Schiava I

Serie: Il Desiderio


Scattò in piedi e spalancò gli occhi, stordita.

– Tirane ancora, non sembra ancora sveglia.

Un’altra secchiata d’acqua ghiacciata mista neve le fu lanciata addosso senza riguardo inzuppando anche quello che non si era bagnato la prima volta, il freddo però la svegliò completamente facendole rendere conto del suo errore. Non si era svegliata al suono della campana, la realizzazione sul suo volto fece ridere le sue guardie, che sganciarono le catene dei polsi e delle caviglie per darle la libertà di camminare, per poi agguantare quella legata all’anello al suo collo e tirare.

– Sbrigati ragazzini, il padrone non sarà per niente contento del tuo ritardo, soprattutto visto gli ospiti inaspettati.

La tirarono, quasi correndo fino al locale in cui le servitrici personali del padrone si lavavano e cambiavano, il padrone non sopportava che le sue serve fossero sporche e vestite di stracci. Approfittò di essere già bagnata per strofinarsi con il sapone velocemente, grazie agli dei il giorno prima, prima della sua visita serale al padrone i suoi capelli erano stati lavati per bene, quindi li spazzolò velocemente prima di acconciarli velocemente nel modo in cui padrone voleva, poi indossò il vestito scelto dal padrone per la giornata, nulla più di un completo intimo nero striminzito coperto da veli quasi trasparenti fatto di uno di quei tessuti che, a prima vista possono sembrare costosi ma che in realtà non sono altro scarti che irritano le pelle, ma in fondo visto tutte le volte che uno veniva buttato perché finiva rotto e pieno di sangue alle fine andavano fin troppo bene. Lei li vedeva come un lusso, erano puliti e anche se non erano per nulla adatti in quel clima invernale, la coprivano più del solito.

Le due guardie la trascinarono correndo attraverso i corridoi del personale, quando la catena di metallo collegata al suo collare fù lasciata nella mano del padrone, aveva il fiatone ed era certa che sul collo aveva delle nuove ferite, in fondo le catene alle caviglie le impedivano di correre decentemente e velocemente. Come da prassi rimase ferma immobile con lo sguardo basso, non aveva il permesso di guardare il padrone negli occhi se non era lui ad ordinarlo, però con la coda dell’occhio poteva vedere che oltre la stanza, il salone dei ricevimenti principale e più grande era affollato.

– Voglia scusarmi mio signore, la puttana stava ancora dormendo.

– Ma davvero? Strano eppure si è sempre comportata così bene! Si vede che essere diventata la mia preferita le ha montato la testa. Ora andate. sistemerò la faccenda poi riprenderò il discorso con i miei ospiti.

Anche con la sguardo basso poteva vedere le facce divertite dei due uomini, ma in fondo come biasimarli, ogni volta che una schiava privata del padrone finiva nei guai, la maggior parte delle volte la punizione era quella di soddisfare i desideri dei suoi uomini dal tramonto fino all’alba, per loro era una occasione per mettere le mani su cose che per loro sarebbe inarrivabili e intoccabili.

Sentì lo strattone al collo e per poco non cadde a terra, ma riuscì a mantenere l’equilibrio, alzò il viso e finalmente posò gli occhi sull’uomo che da sempre l’aveva posseduta, facendo attenzione a non mostrare paura, o qualsiasi altra emozione. Un altro strattone, più forte del precedente le fece capire che doveva avvicinarsi, così nel silenzio più assoluto di avvicinò al padrone, notò così che l’uomo si era fatto barba e capelli per l’occasione, anche senza ospiti inattesi quello era un giorno speciale. Così in ordine la bellezza dell’uomo emergeva e lo faceva quasi sembrare un membro della famiglia reale, persino lo sguardo dell’uomo ingannava, gli occhi nocciola erano grandi e ammaliatori.

