
Pesca notturna
Le villette a schiera della periferia si accendevano d’arancio sotto il sole estivo del tardo pomeriggio. La familiare grigio antracite rallentò in vista dell’autostoppista. Abbassato il finestrino automatico, la ragazza guardò al di sopra degli occhiali a specchio quell’uomo dal sorriso splendido.
“Da che parte?” Chiese fermandosi.
“Per di là va bene” rispose lui indicando la strada. L’altra rimase in silenzio a studiarlo un attimo. Arrotolato nella mezza manica della fruit Bianca si intuiva un pacchetto di sigarette e Lisa pensò che fosse uno sbruffone. Gli fece cenno di salire e il ragazzo allargò il sorriso, due piccole fossette si formarono agli angoli della bocca.
“Grazie mille. Sono Sileno” e allungò la mano abbronzata. La ragazza trattenne un risolino e invece di ricambiare la stretta si concentrò sulla giuda “piacere Nicoletta” disse studiandolo di sottecchi.
Il volto del ragazzo sembrò illuminarsi “bellissimo nome. Sto andando al vecchio mulino, pesca notturna” indicò la sacca che aveva appoggiato tra i piedi e Lisa annuì, fingendo di osservare la borsa mentre si soffermava sui bicipiti delineati e sui jeans un po’ consunti.
“Posso portarti. Fin là intendo, ci vado spesso a passeggiare è un posto magico”.
“Già, lo dico sempre anch’io” sta volta fu lui a guardarla, ma in maniera aperta e un poco sfacciata. Lisa si tirò la gonna troppo corta un po’ più in basso, ma senza la reale intenzione di coprirsi le gambe.
Svoltò verso una strada sterrata e stretta, tra i filari di quercia e la luce divenne un più scura e ondeggiante. Sileno srotolò il pacchetto dalla manica e fece per offrire una sigaretta a Lisa, ma questa lo ammonì “non si fuma in macchina” alzò il pollice indicando dietro le sue spalle un seggiolino da bambini.
“O scusami e comunque siamo arrivati, vieni anche tu dai.” Sileno sorrise e fece scattare lo sportello, scese caricandosi le sacca sulle spalle, in attesa.
“Perché no” rispose Lisa ricambiando il sorriso. Quando le fu accanto Sileno sentì il suo profumo di frutta fresca e mentre la guardava camminare con i capelli biondissimi che gli scivolavano sulle spalle ebbe un brivido d’eccitazione.
“Con cosa peschi?” Chiese lei voltandosi all’improvviso.
“Con che attrezzatura intendi?” Rispose lui perplesso.
“Certo, se sei venuto qui a pescare avrai delle canne no?” Insistette.
“Ma certo.” Sileno si avviò ai piedi di una grande quercia dove una piccola radura erbosa formava un semicerchio quasi perfetto. Posò la sacca a terra e prese a rovistare tirando fuori una coperta e qualche manciata di fragole che porse a Lisa.
“Fragole?” Chiese lei accigliata, mentre con grazia si toglieva le scarpe per godere dell’erba morbida.
“Come non lo sai? I pesci ne vanno ghiotti.” Sileno gli strizzò l’occhio, si sedette con la schiena appoggiata alla grande corteccia e si accese una sigaretta.
“Oh, giusto…” Lisa morse la punta della fragola e le sue labbra si confusero con il frutto rosso. Si adagiò lentamente di fianco al ragazzo, lasciando che la gonna salisse sulle cosce abbronzate. La reazione che voleva suscitare fu proprio quella che lesse nello sguardo acceso dell’altro.
“Non dovresti fumare” sussurrò lei sfilandogli la sigaretta dalle dita. Prese una boccata e rilasciò il fumo lentamente con gli occhi incollati in quelli di lui.
“Il fumo nella tua bocca avrà un sapore migliore” Sileno allungò la mano per cingerle la vita e tirarla a sé. Quando le sue dita toccarono l’incavo dei lombi la pelle pizzicò di brividi che le fecero inarcare la schiena. Lei non fece resistenza e sorridendo schiuse le labbra. La punta della lingua scivolò sulla bocca del ragazzo, solo un guizzo e poi si ritrasse, ridendo. Lui la cercò ancora, serio e intrecciando le braccia intorno alla vita sottile la baciò con foga. Sapore di fragola e tabacco.
Lisa gli salì a cavalcioni, sentendo tra le gambe l’eccitazione del ragazzo che faceva scivolare le mani sotto una gonna troppo corta. La ragazza interruppe il bacio e fissò Sileno negli occhi muovendo il bacino lentamente. Gli sguardi rimasero lì, incollati in una dimensione privata, carica della scintilla la che preannuncia l’incendio. Lasciò gli occhi di lei per baciale il collo e scendere nello scollo profondo, fino all’incavo del petto. Lisa gemette quando la lingua di lui incontrò i capezzoli, mordendo e baciando in un gioco crudele e estasiante. Sileno armeggiò con i pantaloni, e ancora occhi negli occhi la prese.
La sigaretta le cadde dalla mano mentre quelle di lui si chiudevano intorno ai suoi seni. Parole sussurrate dolci e oscene, si mischiavano all’odore dell’erba fresca, in un mondo che iniziava e finiva lì, in quell’istante.
