
Nozze in diretta TV
Serie: Quando matrimonio e patrimonio fan rima con pandemonio
- Episodio 1: La Rolls
- Episodio 2: “La sposa in posa” Atelier
- Episodio 3: Il burkinabé
- Episodio 4: Nella Duna a 4 ruote
- Episodio 5: La spia
- Episodio 6: La punk china
- Episodio 7: Nozze in diretta TV
STAGIONE 1
Le lancette dell’antico orologio svizzero incastonato nell’imponente torre medievale, perfettamente sovrapposte nell’erezione massima del primo amplesso giornaliero completo, segnavano le dodici in punto. I dodici rintocchi di una campana lontana e solitaria rieccheggiavano distanti, come a dire: ‘okay, è mezzogiorno, l’ora giusta per farlo, ora staccatevi che il tempo di quel fugace rapporto intimo è già finito, ma non manca molto al prossimo abbraccio, mezzanotte ha le ore contate, contarle è il vostro chiodo fisso’.
Erano passati dodici minuti, le lancette dell’antico orologio svizzero, ora ancor più vecchio anche se di poco, segnavano le 12:12. Un ritardo di soli dodici minuti è canonico, direi di rito per una sposa di origini latine; nel mondo anglosassone la cerimonia inizierebbe anche senza la sposa: The wedding must go on.
La piazza era gremita, le nozze della rampolla del Cavaliere l’avevano riempita dei soliti curiosi, tutti volevano veder arrivare la sposa, chi per ammirarla, chi per criticarla via social. L’abito sarà all’altezza della sposa o l’altezza della sposa sarà un problema per l’abito? Indosserà un abito lungo, dietro? Quanto profonda sarà la scollatura, davanti? L’automobile avrà la stelle a tre punte o un giaguaro sopra al radiatore? Domande che presto troveranno risposta.
Il brusio nella piazza cresce come cresce l’erba, impercettibilmente, finché il rombo delle potenti moto dei Carabinieri irrompe prepotente sulla scena.
«Presto, regia, datemi la linea, la sposa sta arrivando.» È il reporter di Tele 24H24, sempre più fuori di testa.
«A tutti voi che non avete cambiato canale» è Pedrito, «ma solo il pet food dei vostri amici animali scegliendo la ditta Berluscani & Gatti, va un caloroso e urlato: GRAZIEEE! Sono di nuovo con voi per questa diretta MA-TRI-MO-NIALEEE. Ma, ma, sta arrivando una moto dei Carabinieri a sirene spiegate, SPIEGATE A CHI?? Non a me! Poi un carro attrezzi giallo, il carro attrezzi sta trainando una Duna, nella Duna cosa vedono le mie fosche pupille? LA SPOSAAA! Un altro Carabiniere motorizzato chiude questo improvvisato corteo matrimoniale, è a dir poco PAZZESCOOO! E per dirla alla Diego: ECCEZZZIUNALE VERAMENTEEE!»
«Pedrito, dacci un taglio o ti stronco!» è una voce dalla regia, proprio quella del regista «Oggi sei proprio fuori, questa è una diretta matrimoniale, non la finale dei Mondiali al Maracanã.»
Pedrito continua la diretta, la sua voce, ora calma e impostata, lo fa sembrare un Angela di famiglia, forse più a Piero che ad Alberto.
«Cari telespettatori, state vedendo la sposa scendere da una Fiat Duna, un modello di automobile dal fascino leggermente retrò, con una certa difficoltà; il lungo strascico bianco a mantello di certo non l’aiuta, l’aiuta invece il solerte Carabiniere che, dopo aver sistemato con perizia la sua Ducati sul cavalletto, ora si sta immedesimando nell’inaspettato ruolo di paggio. Samantha è il nome della sposa, il nome della rosa lo dobbiamo scoprire ancora, il bouquet è comunque splendido. Un saluto particolare va all’altra Samantha (Cristoforetti) che ci sta osservando dal cielo, non temete, non le è successo niente, sta solo orbitando vorticosamente sopra le nostre teste.»
