Per la fragranza della carne, io ti espello!
Serie: Il maledetto cacciatore di fantasmi - with Lorenzo R. Gennari
- Episodio 1: “Adrianaaaaa!”
- Episodio 2: Temi tu la morte?
- Episodio 3: Una serie di sfortunati tentativi.
- Episodio 4: Ivan, il capo del gabinetto.
- Episodio 5: C’è gente che dormono!”
- Episodio 6: il caffè non si nega.
- Episodio 7: L’haboob di caffé nero nerissimo
- Episodio 8: Per il buon nome del caffè.
- Episodio 9: Ti presento Vapor.
- Episodio 10: Conversione all’ a-tè-ismo.
- Episodio 1: L’arrivo di Hippie Jackson
- Episodio 2: Il ritorno dell’affittuaria.
- Episodio 3: La mazza-prosciutto.
- Episodio 4: Per la fragranza della carne, io ti espello!
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Hippie Jackson, dopo essersi inchinato agli applausi si avviò verso il suo avversario con l’obiettivo di dargli il calcio finale, quando dalla cucina Eugenio udì… il latrato della salvezza, il richiamo del lupo imperatore, il barlume oscuro della stella di Betlemme, la miracolante ultima ruota del grande carro di Apollo! L’APOTEOSI DELLA FINE ULTIMA! […]
Kadmon stava zampettando in soccorso del suo ormai remotamente trapassato padrone, con la lingua sporta verso l’esterno. Lo superò con una destrezza ed agilità insperabile e si gettò sul nemico zombie come se volesse divorarlo pezzo per pezzo. Eugenio spalancò gli occhi, non perché si chiedesse come avesse fatto a uscire dal bagno, ma perché non credeva che il destino sarebbe mai stato in grado di giocare a suo favore per una volta.
Il piccolo carlino riuscì a tenerlo occupato il tempo sufficiente per far risollevare il suo padrone, che era pronto a riprendere in mano il prosciutto per far vedere di che proteine erano composti entrambi.
Hippie non ci mise che qualche minuto a liberarsi di Kadmon, che rovinò a terra e si risollevò ciondolante. Eugenio, messosi in guardia, lanciò un’occhiata complice al suo fedele compagno. Ma si accorse di due cose fondamentali nello stesso momento: Kadmon non stava sbavando per lui e il prosciutto era in grande pericolo. Quando se ne accorse, era troppo tardi.
Con un balzo che oserei dire felino, affondò le sue zanne nell’insaccato come un poliziotto su una ciambella glassata di dieci metri.
– Maledetto figlio di una ca**a! – digrignò Eugenio dimenando il prosciutto a destra e a manca. Più di una volta Hippie venne quasi investito dalla sferzata stagionata. Con un moonwalk ben piazzato si rintanò in un angolo ma la furia di Eugenio lo raggiunse lo stesso: in quanto, il vecchio, nella frenesia dello scuotimento e delle bestemmie, sentì il prosciutto sfuggirgli dalle mani. Il salume viaggiò con la forza di una meteora verso il povero cantante e ballerino, la forza centrifuga del colpo venne acutizzata dalla presenza dell’animale ancora ancorato al prosciutto.
Hippie se lo vide arrivare davanti alla faccia quando aveva sollevato gli occhi alla fine del moonwalk: da lì a poco perse la testa per il colpo che gli spezzò il collo di netto; l’insaccato si conficcò nel muro in tutta la sua potenza, ed Eugenio, stupidamente, si sorprese della sua forza.
Hippie si rimise a posto la testa viaggiando come il vento verso il salotto. Eugenio, sentendosi Strongman per la prima volta in vita sua, si gettò su di lui come una Panthera tigris tigris Linnaeus, su un monaco buddista in meditazione.
Con gesto repentino sradicò la sua arma dal muro, ignorando l’animale sfortunatamente attaccato. Ma, con sua somma sorpresa, un calcio volante gli rimescolò “il piscio con l’urina”, come si suol dire popolanamente. Eugenio era così concentrato sulla vendetta da aver perso di vista le proprie intenzioni iniziali.
Hippie si tirò giù la giacca dalle spalle con sguardo superbo. Evitò con agilità un altro colpo di prosciutto. La sua spaccata provocò uno scrocchio nelle ossa delle gambe rendendola una spaccata di nome e di fatto. Nonostante ciò si rialzò in fretta saltando come un grillo dietro al divano, con la faccia putrida puntata al televisore festante. Eugenio riprese il prosciutto con pesantezza e se lo rimise sulle spalle. Hippie ruotò di scatto, batté il piede sul pavimento sporgendo tre dita verso il suo avversario, come a dirgli: “Come on, old fart”. Un colpo di vento alzò la sua giacca rossa smuovendo i capelli smorti.
– Serra le zanne. – rispose Eugenio guardando con fiamma tanta il suo avversario – Mo’ si vola! –
Era giunta l’ora della mossa finale. L’insaccato venne fatto roteare come un olimpionico lancio del peso. Il moto di rotazione si fece sempre più turbinante, tanto da far girare la testa al già confuso vecchio. Scosse l’aria con un rutto da battaglia e scagliò l’insaccato con immane potenza verso il nemico. I denti di Kadmon erano così ancorati alla succosa coscia da rendere impossibile la loro estrazione anche con l’ausilio di pinze idrauliche.
Hippie, avendo previsto il prevedibile vecchio nella sua previsione alquanto prevenuta, evitò l’urto con una impressionante mossa che molti ritengono leggendaria, fonti di miti e complotti: si inclinò di lato come una rampa per diversamente-abili con un angolo di ben 40 gradi dal pavimento.
L’insaccato ed il suo sfortunato destriero rimbalzarono sul televisore, il quale, essendo fatto per durare a lungo, resistette imperturbabile. Ma non era ancora finita, perché nel momento in cui l’insaccato rimbalzò con quella traiettoria calcolata (si fa per dire), riuscì nel suo intento. L’osso penetrò nel collo del povero Hippie, spalmandolo sul pavimento.
Eugenio, prima che il suo rachitico avversario avesse il tempo di rialzarsi cominciò ad ammorbidire la sua carne putrida con il grasso dell’insaccato. Nel mentre, come un prete nel mezzo di un esorcismo gridava:
– Per la fragranza della carne, io ti espello! –
Serie: Il maledetto cacciatore di fantasmi - with Lorenzo R. Gennari
- Episodio 1: L’arrivo di Hippie Jackson
- Episodio 2: Il ritorno dell’affittuaria.
- Episodio 3: La mazza-prosciutto.
- Episodio 4: Per la fragranza della carne, io ti espello!
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