Mille sogni per un penny

Marina Togni รจ una ragazza simile a tante altre ragazze che nel corso dei secoli hanno calpestato la superficie della Terra. Nel periodo quasi dimenticato della sua fanciullezza, aveva coltivato il sogno di diventare modella, ma un corpo lontano da qualsiasi canone di bellezza lโ€™aveva presto indirizzata verso altri lidi. Lidi ben piรน ragionevoli: un lavoro dignitoso e una famiglia con un paio di marmocchi che girano per casa. Tralasciando la seconda parte, vista anche la mancanza di materia prima, Marina si รจ perรฒ impegnata nella ricerca di un lavoro che le permettesse di camminare a testa alta. A questโ€™oggi si occupa di Accommodation and hygiene presso il centro commerciale โ€œMille sogni per un pennyโ€.

Cerchiamo di non girarci tanto intorno, Marina Togni pulisce i cessi. Unโ€™occupazione di tutto rispetto, verrebbe da dire e forse anche lei stessa la penserebbe in questo modo, non fosse per un piccolissimo particolare: la puzza.

Se pensate basti poco per risolvere il problema, siete assai lontani dalla realtร  di Marina. Per quanto provi a sfregare, per quanto si immerga in bagni al profumo di rose, la puzza persiste. Nascosti nei pori della sua pelle, i germi festeggiano. Sghignazzano.

Quando la giornata lavorativa giunge al termine, la ragazza sbatte secchio e spazzettone nellโ€™apposito ripostiglio, accenna un saluto allโ€™attempato signore che prepara gli aperitivi al bar che fa angolo, e si precipita verso casa. Una volta giunta a destinazione afferra un calice da una vetrinetta per versavi il contenuto di una bottiglia di Primitivo. Il vino ondeggia mentre la ragazza si sposta nella stanza da bagno. Chiude la porta a chiave, appoggia il calice sopra una mensola, getta gli indumenti in un angolo e sorride.

Lโ€™acqua tiepida sgorga dal rubinetto e si riversa nella vasca con il fragore di una minuscola cascata. Marina controlla che il livello non superi i tre quarti della vasca stessa, chiude il rubinetto e con il palmo della mano destra accarezza la superficie di quel piccolo oceano in cui desidera affondare. Increspature come onde nascono dal suo gesto. Si immerge, reclina la testa allโ€™indietro e la sua chioma ramata si spande. Afferra il calice: vino rosso come il sangue, come il desiderio. Un sorso alle labbra e un sorso allโ€™acqua, che penetri nel suo corpo, che la depuri.

Il vino cancella tutti gli odori sgradevoli, dal corpo ma soprattutto dalla mente. Affondare e dimenticare.

Il rito della vasca si perpetua di sera in sera, quasi un mantra purificatore. Tuttavia anche gli effetti delle migliori magie sono destinati ad affievolirsi per poi scomparire definitivamente. Bene, oggi per Marina รจ lโ€™inizio della fine.

  ยซSignorina Togni!ยป Il suo responsabile ha lโ€™aspetto di un troll dalla pancia prominente e le si rivolge con una vocetta rauca e impastata quasi avesse un bolo in bocca. ยซAbbiamo festeggiato ieri sera a quanto vedo.ยป

Lei non risponde e si limita a fare spallucce; in fondo va bene cosรฌ, non deve certo sfilare sulle passerelle di moda.

ยซDovrebbe smettere di bere, signorina. Non si puรฒ starle vicino.ยป

Dovresti sentire il tuo di odore, mio caro gradassetto, ribatte lei con il pensiero. Puzzi come le fogne di Mordor e non te ne rendi nemmeno conto.

Detersivo, disinfettante, secchio e spazzettone: il lavoro puรฒ iniziare. Ci sono sette toilette al centro “Mille sogni per un penny”, tre al piano terra e quattro al primo. Le pareti affossate in uno svogliato colore verdastro. Se la ragazza riesce a pulire le prime sei senza intoppi, lo deve esclusivamente al profumo penetrante del vino che la trasporta lontano. Parigi, la capitale della moda, tra vestiti sgargianti e accenti vagamente effeminati. Tacchi a spillo laccati di nero lucente e applausi di plastica. Sarebbe piรน che volentieri rimasta nellโ€™incanto di quellโ€™illusione, ma un rumore inaspettato la afferra, gettandola tra gli odori abominevoli della realtร .

Praaam!

Una breve, ma potente mitragliata giunge dalla settima turca della settima toilette.

Un voce dallโ€™esterno: ยซMarcelo! Todo bien?ยป

Praaam!

ยซEs solo un pochito de mal de pancia, mi amor. No problema.ยป

Praaaaammm! Seguito dal suono acquoso di qualcosa che precipita.

Marina si copre la bocca con le mani; feroci conati di vomito le sconquassano il corpo. Sputa qualche striscia di saliva. Tossisce. Una puzza. Una tremenda, insopportabile puzza.

