Parola a Maria
Serie: Amara Luna
- Episodio 1: Il destino soffiò sul tempo e il tempo non ebbe più alcun potere su di loro
- Episodio 2: Ricordi, Ri-incontri
- Episodio 3: Parola a Maria
STAGIONE 1
«Ranieri?»
Sono lucida, anche se ho bevuto qualche bicchiere, sono lucida.
È qui, si è materializzato un’altra volta tra i miei sogni reali, pronto a trasformarli in incubi con quei suoi sguardi che sono strali dritti al mio debolissimo cuore. Sono Maria e so bene chi sono ma soprattutto chi non voglio essere. Non avrà mai più potere su di me e mentre lo dico sono già stregata.
«Complimenti, sei stata incantevole.»
«Mi infastidisce trovarti sempre stupito di fronte alle mie capacità.»
«È la verità. Mi hai sempre stupito!»
«Forse perché sei sempre stato pieno di dubbi?»
Ride.
«Come stai?» Chiede come chi ha ridotto in cenere e fumo qualcosa e poi la ritrova, con qualche graffio ma ricomposta.
«È una domanda importante sai? A meno che tu non ti riferisca alla salute, certo; quella è perfetta, nel pieno della forma! La tua salute?»
«Come stai Maria?»
Che insolente, ha capito. Insiste, non sa che a toccare le cicatrici di vecchie ferite si sente ancora lo stesso dolore?
«Sono serena Ranieri, serena»
«Serena» un ghigno «E felice? Felice lo sei?»
Cinque anni. Davvero? Davvero esiste il destino? Questo nostro maledetto che ci incatena e ci lascia liberi di sfuggirgli come un passeggero di una nave che si muove dentro questa ma va comunque nella sua direzione?
Non ci ho mai creduto al destino, però nella mia storia con Ranieri ho cambiato le regole di tutte le mie logiche. Anche questa. Se non è destino cos’è questa misteriosa forza che ci attrae quando siamo lontani e ci respinge quando tentiamo di avvicinarci davvero?
Se esisti destino, perché sei così crudele? Che sofferenza terribile trovare l’amore e liberarlo nel vento come polvere, sentirlo dappertutto e non poterlo stringere nel pugno.
«La felicità… la felicità è un momento che vive più nel passato che nel presente, mica te ne accorgi se sei felice quando lo sei. Poi non sei più felice e d’un tratto, tutti i momenti prima ti sembrano permeati di felicità. Che cos’è poi? Così fragile, così intangibile, così difficilmente riconoscibile, così sfuggente… la serenità è una condizione, invece, meno altalenante, si certo anche meno esilarante ma almeno, adesso, sto bene.»
«Un po’ come il mare calmo della sera» dice e mi ricorda la nostra canzone: che perfido, che intelligente. «quando sono finiti i cavalloni di mezzogiorno e non ti ci tuffi più con corse affannate e sotto al sole che incendia la sabbia; c’è silenzio, un vento leggero, non urli, taci. Non ridi, sorridi e le stelle brillano ma non accecano.»
Rispondo con altrettanta scaltrezza pungente «Ho sempre preferito la luna al sole e così la notte al giorno. I cavalloni stancano, il mare calmo cura ogni stanchezza»
Sorride zittito, mi guarda e sono muta, sotto ai suoi occhi incorruttibili, anch’io.
Serie: Amara Luna
- Episodio 1: Il destino soffiò sul tempo e il tempo non ebbe più alcun potere su di loro
- Episodio 2: Ricordi, Ri-incontri
- Episodio 3: Parola a Maria
Veramente bella questa serie, ha meritato una rilettura!
Ciao Myriam, davvero un bel racconto, scritto con tanta passione! Scrittura coinvolgente: mi serviva proprio stasera, grazie!
“Che sofferenza terribile trovare l’amore e liberarlo nel vento come polvere, sentirlo dappertutto e non poterlo stringere nel pugno.”
Questo passaggio mi è piaciuto
Bel cambio di prospettiva 😀
E’ vero che esistono sempre due verità.
“«La felicità… la felicità è un momento che vive più nel passato che nel presente, mica te ne accorgi se sei felice quando lo sei. “
Questo passaggio mi è piaciuto
Interessante questa continuazione!
Grazie mille!