
Nove minuti di ritardo
Avete mai pianto per nervosismo? Avete mai avuto i crampi alla pancia per quanto le budella si contorcono? Vi รจ mai capitato di pensare che basterebbe cosรฌ poco per mandare tutti a quel paese, eppure รจ un qualcosa di estremamente complesso?
Quando il cellulare ha squillato e ho letto sullo schermo โpapร โ ero giร consapevole del fatto che non sarebbe stata una chiamata semplice, perchรฉ sono arrivata a lavoro con dieci minuti di ritardo. Domenica ho avuto dei lavori da fare in casa e un oblรฒ non programmato tra le mattonelle del bagno, il cielo non รจ stato clemente e non sono riuscita a prender sonno nonostante la stanchezza perchรฉ a ventisei anni ho ancora paura dei temporali. Quindi si, lo ammetto, sono arrivata con nove minuti, per la precisione, di ritardo rispetto allโorario stabilito. Mi sono detta che puรฒ capitare, non sarebbe morto nessuno. Che gran figlia di puttana la speranza!
Non si รจ preoccupato di chiedermi se il mio oblรฒ fosse sistemato, se il muro grondava ancora acqua o se il mio padrone di casa avesse riprovato a mettermi le mani addosso. Lโunica cosa importante, degna di nota, erano i miei nove minuti di ritardo. Ho provato a spiegare la situazione, ma non sono mai stata una persona di polso, non sono mai stata abbastanza forte da scrollarmi di dosso chi voleva schiacciarmi. Quindi la mia corazza si รจ indurita, ma ogni volta finisco per credermi Achille; vado in guerra forte delle mie convinzioni, ma cโรจ sempre una freccia che mi trafigge il tallone.
La telefonata รจ stata un monologo, un susseguirsi di frasi che ruotano attorno alla mia inutilitร e alla mia arroganza. Ho tirato un profondo respiro, รจ solo lunedรฌ e non posso iniziare una nuova settimana con questi presupposti. Ci provo con tutta me stessa a spiegargli che ci sono stati problemi appena un attimo piรน grandi di me, piรน forti di me, ma per lui sono il paesano che grida โAl lupo!โ per puro divertimento. Non importa, ormai ci sono abituata. Approfitto dunque della telefonata, ho bisogno di un aiuto per cambiare casa e mi piacerebbe arrivasse da colui che in un giorno di giugno diede libero sfogo ai suoi ormoni impazziti. Ma non basta essere uno dei suoi spermatozoi cresciuto per riceverne. Non basta nemmeno fargli presente, ancora una volta, che il mio padrone di casa รจ una persona violenta e giร una volta รจ capitato che sbottasse con me e con la mia ragazza. Perรฒ indovinate, sono io che mi invento le cose, che voglio ingigantirle per potermi sentire una vittima a tutti gli effetti e ricevere la sua compassione. Ma credetemi, non saprei minimamente che farmene della sua compassione o della sua pietร . E faccio lโerrore piรน grande, quello che continuo a fare da anni e che ogni volta mi ferisce. Eppure, nonostante le cicatrici, non imparo mai. Non imparo a cavarmela da sola, anche se questo significa obbligarmi ad avere una forza che non risiede in me. Gli chiedo una mano a trovare una nuova casa, per me, per la mia famiglia umana e non. Perchรฉ la mia unica soluzione รจ un appartamento a novantasei chilometri di distanza dal mio posto di lavoro, purtroppo. Ma รจ anche a novantasei chilometri di distanza dalla melma radioattiva che รจ la mia famiglia. Questo รจ sicuramente un punto a mio favore.
Confesso, ho sperato fino allโultimo secondo che si comportasse da padre, che fingesse per un solo secondo che non sono solo una spilla sulla sua uniforme da mostrare ai superiori. Che ricordi di essere il mio papร prima di tutte le altre cose. Ed ecco di nuovo Achille. La freccia arriva rapida e precisa, tallone pieno!
