Noi andiamo al Manhattan, vieni?

Serie: I viaggi di Elisa C. Ritorno a Piantorto


Il mio ritorno a Piantorto era sostanzialmente passato in sordina in famiglia: i miei genitori, con tutti i loro impegni, avevano faticato a trovare il tempo persino per una cena con me. Non mi aspettavo grandi feste da parte dei miei amici dโ€™infanzia, con i quali oltretutto avevo lentamente perso i contatti negli anni. Fui sorpresa quando Sonia, la mia migliore amica dai tempi delle scuole elementari, mi propose unโ€™uscita tra amiche โ€œcome ai vecchi tempiโ€.

Sonia si presentรฒ sotto casa mia con quasi quaranta minuti di ritardo โ€“ le buone abitudini sono dure a morire โ€“ pompando musica a me sconosciuta al massimo del volume dalle casse della sua nuova auto ibrida. Regalino di mamma e papร  per il suo venticinquesimo compleanno.

-Elisa!-

-Sonia!- urlai, cercando di sovrastare il volume della musica e di replicare lโ€™entusiasmo mostrato dalla mia amica.

-Salta su, passiamo a prendere Giacomo.-

-Chi?-

-Giacomo, il mio ragazzo!-

-Non si chiamava Davide?-

-Nooo, con Davide ci siamo lasciati due mesi fa.-

Era comprensibile che non ne fossi al corrente, visto che erano trascorsi tre mesi dallโ€™ultima volta che si era degnata di rispondere a un mio messaggio. Di telefonarle neanche a parlarne: era sempre troooppo impegnata.

-Mi devi raccontare tutto. TUTTO. Hai capito? Ma da quanto non ci sentiamo? Oh, adoro questa canzone, aspetta che alzo il volume.-

Era possibile alzarlo ulteriormente?

-Allora come stai? Ma non ti ho raccontato di Ginevra! รˆ andata a convivere con il suo ragazzo. Tra lโ€™altro lui lโ€™aveva tradita con una collega, ma lei ha deciso di dargli una seconda chance e adesso convivono. Ma ti pare? Io lโ€™avrei lasciato seduta stante. Oh, che begli orecchini, Eli. Dove li hai presi? In uno dei tuoi viaggi? In Vietnam? Che meraviglia! Ma sai che ha aperto un ristorante vietnamita dove prima cโ€™era il bar di egiziani? Non รจ male, ci sono stata con la Sammy. Sai, si รจ iscritta a un corso per parrucchiera, ma io ho troppa paura per farle da cavia. Sai come ci tengo io ai miei capelli-

Non ero sicura di essere fisicamente in grado di immagazzinare tutte quelle informazioni snocciolate alla velocitร  della luce. Cosรฌ, mi lasciai semplicemente andare al suo flusso di parole. Go with the flow, come si dice.

Tutta la serata trascorsa al pub fu un susseguirsi di โ€œMa lo sai che Tizia si รจ sposata con Caioโ€ e โ€œDevo troppo raccontarti di quella vecchissima compagna di scuola materna di cui non ricordo il nomeโ€. Inutile dire che in mezzo a questi scoop pazzeschi il mio viaggio intorno al mondo impallidiva. Cosa vuoi che sia una settimana trascorsa in Nepal ai piedi dellโ€™Himalaya, incontrando alpinisti professionisti e ascoltando i racconti di sherpa esperti, di fronte al nuovo negozio di estetista o davanti alla notizia che la Sissi aveva lasciato il fidanzato dopo quattro anni di tira e molla?

Quella che doveva essere una specie di festa di bentornata per me, si rivelรฒ in realtร  una semplice scusa per Sonia per trascorrere la serata con la sua compagnia di amici nel solito pub di fiducia.

Invece di rivivere i migliori, ma anche i peggiori momenti dei miei ultimi dodici mesi, mi ritrovai a sorbirmi un tedioso e volgare resoconto sulle prostitute di Praga. Esatto, nessuno era interessato ai miei commenti di viaggio e lavoro allโ€™estero, ma tutti pendevano dalle labbra di Fabio che raccontava delle sue notti brave insieme al suo allegro compare, Davide, trascorse tra un pub malfamato e lโ€™abbraccio di una prostituta. In effetti, a chi potrebbe interessare un trekking in Tibet o una cavalcata per le steppe mongole, quando si puรฒ invece parlare di sesso?

Unโ€™altra birra, per favore.

รˆ incredibile quanti dettagli possano accompagnare una storia di sesso a pagamento. Si parla delle trattative, degli accordi, delle parole di sicurezza โ€“ da usare in caso di giochi estremi, non adatti ai deboli di cuore, ma perfetti per dei veterani come Fabio e Davide โ€“ per poi passare alla lingerie indossata dalla ragazza, alle posizioni e via dicendo.

Giunta al limite di sopportazione, mi approcciai al bancone per visionare unโ€™altra volta il menรน delle bevande che ormai conoscevo a memoria, ma non riuscii comunque a scrollarmi di dosso i fischi e gli ululati di approvazione da parte dei ragazzi della compagnia di fronte a quei racconti grotteschi.

-Di che si parla?- domandรฒ il barista, accennando al gruppo di persone da cui mi ero appena allontanata.

-Non ci arrivi da solo?- risposi ironica, riferendomi ai versi gutturali che rimbombavano nelle nostre orecchie.