Bravo il nostro Pedrito, è Il regista di Tele 24H24, sta dimostrando delle eccezionali doti dialettiche trasformandosi da cafone inqualificabile a raffinato gentleman in un batter d’occhio e con grande disinvoltura, assomiglia sempre di più a Bonolis.
Samantha, scortata dal Carabiniere, si avvicina con passo lento al padre per non inciampare. Tutto sembra perfetto, ora sarà il Cavaliere ad accompagnarla all’altare. La sposa sta per varcare la soglia della chiesa quando un piede, non il suo, inciampa, l’altro, per non perdere l’equilibrio, monta sullo strascico strappandolo dall’abito nuziale.
«Ma che fa! Ha combinato un bel guaio, Appuntato!» È Samantha, visibilmente infuriata. «Papà, dì qualcosa.»
«Ma lei sa quanto mi è costato questo abito?»
«Veveveramente…» l’Appuntato, balbettando vistosamente.
«Lo stipendio suo di un anno.» Per fortuna non può leggermi nel pensiero, l’ho pagato poco ed è durato niente, come gli ombrelli cinesi a cinque euro che non resistono a un leggera brezza, figuriamoci ad una raffica di bora. «Adesso vada, vada via e mi ringrazi che non la denuncio, è tale la stima che nutro per l’Arma che mi tocca chiudere un occhio.» Un paggio Carabiniere! «E si porti via lo strascico, lo consideri un omaggio della sposa.» Speriamo che l’abito made in China non ceda del tutto.
L’incidente, ripreso e postato sui social, ottiene migliaia di visualizzazioni diventando virale. A me spiace dirlo, ma, grazie ai social, godere delle disgrazie degli altri piace, è diventato normale e ci si compiace.
Le note della marcia nuziale di un certo Mendel, – no non son sue, forse di Mendel-ssohn – col registro di ripieno del grande organo Mascioni riempiono le navate della chiesa, mille occhi sono puntati sulla sposa, altri due, quelli dello sposo, non li ho computati.
Officia la cerimonia nuziale il parroco titolare della parrocchia di Santa Maria Vergine del Soccorso; per Don Giovanni quella chiesa era il suo ufficio, ma lui non era un pubblico ufficiale; il sacerdote che officia un matrimonio nella veste talare, pur coperta dai paramenti sacri – così recita la legge italiana – non riveste quel ruolo, è ufficiale. La legge non lo convinceva, anzi, lo faceva star male. La predica, integralmente contenuta in un video su You Tube al percorso ‘nozze-chiesa-predicozzo-Don Giovanni’, non è contenuta, anzi, si dilunga per la gioia dei presenti.
La chiesa è spoglia, i pochi fiori sono quelli di un precedente funerale. Se andavano bene per una spoglia mortale potevano andare bene anche per una sposa vestita di bianco, il ragionamento del Cavaliere che non fa una grinza, ne fa molte, ma molte di più, comunque sia, un bel risparmio per le sue tasche.
Questi fiori saranno anche belli ma non mi convincono, è Samantha, alquanto perplessa, non è così che s’ammanta una chiesa di fiori.
Ma dov’è il fotografo? Samantha, senza dar a vedere lo cerca disperatamente con gli occhi, ma non lo trova. Meglio così, non mi piacciono quelli troppo invadenti che, pur di scattare un foto, ti girano intorno mettendosi al posto del prete o, addirittura, dello sposo.
Lo cerca anche il Cavaliere. Dov’è quel cretino di ‘Ngamal, gli avevo promesso ben cinquanta euro per il servizio fotografico e per un video. È sempre col cellulare in mano quando non serve, adesso che mi serve? Sparito!
Povero ‘Ngamal, che destino nero che si prospetta per Ngamal Calimero.
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Sposalizio in grande stile, non c’è che dire, ma non mi aspettavo niente di meno, o di più… bello questo episodio e ricco di trovate divertenti. Son curioso di vedere che fine ha fatto lo sventurato fotografo e tuttofare Ngamal. Grazie Fabio per questo rito.