La ragazza aumentò in ritmo e i suoi fianchi si mossero incalzando il suo amante a darle di più. La mano di Sileno s’intrecciava ora alla chioma bionda di Lisa costringendola a rovesciare la testa all’indietro in preda al fremito massimo dell’eccitazione.
“Tappami la bocca” chiese lei con urgenza e quando lui l’accontentò lei gemette con un grido soffocato spingendo più forte. Lui la guardava mentre con gli occhi chiusi ondeggiava mordendogli la mano, assecondò i suoi movimenti tirandola per i fianchi, fin quando non potette più resistere e l’amplesso esplose. Rimasero così avvinghiati, spossati e soddisfatti. Una carezza, un bacio gentile e le mani intrecciate si lasciarono.
Lisa si ravviò i capelli “buona pesca” disse sorridendo maliziosa mentre si allontanava.
***
“Mamma!!” un bambino le corse in contro piroettando, Lisa lo sollevò riempiendogli la faccia di baci.
“Buonasera signora, Leo è stato bravissimo, mi ha fatto anche preparare la cena. Suo marito ancora non è rientrato” la domestica indicò il tavolo apparecchiato.
“Grazie Anna, va pure, ci vediamo Giovedì.” Lisa posò il bimbo a terra e lo prese per la manina avviandosi in cucina.
“Ecco anche il signore, ben tornato Marco!” La domestica in piedi davanti alla porta fece spazio al padrone di casa che stava rientrando.
“Buona sera Anna” rispose lui cordiale.
“Papà guarda cosa ho fatto!” il bimbo corse via, in cerca della sua sorpresa.
Lisa sorrise a Marco mentre le andava incontro. Si avvicinò per per baciarla ma poi si ritrasse “hai dell’erba tra i capelli” disse togliendole qualche filo d’erba secca.
“E tu un pacchetto di sigarette nella manica della maglietta… che sbruffonata…” aggiunse sotto voce. “E poi il nome, Sileno, non potevi trovare qualcosa di più erotico?”.
“Come sarebbe Sileno è bellissimo! Il tuo invece… Nicoletta, la mia professoressa sexy, un colpo basso” sorrise e due fossette si formano ai lati della bocca.
“La prossima volta pensa a qualcosa con i marinai, mi sono sempre piaciuti i marinai… andiamo la cena è pronta.”.
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Divertente.
Molto bello.Brava!
Ciao Giulio, scusa se ti rispondo solo ora, non riuscivo più ad accedere. Grazie!
Molto piaciuto!
Ciao Virginia. Bel racconto e bel finale! Ce ne fossero di coppie così! A volte si cerca fuori quello che in realtà si ha già in casa😉
Ciao Mary, esatto non è facile vedere oltre la quotidianità. Grazie di aver letto quello che per me è stato un’esperimento di letteratura erotica, genere molto lontano da quello abituale. Alla prossima!
Un bel librick con un finale inaspettato, brava!
Grazie caro come sempre attento lettore.
Ciao Virginia. Anche qui, concordo con la tua protagonista per il nome scelto dal marito: Sileno. Con un nome così, minimo minimo mi aspettavo che dallo zaino tirasse fuori una damigiana di vino e non delle fragole. Sempre che prima non le fosse saltato al collo per dissanguarla, da buon vampiro. Secondo me sei riuscita nell’intento, quel pizzico di malizia ha dato corpo al racconto rendendolo divertente 😀
Sileno… che scelta! Hai ragione un bel fiasco di vino è calzante con il nome. La prova sull’erotismo è stata ardua. Grazie di aver letto 🙃
Bellissimo! Finale spiazzante. Originale 👍
Ciao Cristina! Grazie di essere passata e di aver apprezzato 😊
Complimenti Virginia, la fine di questo racconto mi ha fatto sorridere parecchio! Bello! 😘
Ciao Debora! Bene sono contenta di averti fatto sorridere, ogni coppia si diverte a modo proprio 😜 grazie
No, vabbé… Geniale!
Piazzi indizi per far pensare ad un tradimento e poi..
Bello, mi piacciono le sorprese!
Grazie Sergio! Il giochino era proprio quello di deviare lo sguardo del lettore, felice di essere riuscita nell’intento. Grazie 😊
“carica della scintilla la che preannuncia l’incendio”
Questo passaggio mi è piaciuto
“fruit Bianca si intuiva un pacchetto di sigarette”
Questo fa tanto annib70, tipo Grease 😁😉
Tamarrissimo!😂
Ciao Virginia, l’erotismo di questo racconto arriva diretto al lettore, sei riuscita a trasmetterlo efficacemente.
Detto da te è proprio un complimento! Non avevo mai scritto niente di erotico e se la prova è riuscita ne sono felice. Grazie di essere passato
Ciao Virginia, grazie per aver partecipato al Lab con questo racconto sensuale, dall’alto contenuto erotico. Il finale spiazza e fa sorridere e direi che ci sta alla grande, rendendo tutto più reale e credibile.
Bravissima.
Senza il finale sarebbe un po’ surreale un incontro così facile e immediato. Grazie mille per aver apprezzato 😊
“Arrotolato nella mezza manica della fruit Bianca si intuiva un pacchetto di sigarette”
Questo passaggio mi è piaciuto
Il massimo della tamarraggina