Perché? 

– Perché l’amore deve essere pesante? Perché non può essere fanciullo, anzi fanciullesco? –

– Ti va sempre di scherzare. Le difficoltà della vita sono sempre dietro l’angolo. –

– Appunto perché le difficoltà sono della vita e non dell’amore. –

– Sei superficiale. –

– Ti sbagli. Proprio perché l’amore è un sentimento che ha bisogno di profondità ti dico che l’amore deve essere fanciullesco. Non vuol dire sottovalutare le difficoltà della vita, ma essendo che esse appartengono alla vita è lì che devono rimanere; nella vita appunto. L’amore non può, e non deve, essere inquinato con le faccende della vita; con i problemi lavorativi, con il guasto della lavatrice, con la burocrazia, con i problemi di salute, con i soldi, con il colore della pelle, con i corpi e così via. Tutte queste cosa hanno a che fare con la vita e con le difficoltà ad essa collegate. Ora ti chiedo: cosa hanno a che fare l’amore e la mancata promozione a lavoro? –

– In effetti nulla. –

– Cosa ha a che fare l’amore con una ristrettezza economica? –

– Nulla. –

– E perché ci ostiniamo da inquinare l’amore con queste cose? L’amore non è ostentazione di una posizione sociale e non è una merce da vendere e comprare. L’amore è! –

– Mmmm. –

– L’ amore è! L’ amore è oltre le cose terrene, oltre la materia! E’ l’amore che ti permette di superare la vita terrena e le sue difficoltà. L’amore è incondizionato; non è condizionato dalla materia, dalle cose terrene. E’ libero di fluire tra te e il partner, libero di andare via o di rimanere per tutta la vita. Capisci che se l’amore è incondizionato e noi cerchiamo di “sottometterlo” alle cose materiali è normale che si ammali? –

-Ma l’amore fa parte della vita, non può essere incondizionato. –

-Ah no? Spiegati meglio. –

-Beh se non ci sono soldi e non si lavora come si fa a mandare avanti una famiglia? –

-Quante famiglie esistono in cui i partner non si amano e stanno insieme per obblighi o convenzioni? –

-Tantissime-

-E questo cosa ha a che fare con l’amore? Questo cosa causa all’amore? –

-Non saprei-

-Fa ammalare l’amore! Lo fa suicidare! E se non c’è amore tra i partner, si può mandare avanti una famiglia?

-Si manda avanti per “dovere”, ma certamente non è una cosa sana. Mentre i soldi possono arrivare in qualche modo-

-Esatto! I soldi possono arrivare o possono essere “fatti”; l’amore tra due persone no. O c’è o non c’è! –

-Quindi i soldi non servono? –

-Non ho detto che non servano; ho detto che sono un altro aspetto della vita, differente dall’amore. Puoi non avere amore nella tua vita ma hai bisogno dei soldi, viceversa puoi avere amore nella tua vita e avere bisogno dei soldi, oppure puoi avere amore e soldi. I due aspetti non viaggiano insieme e quindi non hanno a che fare l’uno con l’altro. Quando soldi e amore viaggiano sullo stesso scompartimento si chiama condizionamento. Illusione. –

-Mmmm. Poco fa hai accennato ai corpi, cosa volevi dire? –

-E’ lo stesso meccanismo. Se leghiamo l’amore ad un corpo e alla sua forma, ci stiamo condizionando. Ci stiamo illudendo. O meglio, ciò che condizioniamo e illudiamo è l’amore. Forse non ti si “scioglie il cuore” quando vedi un neonato? Forse non ti succede la stessa cosa quando vedi un cane che scodinzola perché è felice di vederti? –

-Certo che mi succede-

-Sai cos’è quel “cuore che si scioglie”? –

-Spero non sia davvero il cuore, altrimenti sono guai. Ahaha-

-Ahaha, bella battuta. Quello è amore! E se puoi provare amore sia per un neonato che per una cane, dimmi cosa centra il corpo. Forse il cane e il neonato hanno lo stesso corpo? –

-No, certo che no-

-Inizia ad avere un senso quello che dico? –

-Si. Ma non capisco una cosa: è sbagliato essere attratti da un corpo? –

-No, anche l’occhio vuole la sua parte. Ma è solo l’involucro esterno che spesso ci illude. –

-In che modo? –

-Perché ci fa “innamorare” solo dell’involucro e non del contenuto. Così facendo ci innamoriamo solo di una cosa, del corpo, che è soggetto a cambiamenti continui e inaspettati. Un “amore” basato sul corpo svanirà presto perché ti farà il corpo e non l’anima. E quando il corpo cambia, che succede? –

-Succede che non sarò più attratto-

-E poi? –

-E poi sarò attratto da un altro corpo-

-Bravo, così perderai la bellezza dell’amore e del sesso. Non sarai mai appagato e felice perché ci sarà sempre un corpo più bello di quello del partner. Hai mai pensato che potresti essere tu quello che viene cambiato per un altro corpo? Ti piacerebbe essere amato per ciò che appari e non per ciò che sei? –

-Assolutamente no! –

-E, in questo caso, ciò senti che fine farà? Il tuo “amore profondo” che valore avrà? Saresti alla stregua di un pezzo di carne; proprio come quello che mangi tutti i giorni-

-Cavolo è forte come immagine. Non ci avevo mai fatto caso-

-Hehe, non è finita qui…-

-Come?! Cos’altro c’è?!-

-Se ti “innamori” di un corpo ti stai illudendo. In realtà, anche l’attrazione sessuale che senti è figlia dell’idea che ti sei fatto di quella persona; o meglio di quel corpo-

-Mi…-

-Già. Pensaci: quando ti senti attratto da un corpo, non è forse l’idea di ciò che potresti fare a quel corpo che ti attrae? –

-Vero. Così, però, non se ne esce. E’ difficile nella nostra società essere così attenti di noi stessi. E, soprattutto, non lo sono io…-

-Non lo eri…-

***

Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Il tuo racconto evidenzia un dilemma della società contemporanea, sempre più meccanicistica e consumistica, ovvero la dilagante e pandemica erosione di un piano trascendentale e spirituale in cui collocare ideali e sentimenti

  2. Ciao marco. Il tuo testo mi ha colpita per la chiarezza e la forza della sua tesi: l’amore come spazio libero, non contaminato dalla materia, dal possesso e dal consumo. Alcuni passaggi sono particolarmente efficaci e restano impressi, soprattutto quando il discorso tocca il corpo e l’illusione dell’attrazione.
    Forse, se posso dire, ho notato una certa rigidità argomentativa, soprattutto nel dialogo che a tratti, diventa più esplicativo che narrativo e riduce il margine di conflitto reale tra le voci. Alleggerire l’impianto e lasciare più non detto renderebbe il testo ancora più incisivo.
    Nel complesso, però, il brano ha una voce riconoscibile e un pensiero autentico. Con qualche intervento di sottrazione può trasformarsi in un dialogo capace non solo di spiegare l’amore, ma di farlo sentire come possibilità concreta, vitale e liberante.