
Ritorno a Irir Oirtheach
Serie: Legami di sangue
- Episodio 1: Legami di sangue
- Episodio 2: Nata
- Episodio 3: Ricordi
- Episodio 4: Correre
- Episodio 5: La chiesa
- Episodio 6: Paura
- Episodio 7: La cena
- Episodio 8: L’incontro
- Episodio 9: Ritorno a Irir Oirtheach
- Episodio 10: Legami di sangue
STAGIONE 1
Diario. Ore 23:00 del 01/04/1978.
La voce si allontanò dal mio orecchio e io mi ritrovai stretta tra le braccia di Fabian.
«Stai bene?»
La sua voce era preoccupata, ma io iniziavo a capire. Anche se non ricordavo ancora nulla e percepivo l’altra Annah come una persona diversa da me.
«Sì, sto bene. »
«Ti porto alla locanda. Lì potrai riposare.»
«Non tornerò più indietro?»
«No» rispose lui.
«Non ce n’è ragione. Tuo padre ti crede morta, sei libera adesso. Il tuo posto è qui, in quest’epoca, con me.»
Avrei dovuto provare felicità, lui era bellissimo, di una bellezza eterea, ma non ricordavo quel sentimento che ci legava. Non avevo idea di come avesse trovato spazio nel mio cuore, e non sentivo quel legame. Ma riuscivo a percepire la presenza dell’altra Annah.
«Va bene, andiamo» gli dissi.
La locanda era come nel libro. Riconobbi Clara e i suoi capelli grigi. Le sorrisi quasi inconsciamente e lei ricambiò. «Bentornata, cara. Manchi da tanto e Fabian era così triste.»
Fabian le sorrise.
«Ti avevo detto che sarebbe tornata.»
Clara ammiccò compiaciuta.
«Vi porto dello stufato.»
«Lei sa chi sei?» domandai quando si allontanò.
«No, solamente tu. Non posso rischiare. Mi fido solamente di te. La mia piccola Annah.»
Io sorrisi, era molto dolce. Ma non avevo il coraggio di dirgli che non ricordavo nulla di noi, di quegli anni di cui l’altra Annah mi aveva accennato. Sperai che tornasse a sussurrarmi nelle orecchie.
Quella notte mi tenne tra le sue braccia e io chiusi gli occhi sperando di ricordare. Ma la voce non ritornò.
L’indomani, di buonora lo trovai già in piedi. Lo osservai mentre indossava il suo lungo soprabito. Era un uomo senza età. Lui si voltò ed io rimasi affascinata da quel viso. Era la prima volta che riuscivo a vederlo nitidamente. I suoi occhi si posarono su di me come una carezza ed io arrossii. Mi coprii e feci finta di tornare a dormire. Dal sorriso che mi rivolse, lui sembrò capire e mi lasciò riposare senza dire nulla. Chiamò Shaza che pisolava ai piedi del letto e uscì dalla porta. Quando riaprii gli occhi, lui non era più lì. Ed io provai un forte senso di solitudine.
Un’ora dopo mi alzai anche io. Pensai che quella sarebbe stata la mia nuova vita. E in fondo non mi dispiaceva. Forse quel prete mi aveva detto la verità: avevo fatto la mia scelta.
Molte ore erano passate dalla mezzanotte ed io ero libera da ogni paura. Ma allora perché continuavo a sentirmi strana, come se ci fosse qualcosa di sbagliato? Lo capii quando provai ad uscire dalla porta. Il mio sangue si raggelò: quella porta si apriva su una voragine oscura. Gridai. Per poco non rischiai di cadere al suo interno. Cosa stava accadendo? Non ero a Inis Oìrtheach con Fabian? Tremavo, quella voragine mi aveva afflitto con un profondo senso di vertigine. Chiusi di scatto la porta e mi accovacciai: piansi, avevo bisogno di sfogarmi. Non capivo più chi ero e dove mi trovavo. Fu Shaza a rincuorarmi. Apparve dalla porta e io gli buttai le braccia attorno al collo e lo abbracciai. Shaza mi lasciò fare, poi mi spinse lontano dalla porta. E infine sentii la voce di Fabian. Si era piegato sulle ginocchia per raggiungere il mio viso dato che io ero rimasta accovacciata accanto a Shaza. Mi passò una mano tra i capelli e mi scoprì la fronte per baciarla.
«Mi dispiace, avrei dovuto avvisarti. Ancora non ricordi, ma questo è un luogo di mezzo che collega le varie epoche del mondo.»
«Una delle stanze dell’hotel di Clara?»
Lui sorrise.
«Lei non lo sa.»
«E se qualcuno entra?»
«Se qualcuno dovesse entrare troverebbe una normale camera d’albergo. Per noi è diverso. Ma tu non puoi entrare e uscire da sola da qui. Devi sempre aspettare Shaza. »
Annuii come ad aver capito.
«Mi perdoni? Non era mia intenzione abbandonarti.»
Io lo abbracciai: fu la prima volta che sentii il desiderio di stringerlo. Lui ricambiò e rimanemmo stretti per un po’ con Shaza che ci osservava pazientemente. In fondo anche per lui il tempo doveva avere un’importanza relativa.
«Adesso vieni, usciamo da qui.»
Una voce attraversò le pareti della mia testa.
«Non seguirlo, non è Fabian!»
«Mi irrigidii. Era la voce di Annah. Ma com’era possibile?»
Un soffio gelido attraversò il mio corpo. Shaza mi spinse con il muso oltre la porta e d’improvviso mi trovai a precipitare nel vuoto. Urlai.
«Svegliati!»
Serie: Legami di sangue
- Episodio 1: Legami di sangue
- Episodio 2: Nata
- Episodio 3: Ricordi
- Episodio 4: Correre
- Episodio 5: La chiesa
- Episodio 6: Paura
- Episodio 7: La cena
- Episodio 8: L’incontro
- Episodio 9: Ritorno a Irir Oirtheach
- Episodio 10: Legami di sangue
“«Mi irrigidii. Era la voce di Annah. Ma com’era possibile?»”
Fino a questo punto ero convinta che si fosse sostituita a Annah. Ora ho qualche dubbio🤔 Sento che mi sfugge qualcosa… Aspetto il prossimo episodio 😉
Ciao Tiziana. Grazie per avere letto. Diciamo che il racconto gioca su questa ambiguità. Il prossimo e l’ultimo episodio spero sia chiarificatore.