
Sangue
Io sono la tua dea, la tua regina, signora e padrona.
Mi bastava ribadirlo per avere tutti i mortali ai miei piedi. Senza alcuno sforzo potevo costringerli a fare qualsiasi cosa, per quanto umiliante o dolorosa; nessuno di loro avrebbe mai emesso un lamento, pur di ricevere anche solo un mio sguardo. Avrebbero sopportato le pene degli inferi per compiacermi…umani, così inetti per vivere.
Per mantenere quella forma così ammaliante avevo bisogno di nutrirmi ogni giorno ed in quantità abbondanti. Non ho mai avuto dei giocattoli preferiti, mi divertiva qualsiasi tipo di tortura, bastava che la potessero attuare da soli; sarebbe stato sacrilego sporcare le mie preziose mani con quegli arnesi aguzzi e arrugginiti.
Col tempo, quegli ingrati iniziarono a venerare altri dei e altre dee; per me divenne man mano più difficile procacciarmi il nutrimento. Il loro sangue stava diventando un lusso per me, fui costretta a dare qualcosa in cambio per convincerli a donarsi per me. Mi abbassai al livello carnale per arrivare al mio nettare.
A lungo sono stata derisa, messa in secondo piano. Sono stata dimenticata dai più.
Ma questa notte sarà l’ultima; sono stanca di cercare, di promettere, di dare. Questa vita non fa per me. Stanotte finisce tutto.
Raggiungo i pochi fedeli che mi sono rimasti nei sotterranei, apro le loro gabbiette, li lascio inginocchiare uno accanto all’altro e li marchio sul cuore con un morso che lascia loro un segno infuocato. Ad uno ad uno li posiziono intorno all’enorme vasca; dopo il fuoco è necessaria l’acqua. La riempiono fino all’orlo e attendono la loro fine mentre mi avvio lentamente al centro di essa. All’unisono si lanciano in acqua e dai loro cuori inizia a sgorgare sangue puro, appena pompato. La loro carne e la loro pelle si prosciuga sempre di più; l’acqua si addensa e si colora di un meraviglioso rosso, sono in estasi. Il fuoco del marchio crea un enorme cerchio fiammeggiante intorno alla vasca.
Questa notte finirà tutto. Coloro che hanno osato venerare qualcosa all’infuori di me saranno castigati. Questa notte, io do la mia vita per prendere la loro. Nell’esatto momento in cui annegherò in questo sangue, avrà inizio un’incessante pioggia lavica e per gli uomini sarà la fine. I nuovi dei non li salveranno. L’intero mondo sarà ripulito.
Sprofondo nell’abbraccio del sangue e degusto la mia vendetta.
Molto cruda e potente allo stesso tempo. Bravo
Questo racconto, scritto in modo corretto e fluido, ha la capacità di far immedismare il lettore, tanto che io stessa ho pensato di immergermi per davvero in quella vasca. È vero, qualche in riga in più sulle conseguenze di tale gesto sarebbe stato più appagante, dal punto di vista di un narratore esterno, ma va bene anche così. Complimenti!
Ciao Carmine, se questa è una sperimentazione è veramente ben riuscita! Alle prime battute ho sorriso pensando alla prima reazione che ho avuto guardando il video del lab. La prima idea che mi si era affacciata alla mente era quella della Dea Kali, ho poi deviato sull’ironico per uscire un attimo dal mio tunnel nero. Mi ci hai fatto rientrare e mi è piaciuto parecchio. 😉
Ciao Micol, ti ringrazio! Ho appena letto il tuo e mi piace tanto, mi ha fatto sentire spensierato per un po’. Complimenti davvero.
Al di là del tema macabro e della fantasia, che ho apprezzato, perché ci ho visto qualcosa di originale, mi è piaciuto lo stile cinematografico. Ciò che descrivi si materializza senza fatica e al lettore pare proprio di vedere la scena. Complimenti.
Grazie di cuore. Con i racconti più recenti sto sperimentando proprio questo modo di scrivere e sono molto contento che stia funzionando; spero di migliorarmi ancora.
All’idea interessante su cui si basa questa storia si aggiunge il fascino seducente della distruzione che non risparmia (per coerenza) l’autodistruzione. Chissà cosa farebbe questa dea se facesse parte di un racconto più ampio. Cioè, l’epilogo è noto, ma qualche dettaglio truculento in più appagherebbe la sete di sangue di alcuni lettori curiosi.
Purtroppo non mi sono mai cimentato nella creazione di storie complesse, ho vari timori al riguardo: potrei risultare eccessivamente prolisso e probabilmente non riuscirei a trattenere l’attenzione. Resta comunque un esperimento che ho intenzione di provare prima o poi.
Grazie di cuore, sono contento che il racconto sia arrivato.
Un dark fantasy con riferimenti splatter intenso e a risvolti psicologici.L’ istinto come arma di sopravvivenza o di distruzione?Un eterno dilemma che incarna la protagonista del tuo racconto.Ai lettori la riflessione.Complimenti