Non รจ un problema suo, lui mi ha giร prestato cinquecento euro tre anni fa ed il suo lavoro da padre lo ha fatto. Non รจ dโaccordo con questa mia idea e non ha minimamente intenzione di aiutarmi. Non gliene puรฒ fregare di meno se rischio tutti i santi giorni che qualcuno mi butti giรน la porta o che la escort accanto a me faccia una mossa falsa facendosi ammazzare. Tutto ciรฒ che รจ di fronte ai suoi occhi, รจ che non sia qui per ogni suo capriccio. Non potrei fare piรน tardi al lavoro perchรฉ dovrei prendere un treno per tornarmene a casa mia a novantasei chilometri di distanza. Quindi mi attacca, mi insulta, mi sbraita addosso. Mi accusa di essere una spendacciona, di non aver imparato nulla circa i valori della famiglia da lui insegnatimi. Ironico, vero? Mi accusa di lamentarmi costantemente di non avere un soldo in tasca, ma di sperperare le mie fortune in futili cose. Vorrei davvero saperle quali sono le cose futili per lui. Forse il fabbisogno dei miei gatti, visto che il cane di mio fratello รจ accudito da tutta la famiglia e quindi lui non tira fuori un euro. Forse le volte in cui mi faccio unโora di auto ad andare e una a tornare perchรฉ la mia ragazza ha famiglia in unโaltra regione. Forse quando ho dovuto prendere un taxi per portare la mia gatta moribonda in clinica perchรฉ nessuno della famiglia ha voluto prestarmi unโauto. Effettivamente sono tante ipotesi. E sono dโaccordo con lui, sono stati soldi buttati.
Dovrei sopprimerli i miei gatti, non avrei dovuto recuperarli dalla strada e salvar loro la vita. Dovrei costringere la ragazza che amo a separarsi dalla sua famiglia, una vera, perchรฉ mi fa comodo. Tanto nemmeno io la ho, cosa cambia. Avrei dovuto ignorare i malori della mia gatta, avrei dovuto far finta che stava bene e che non aveva un ictus in atto.
Mi dispiace papร , purtroppo io non ci riesco. Io non sono come te. Forse avrei una vita piรน semplice se lo fossi, non dovrei preoccuparmi di niente e di nessuno. Mi piacerebbe papร , sul serio, ma non posso.
Chiudo la telefonata, litigheremo ancora questo pomeriggio. Litigheremo ancora perchรฉ non vuoi aiutarmi, perchรฉ non rispetti le mie scelte e non fingi nemmeno minimamente che ti importi qualcosa di me. Ma sai qual รจ la cosa piรน triste, papร ? Che ho la nausea per il nervosismo. Che non riesco a smettere di tremare. Ma mi risiedo alla mia scrivania e torno a lavorare, perchรฉ almeno oggi non litigheremo per via del lavoro.
E tutto per quei dannati nove minuti di ritardo.
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Innanzitutto vorrei fare i complimenti all’autrice perchรฉ ha saputo descrivere molto bene un rapporto padre-figlia che secondo me in molti vivono. A volte non sono i figli a deludere i genitori ma il contrario, peccato che quando capita non sempre i genitori hanno il coraggio di ammetterlo. Hai toccato un argomento delicato ma sei riuscita a far arrivare dritto al cuore ogni parola, ogni emozione: rabbia, delusione, amarezza, tristezza, angoscia ma anche la voglia di non arrendersi e di non essere come il proprio genitore, di essere migliore e questo l’ho apprezzato tantissimo. Complimenti!
Grazie mille per i complimenti.
ร come dici tu, le delusioni non sono sempre generate da noi figli sciagurati. Sono davvero felice di essere arrivata alle tue emozioni e sensazioni, per me vuol dire aver fatto un lavoro decente.
Ancora grazie,
S.
Scorrevole, ben espresso, trasmette bene un argomento attuale che forse molti vivono pure quindi rende anche facile immedesimarsi. Complimenti! ๐
Grazie mille!
Si credo anch’io sia un argomento di routine purtroppo.
Ancora Grazie,
S.
Il rapporto padre e figlia puรฒ essere spesso complesso, c’รจ una fragilitร innata fra ciรฒ che vorremmo e ciรฒ che poi viviamo nel subire un’errata speranza, hai fatto uscire una tematica interessante quanto delicata, brava!
Grazie mille!
La speranza frega, frega piรน di qualsiasi altra cosa e come mi รจ stato fatto notare negli altri commenti, questo racconto parla anche di questo.
Grazie per le belle parole.
S.
@simonalombardi sono molto contenta di aver notato una caratteristica del racconto a cui tieni, ma il merito rimane tuo per questo racconto davvero ben riuscito, grazie per averlo scritto.
