Possibili uscite

Serie: Terrore sotto terra


Atto primo

La ragazza singhiozzava. Greg osservò Liz coprirsi il volto con le mani, lo stress l’aveva colmata. Abbracciò Liz tentando di darle conforto. Erano stati messi in quella cella in attesa del giudizio di Miguel. A pochi passi da loro due Emily e Desmond parlavano animatamente.

Emily: Ti ha riconosciuto e ci hanno buttati qua dentro. – disse scocciata.

Greg: Si sono riferiti ad un certo Miguel come fosse il loro capo. Probabilmente vogliono la sua decisione su cosa fare con noi. – si intromise.

Desmond: Non ricordo niente, non ho neanche la minima idea di chi io sia. Devo parlare con quella donna.

Emily: Potrebbe mentirti oppure… – deglutì – potresti essere tu a non dire la verità. Magari rammenti chi sei e ce lo stai nascondendo. Eri solo in quella cella d’altronde.

Desmond si sentì osservato da tutti e tre come se lo stessero esaminando attentamente.

Desmond: Non ho mentito. – disse semplicemente.

Atto secondo

Le sbarre di ferro alle sue spalle riflettevano la fioca luce in entrata dalla finestra. Alan smise di fissare il monitor. Aveva ricevuto ordini precisi da Miguel, controllare il prigioniero.

Sam: Sei sempre stato affascinato dai computer, vero? – osservava l’uomo – Miguel ha commesso un errore probabilmente a lasciarti questo incarico, controllare l’uomo fuggito da questo inferno lasciandovi qua!

Alan: Non lo capisco, eravamo amici eppure non hai detto niente a nessuno! Hai tenuto per te la via di fuga e ci hai lasciati qua.

Sam: Ordini da eseguire.

Alan: Meriti di marcire in quella cella.

Sam: Mi sono fatto prendere per un motivo Alan! Per te! Ho bisogno delle tue competenze.

Atto terzo

Si accese la sigaretta con sguardo vitreo.

Miguel: Dunque è tornato.

Amy: Desmond sembra non ricordare niente ed i tre con cui era in compagnia sono stati realmente rapiti.

Gregoir: Portiamo sul luogo dell’incidente, potrebbe ricordare qualcosa.

Miguel: Andatelo a prendere e liberate gli altri.

Un allarme riecheggiò per la stanza. I tre raggiunsero la cella A.

Amy: Non vi è traccia né di Alan né di Sam.

Atto quarto

Raggiunsero una capanna marrone, un uomo anziano con folta barba bianca li guardava.

Mark: Tu devi essere Hubert, ci ha mandati Miguel.

Jack: Ero nella squadra della GohokceTec che progettò questo luogo, Miguel pensa che io possa individuare l’uscita segreta utilizzata da Sam.

Hubert: Seguitemi.

L’uomo li condusse attraverso l’accampamento ma improvvisamente qualcuno attirò la loro attenzione. Avevano poco distanti tre persone.

Emily: Voi eravate con noi! – esclamò.

Si presentarono brevemente.

Greg: Cinque degli otto rapiti.

Emily indietreggiò. Si era appena ricordata di Paul Deleb e di qualcosa che mancava. Era stata costretta ad operare l’uomo poco dopo essere stata rapita. Qualcosa mancava nel corpo dell’uomo.

Emily: Devo tornare da Miguel, ho qualcosa di importante da riferirgli. Paul Deleb, i rapitori mi hanno costretta ad operarlo.

Atto quinto.

Avanzò fino al portone blindato che nascondeva la sala controllo. Amy deglutì e si volse verso l’uomo.

Desmond: Questo luogo dovrebbe avere un significato per me?

Amy: Tua moglie è morta in questo punto preciso, cercavate una via di fuga ed era riuscita a capire come aprire questo portone. Ha tentato e sfortunatamente per lei è riuscita ad entrarvi. Non ha più fatto ritorno, ti abbiamo trovato qua fuori sanguinante. Sei sopravvissuto per miracolo.

Desmond: Non riesco a ricordare.

Amy: Il motivo per cui siamo qua è oltre quel portone, tu devi ricordare! Ti prego!

Atto sesto.

I massi avevano coperto in parte il secondo portone metallico, dove Sam portò Jack e Mark.

Alan: Vuoi che io apra questo? – chiese titubante.

Sam: Ti mostrerò l’uscita da questo inferno Alan!

Alan: Sai benissimo che a me interessa altro sennò non ti avrei seguito.

Sam: Manterrò la mia promessa.

Atto settimo.

I condotti di aerazione partivano da una zona desolata dell’accampamento. Mark osservò Greg, Liz e l’altro.

Hubert: A breve tornerà.

Il pozzo era di pietra e Jack continuava a calarsi lentamente.

Hubert: Il vostro amico non corre pericoli, sembra avere il fondo chiuso ma vi assicuro che le tracce lasciate da Sam all’epoca ci hanno condotti qua.

Mark: L’uscita è in fondo ad un pozzo senza acqua? Fatico a crederci.

Atto ottavo.

Rinfoderò la pistola. Gregoir osservò Alan commattere con la tastiera accanto al portone metallico. Si domandò se dovesse agire, Sam sembrava disarmato. Sentì un dolore alla testa e delle braccia afferrarlo da dietro tappandogli la bocca. L’ultima cosa che vide fu il portone sollevarsi lentamente.

Atto nono.

Vide l’uomo uscire dal pozzo senza neanche una traccia di sudore.

Hubert: Trovato qualcosa di utile?

Jack: Ricetrasmittenti, sono prodotte dalla GohokceTec, captano segnali vicini da altri trasmettitori sia audio che visivi. Temo siate osservati!

Liz: Cosa? – sbiancò.

Greg: L’uscita invece? Hai trovato il passaggio usato da Sam?

Jack: Si ma sembra sia possibile aprirlo solo dall’interno.

Hubert: Perciò Sam ha sempre avuto rapporti con i rapitori.

Jack: E noi avremmo bisogno di dinamite per aprirla.

Atto decimo.

Si sedette affaticata, aveva corso senza prendere fiato.

Miguel: Sei sicura?

Emily: Paul Deleb! Mi hanno costretta a ricucirlo da alcune ferite.

Miguel: Interessante.

Emily: Uno psichiatrica di fama mondiale, ho letto dei suoi libri.

Miguel: Osserva.

La ragazza vide l’uomo porgerle dei fogli. Li lesse in pochi minuti.

Emily: Progetto G.H.Y.R.? Paul Deleb ha ideato questo progetto top secret per la GohokceTec?

Miguel: Ideato e rinnegato, provò ad annullarlo tuttavia la GohokceTec non ne volle sapere.

Emily: Cosa sapete di questo progetto?

Miguel: Niente. Dobbiamo trovare Paul.

Fine episodio.

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