-Mi sono giร  sorbito lo stesso racconto tre volte in una sera. Ogni volta apporta qualche modifica. Per esempio, nella prima versione lei รจ piรน alta di lui e non porta la biancheria intima; nella seconda lui le sfila il reggiseno con una sola mano; nella terza lei si spoglia mentre lui la sta a guardare degustando un bicchiere di whiskey.-

-Non so neanche quale delle tre versioni ho sentito io.-

-Non ti ho mai vista da queste parti- commentรฒ il ragazzo dallโ€™altra parte del bancone, sciacquando un bicchiere prima di spillare mezzo litro di birra.

-Un tempo venivo qui abbastanza spesso, ma nellโ€™ultimo anno sono stata allโ€™estero.-

-Ma dai! Dove?-

Il barista senza nome fu la prima persona quella sera a domandarmi dei miei viaggi e a starmi persino ad ascoltare. Certo, prestare attenzione ai clienti, ascoltare quello che hanno da dire e farli sentire a loro agio รจ parte indiretta del lavoro di un barista, ma dopotutto andava bene anche cosรฌ.

Parlammo per un tempo indefinito, mentre lui continuava a spillare birre e shakerare cocktail, ed io non risparmiai sui dettagli. Piรน tardi mi offrรฌ persino da bere, giustificandosi con il fatto che: -Finalmente qualcuno mi racconta qualcosa che non conosco a memoria.-

Fu solo verso lโ€™orario di chiusura che Sonia si accorse della mia assenza e venne a recuperarmi al bancone. Lo sguardo di traverso che lanciรฒ al barista non mi sfuggi e immediatamente lโ€™aria si fece tesa. Che ci fosse stato del tenero tra loro?

-Noi adesso ci spostiamo al Manhattan, vieni con noi?-

Domanda interessante visto che sono in macchina con te e non ho molte alternative per tornare a casa.

-Non so, รจ un poโ€™ tardiโ€ฆ- accennai.

-Dai, Eli, non possiamo tornare a casa adesso. รˆ sabato sera, รจ lโ€™unica sera della settimana in cui posso svagarmi.-

Forse era lโ€™effetto dellโ€™alcol, ma giurai di averle visto allungarsi il naso per quella spudorata bugia.

-Non togliermi questo- continuรฒ, -tu sei stata in giro per il mondo tutto il tempo, io lavoro sempre.-

Le sue foto su Instagram lโ€™avrebbero sbugiardata in un attimo.

-Ok, va bene!- esclamai, pur di non sentire ulteriormente le sue lagne.

-Dove abiti? Magari posso accompagnarti io a casa- suggerรฌ il barista.

Offerta gentile, certo, ma chi accetta passaggi dagli sconosciuti? Eppure, in quel momento, la proposta non mi sembrรฒ cosรฌ sconveniente. Volevo davvero tornare a casa!

-A Piantorto- risposi.

-Ma รจ perfetto, รจ di strada. Non mi reca alcun disturbo-

Guardai il ragazzo mentre finiva di riordinare i bicchieri puliti, guardai Sonia โ€“ ancora quello sguardo stizzito nei suoi confronti โ€“ e guardai lโ€™orologio. Era decisamente ora di tornare a casa. Presi Sonia in disparte.

-Sai che le discoteche non sono proprio i miei luoghi preferiti. Inoltre, sono ancora un poโ€™ sballata per via del fuso orario- mentii spudoratamente, ma tanto che ne sapeva lei? Non aveva neppure idea di quale Paese avessi visitato prima di tornare in Italia.

-Cโ€™รจ qualcosa che dovrei sapere su di lui? Ho notato certi tuoi sguardiโ€ฆ-

-Ma chi? Luca?- mi resi conto in quel momento di non aver ancora chiesto il suo nome. 

-Figurati, che sguardi? Sappi solo che รจ un doppiogiochista. Stava con la Lalli e contemporaneamente usciva con unโ€™altra.-

-Davvero? Mmh, sconveniente. Accetto solo un passaggio a casa. Nessun doppio gioco con me- rassicurai Sonia, che aveva preso a sistemarsi il rossetto rimirandosi in uno specchietto da borsetta, giร  con le chiavi della macchina in mano, pronta a sfrecciare verso il Manhattan.

Serie: I viaggi di Elisa C. Ritorno a Piantorto


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Nel tuo racconto hai reso benissimo l’idea di come si ci sente in alcune occasioni: un alieno capitato nel pianeta sbagliato. Parteggio per Elisa, non siamo soli sulla faccia della Terra!

  2. Eccomi dopo una breve latitanza. Di questo episodio ho trovato molto efficaci i dialoghi, sia interiori che con gli altri personaggi. Molto scorrevole, ma soprattutto la trama conduce gli eventi verso un incontro interessante. Vado al prossimo episodio per capire come evolvono le cose…ah, se avessi incontrato anch’io la barista giusta, certe sere, sul tardi…

  3. “Non mi aspettavo grandi feste da parte dei miei amici dโ€™infanzia, con i quali oltretutto avevo lentamente perso i contatti negli anni”
    Un fenomeno che, da fuori sede, conosco bene

  4. Un racconto โ€œslice of life โ€œ che ha dalla sua un buon ritmo e dei grandi dialoghi. Persino per la trama ho provato empatia, anche io mi sono ritrovato in discorsi volgari e anche io ho trovato una barista in grado di ascoltarmi piรน attentamente rispetto agli amici storici. Ma io non avevo dalla mia questa ironia alla Bridget Jones che in piรน di un occasione mi ha fatto sorridere.