La famiglia non la si sceglie, purtroppo. La famiglia รจ quella che ci capita. Non sempre รจ il nido di sicurezza e affetto. E, peggior cosa , รจ non esser compresi dalla propria famiglia. Essere costantemente sotto torchio. ร un racconto di sfogo,di rabbia. Una richiesta di aiuto, di ascolto che la protagonista fa a sรฉ stessa. Ho sentito quelle parole. Ne ho sentito i graffi. Mi รจ piaciuto.
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La famiglia non si sceglie, รจ proprio cosรฌ. Ed esattamente come leggo tra le sue parole, la mancata comprensione รจ qualcosa di duro da digerire. Sono lieta di aver trasmesso le giuste emozioni, รจ ciรฒ che avevo sperato di far arrivare.
Grazie mille per le belle parole, davvero.
Spero a presto,
S.
Di Quella gran figlia di puttana che รจ la speranza. Ecco di cosa parla questo racconto. ร la storia di una ragazza e del suo rapporto con il padre, fatto in incomprensioni e impossibilitร di condivisione. Eppure parla prima di tutto dell’ illusione che tutto possa cambiare, qua ci ci creiamo inconsciamente ogni volta che facciamo disamine della triste realtร dei fatti. “ora le cose sono schifosamente cosรฌ, ma cambieranno”. Niente cambierร , siamo tutti inesorabilmente ammanettati alle nostre piccole grandi condanne, il tallone d’Achille รจ sempre inerme e pronto a essere colpito.
Una cosa che mi sento di dire perรฒ รจ che manca un po’ di oggettivitร e il punto di vista del narratore trasla un po’ la visone d’insieme forse.
Nel Complesso un quadro crudo, incisivo e ben narrato.
Buon pomeriggio,
grazie per aver speso del tempo su questo mio lavoro. Voglio partire dal fondo, lavorerรฒ su ciรฒ che manca e grazie davvero per avermelo fatto notare. Questo racconto parla di speranza, rabbia, frustrazione e incapacitร di accettare la realtร o almeno era questa l’idea.
Grazie ancora per avermi detto la sua opinione, spero di ritrovarla in altri lavori!
Scusa ho frainteso la protagonista รจ una ragazza non un ragazzo!
Ciao, mi piace come parli dei “nervi scoperti “, la rigiditร del padre si riflette nella suo bisogno di puntualitร come se quei minuti di ritardo potessero fargli perdete la ragione e il suo bisogno di controllo. C’รจ un evoluzione nel figlio di cui lui forse non รจ ancora cosciente : non potrร mai essere come il padre , porta il peso dei suoi nervi da cui non riesce a liberarsi , e nel contempo non riesce a allenare i suoi di nervi a sopportare il peso della sua esistenza e perciรฒ questo suo bisogno di indipendenza e autonomia. L’episodio dell’ ictus del gatto lo vedo come un segnale un simbolo di estrema tensione , di un cuore che batte cosรฌ forte da perdere il controllo. C’รจ voglia di vita di futuro ma anche di allentare di lasciarsi andare . Mi piace la tua scrittura รจ personale e rispecchia la nostra generazione di figli cresciuti come grandi ma trattati da bambini. Tanti nervi ma anche un muscolo che si allena alla vita , il cuore.
Ciao,
grazie mille per la tua bellissima analisi e per le belle parole. Questo racconto, se cosรฌ lo si vuol chiamare, รจ uno sfogo. Un qualcosa buttato giรน in mezz’ora di intensa rabbia e un modo per sfogarla. Ciรฒ che hai affermato รจ una totale veritร che non dico รจ all’ordine del giorno, ma quasi e in troppi ci sguazzano dentro!
Per la questione sesso del protagonista non รจ importante, maschio o femmina รจ il concetto che conta.
Grazie ancora, davvero.
A presto, spero.
S.
Mi piace pensare al tuo racconto come ad un lungo pensiero, una riflessione interiore di una ragazza in preda alla rabbia scaturita da una quotidianitร che alla lunga strema. Riga dopo riga mi รจ dispiaciuto per la tua protagonista e per il padre che non si merita, ma confido nella sua ragazza, probabilmente unico scudo contro le troppe frecce scagliate dalla vita.
Alla prossima lettura…
Buongiorno,
inizio con il ringraziare con le gentili parole, grazie davvero!
E’ proprio come dici tu, un lungo pensiero e un enorme sfogo di quotidianitร . Una quotidianitร fin troppo oppressiva. Per quanto riguarda ciรฒ che tu chiami scudo, รจ un vero e proprio esercito!
Grazie mille ancora e spero di ritrovarti!
S.