
Raccolta
1 Il sole degli altri
Un giorno il sole pioverà su di noi proprio come grandine.
Gli abiti e i cappotti che alzeremo per ripararci saranno illuminati come i loro volti.
Che sciocchi quegli altri, quella grandine gli cade in testa e non si coprono.
Ti avvicinerai a me in un abbraccio per stringerti in un paterno velo di protezione.
Che calore emana il tuo corpo, quasi dissipa ed eclissa quel sole gelido.
Che sciocchi quegli altri, ridono di noi inzuppati di sole.
E non so se il maglione a cui ti stringo basterà a mitigare la paura che quella grandine portò.
Ma il tuo candore si svela in qualche attimo illuminato come le nostre paure, come la grandine, come gli altri.
Che sciocchi quegli altri, ancora illuminati di sole.
2 Neve di china.
Questa è la migliore grafia che possa usare.
Scrivo lentamente seguendo le linee di ogni lettera per dare a queste frasi tutto ciò che posso.
Non è facile per me, i pensieri corrono più velocemente dell’ inchiostro e so che ad un certo punto saranno così veementi da farmi dimenticare la premura che sto usando, e le parole scivoleranno su carta come una valanga.
La neve verrà dal bianco di questi fogli vuoti e senza che me ne accorga comincerà a cadere, il manto bianco della carta verrà man mano sporcato dall’ inchiostro e la valanga incalzerà silenziosamente, di nascosto, riempendo e rompendo quel bianco ordinato.
3 Vuoto.
Qualcuno ha rubato i colori.
Il tutto ne è ancora alla ricerca, ed io parlo, guardo e vivo con un mero sostituto.
Un apriporte, un segretario, un giro nel museo delle teche.
4 Il passato.
Le storie delle speranze perdute sono ormai troppe, potrei raccoglierle in un caleidoscopio grigio.
Non mancano d’interesse perché sole riescono a prendermi il fiato anche se nessuno osa notarle, ma l’iniziativa assenta e priva dei complici il loro intralcio.
Guardami adesso, nelle frasi non dette trovo il senso che esprime tutto ciò che ho scritto, ed anche oggi non le dirò.
Ma se il cielo stesse fermo tradirei me stesso in un istante, come ho già fatto innumerevoli volte.
Lui si muove ed io non posso più permettermelo, c’è un solo posto riservato a chi mi odia, ed io ho già tradito te.
Se mi muovessi, anche senza ardore, amerei me stesso in un istante.
Toccami ora e poi scivola via perché da qui non mi muovo, da qui curo il passato ed invecchio assieme alle immagini di te.
Devo smetterla di girare intorno agli argomenti senza aggrapparmici e cominciare a dire ciò che invero penso, senza timore.
Tu non potrai giudicarmi.
Tu che sei un lettore assente e che in quest’ attimo neanche esisti, non sei chi spero ed ora neanche troverai ciò che cerchi.
Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Amore
Intenso e profondo.
Una volta fatto parola, il pensiero diviene eterno
Ciao, Punto2 “Neve di china”, molto bello ed evocativo. Ma è un diario? Apprezzato.
Grazie mille, comunque non è propriamente un diario. Piccoli “sfoghi” messi su carta di quando in quando, ho cominciato a raccoglierli.
Molto bello 🙂