovevamo farlo anni fa; invece, io mi facevo i fatti miei, qualcun altro gli sputava veleno addosso e un altro ancora guardava il cielo invece di guardarsi intorno…» concluse Michele, mentre Tonio e Mario ascoltavano senza dire nulla.
Tonio uscì di nuovo mentre Mario andò a sedersi accanto a Michele: «È vero, hai ragione, però a me dispiace vederlo così… potrebbe essere mio figlio… dimmi la verità, cosa gli hai dato?»
«Te l’ho detto: la lista della spesa.»
«Michele, non scherzare. Ero nel corridoio e ho visto che sul foglio, quando l’ha voltato, c’era disegnato un viso di donna… gli hai fatto il ritratto di quella ragazza?»
«E pure se fosse, qual è il problema? Tutti hanno una foto dei loro cari, perché lui non dovrebbe averla?»
«Va bene, Michele, va bene.»
Quel sogno continuava a mettere in agitazione Nico. Sara era in pericolo e lui doveva aiutarla, ma come?
Lei, in qualche modo, stava comunicando con lui; forse poteva ascoltarlo, leggere i suoi pensieri e lui poteva darle qualche consiglio, ma doveva avere elementi più precisi su quello che stava succedendo a Sara e al suo “altro se stesso”.
Corse verso la biblioteca per cercare qualche libro che parlasse del Graal, dell’inquisizione e dei castelli. Voleva capire dove si trovasse quel castello in cui avevano imprigionato Sara e come potesse salvarla. Aveva visto, da ragazzo, qualche film e letto qualcosa a riguardo, ma lui voleva notizie vere, non favole.
La biblioteca era una piccola stanza con pochi libri. Non c’era nessuno, solo il bibliotecario. Chiese a quest’ultimo: «Salve… scusi… c’è qualche libro che parla del Santo Graal, dell’inquisizione e, soprattutto, di castelli?»
«No, qui non c’è niente di quello che cerchi» rispose il bibliotecario, con un sorriso che somigliava più a una risatina.
«Io non intendo cose per bambini» disse Nico, intuendo l’ironia.
«Peggio ancora… figuriamoci…»
Nico andò via deluso.
Si ricordò che aveva ancora il disegno di Michele sotto la maglietta; doveva piegarlo, altrimenti si sarebbe rovinato. Lo sfilò dalla canottiera e restò a guardare l’immagine di Sara per un po’. Poi si decise a piegare il foglio, ma voltandolo notò che sul lato opposto c’era scritto qualcosa; sembrava una poesia. Quasi ogni parola era suddivisa in singoli capoversi.
«Solo
Amando
Non
Trovai più
Ostacoli.
Gesù
Risorto
Accolsi per dare ad
Altri
Luce.»

Nico non riusciva a capire chi avesse scritto quelle parole. L’album dei fogli da disegno era di Michele. Pensò di chiedergli se sapeva qualcosa; era ormai l’ora d’aria e poteva raggiungerlo in cortile.
«Michele, Michele!» gridava Nico, correndo.
«Uè, Nico, ma sei uscito pazzo? Abbassa la voce e calmati. Affanni, sei tutto sudato… che è successo mo’?»
disse Michele, afferrando Nico per un braccio e appartandosi con lui.
«Scusa, hai ragione, però guarda: questo lo hai scritto tu? Ho pensato che forse ti serviva» rispose Nico, porgendo il disegno a Michele.
«No, non ho scritto niente io. Mia moglie mi ha portato l’album la settimana scorsa ed era ancora sigillato quando ho preso il foglio per farti il disegno.»
«Sì, ma che significa quello che c’è scritto?»
«Nico, ma io che ne so? Non ho finito neanche le scuole medie.»
«Scusa Michele… non volevo disturbarti» disse Nico e cercò di riprendersi il disegno, ma Michele trattenne il foglio: «Aspetta, fammi guardare meglio».
Scrutò il foglio a lungo, passò l’indice sullo scritto e poi diede il suo giudizio: «Quello che ti posso dire è che questa frase non è stampata e neanche è stata scritta con la biro… sembra scritta con un pennino… e poi, se leggi in verticale le prime lettere maiuscole all’inizio di ogni rigo, formano due parole: Santo Graal».
Serie: IL TRENO DELLE ANIME
- Episodio 1: Il sogno
- Episodio 2: Sara
- Episodio 3: Il Santo Graal
- Episodio 4: Michele
- Episodio 5: Il professore
Che meraviglia! Il ritratto, la poesia scritta a pennino, le iniziali che mostrano la scritta Sacro Graal…un intreccio davvero ben riuscito.
Sono felicissima di questo tuo commento.Grazie, Dea❤️
Buongiorno Concetta, devo dirtelo: questo episodio è stupendo! L’idea del ritratto è geniale. Bravissima!
Sono contentissima che ti piaccia. Grazie Arianna❤️
Grazie Kenji.
Bellissimo il titolo: “Il treno delle anime”!