ยซMarcelooo!ยป

Fugge da quellโ€™assurda situazione e solo per caso non finisce per inciampare nel secchio del disinfettante. Attraversa i lunghi corridoi del centro commerciale, tra la fiumana di gente che minaccia di travolgerla a ogni passo. Ascelle umidicce. Deretani incrostati. Piedi neri come sorci. Lunghissime unghie in cui lo sporco si annida. Tanti, tantissimi Marcelo. E naturalmente germi. Germi che sghignazzano. Marina Togni sprofonda, ma non รจ una piacevole illusione ad accoglierla, bensรฌ lโ€™abbraccio della piรน totale oscuritร .

  Mani che la scuotono. Una voce. Lontana. Vicina.

ยซTutto bene?ยป

Apre gli occhi per trovare lโ€™intricato labirinto di rughe del vecchio che serve gli aperitivi. La sua nera pelle di cartapesta. Il suo sorriso orfano di denti.

ยซIo non…ยป

ยซCavolo, amica! Ti ho acchiappato al volo, altrimenti finivi a terra come un sacco di patate.ยป A quellโ€™uscita segue una risata catarrosa. Due colpi di tosse.

In quella cacofonia sconclusionata di sensazioni, unโ€™unica certezza, un bisogno impellente: ยซMi dia qualcosa di forte, signor?ยป

ยซGeremia.ยป Lโ€™uomo nero si esibisce nellโ€™accenno di un inchino. ยซGiornata difficile?ยป

ยซVita difficile. Ho solo bisogno di qualcosa di forte.ยป

ยซMeglio un bicchiere dโ€™acqua.ยป

ยซNiente acqua!ยป Si solleva dalla sedia su cui Geremia lโ€™aveva fatta adagiare. ยซHo i soldi, quindi mi dia quello che voglio.ยป Barcolla paurosamente e si trova costretta a risedersi.

Alcuni curiosi si sono fermati per osservarli, ma รจ sufficiente unโ€™occhiataccia torva di Geremia ad allontanarli.

ยซSei fortunata, amica, ho quello che fa per te.ยป Infila un braccio da spaventapasseri sotto il bancone, afferra una bottiglia di vino rosso, priva di etichetta, e la porge alla ragazza. ยซQuesta roba ti fa dimenticare anche la fame nel mondo.ยป Esplode nuovamente in una risata. Gli occhi non ridono; gli occhi scrutano.

ยซOk, ok! Quanto le devo?ยป

ยซCe lโ€™hai un penny?ยป

ยซUn penny?!ยป

ยซLascia perdere amica, offro io.ยป Poi, quasi tra sรฉ e sรฉ, aggiunge: ยซCome cavolo possiamo realizzare mille sogni se nessuno ha un solo dannato penny?ยป

Forse lโ€™uomo nero sta ancora parlando, ma Marina non lo sente piรน; un altro secondo in quel luogo e la puzza avrebbe finito per schiacciarla.

  La ragazza nella vasca solleva il calice. Beve. Un sorso alle labbra e un sorso allโ€™acqua, che penetri nel suo corpo, che la depuri. Si immergeโ€ฆ

Sfila tra gli applausi di plastica, tra il profumo delle rose. Leggera. Bellissima. Soave.

…e non riemerge piรน.

Avete messo Mi Piace4 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. L’ho trovato molto realistico. In alcuni passaggi sembra di essere lรฌ, al centro della scena. E si prova una forte empatia anche verso la protagonista, nei suoi drammi, nella sua realtร …
    Mi รจ piaciuto!

    1. Ciao Silvia. In realtร  la protagonista faceva un lavoro che fanno moltissime persone; forse avrebbe dovuto accontentarsi, ma in fondo i sogni sono la nostra croce e la nostra delizia.

  2. Storia interessante e scritta bene… mi ha messo un po’ di tristezza perรฒ! ๐Ÿ˜‰
    Leggendo i commenti ho capito che si tratta di una storia pensata guardando il video “La ragazza nella vasca rossa” e devo dire che hai avuto proprio una bella immaginazione. Complimenti! ๐Ÿ™‚

  3. Prima di iniziare pensavo: chissร  se “Mille sogni per un penny” sia in qualche modo riconducibile alla serie “Il settimo bicchiere”. Poi ecco Geremia. ๐Ÿ™‚ Inutile dirti quanto mi piacciono i tuoi racconti, solo solo perchรฉ sei capace di spiazzarmi sempre sul finale! Bella prova per il Lab, complimenti! ๐Ÿ™‚

    1. Ciao Daniele, diciamo che faccio del mio meglio. Volevo dare vita a una storia che fosse drammatica e divertente al contempo. Forse avrei potuto fare di meglio, ma spero vada bene comunque. In questo terzo lab ho dato tutto me stesso…

  4. Geremia รจ sempre una garanzia! Rima bellissima, degna della Bocca dell’Abisso. Se passo di lรฌ, vado a farmi un giro al centro commerciale senza passare per la toilette ๐Ÿ™‚