– Guarda che figura mi fai fare davanti ad ospiti così importanti ragazzina. Sai per mezzo secondo mi è anche venuta l’idea di perdonare il tuo ritardo, in fondo dopo il divertimento che mi hai donato ieri sera, credevo che visto le condizioni con cui ti avrei trovato, perdonarti sarebbe stato un atto che non avrebbe fatto altro che aumentare tua devozione nei miei confronti. Ma guardati ragazzina! Tutti i deliziosi lividi che avevo lasciato il tuo corpo sono spariti! Non solo, ti vedo in forma più che ottima, non sei mai stata una presenza tanto forte come oggi.

Strinse la mani tra di loro, allora quello di ieri notte non era stato un sogno, non solo appariva diversa agli occhi del padrone, ma persino lei si sentiva diversa, mai come quel giorno le catene che portava le sembravano pesanti e nonostante l’inizio di giornata, ora lo sentiva che circola dentro di lei, il potere derivato dal suo desiderio.

– Vedi, non posso permettermi che questo tuo atteggiamento continui, non posso avere una schiava come te, non davanti a tutti gli ospiti di oggi, previsti e no. Però mi sento comunque in vena di essere gentile con te, in fondo lo sai quanto mi piacciono quei tuoi occhi e quella tua pelle. Come sai il combattente l’altro giorno ha provato a liberarsi ed è stato punito, purtroppo non è ancora ripreso dalle ferite, forse sono stato troppo duro, mi sa proprio che morirà. Peccato lo aveva addestrato così tanto e ora mi troverà trovarne un altro e spendere tempo a insegnargli ad eseguire gli ordini e a combattere come si deve.

L’uomo sospirò e lei sentì le spalle irrigidirsi e un rivolo di sudore freddo percorrerle la schiena.

– Ma che ci vuoi fare, la colpa è la sua. Tu combatterai al posto suo, in fondo sei ben addestrata, una delle poche donne qui dentro che sanno tenere in mano una lama. Sarai un bello spettacolo da guardare. Quindi ragazzina oggi andrà in questo modo, o tu morirai nell’arena, o tu vincerai. E se vincerai mia cara, allora vedremo cosa fare di te, dammi un bello spettacolo e ed evita di finire in fin di vita e allora questa notte ti permetterò di farmi compagnia come al solito e alla fine farò curare le tue ferite. Vinci come una codarda e ti darò in pasto ai miei uomini, sai quanti di loro bramano il tuo corpo ragazzina? tutti quanti. Poi vediamo se domani mattina rimarrà qualcosa di te o se sarai morta.

Senza nemmeno rendersene conto, si ginocchio, con la fonte che toccava il pavimento, il collo che urlava di dolore e un rivolo di sangue che le scendeva sul petto e macchiava la veste semi trasparente.

– La sua grazia non ha paragone padrone. Le prometto che non la deluderò, ripagherò la sua generosità con il sangue, grazie per aver dato la possibilità a questa schiava ingrata di redimersi.

– Brava bambina, ora alzati. Mostra i tuoi bellissimi occhi agli ospiti.

Serie: Il Desiderio


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Discussioni

  1. Ciao Martina, con questo episodio si delinea finalmente il mondo in cui vive la tua protagonista. Il “padrone” è una figura che ancora non riesco a inquadrare bene: è umano? Perchè ha un ascendente tale da possedere schiavi in grado di soddisfare ogni suo capriccio? Spero che la ragazza riesca a spezzare tutte le catene che la legano: non solo quelle fisiche, ma quelle di sudditanza mentale. Per rispondere a tutte queste domande non mi rimane che attendere i prossimi episodi 😀

  2. Questo secondo capitolo mi ha un po’ spiazziato! il padrone è sicuramente un soggetto inquietante, non riesco ancora ad inquadrarlo.
    E la protagonista sicuramente non è una persona comune: già prima della visita degli dei era sicuramente diversa dagli altri, dopo l’episodio della notte, sicuramente avrà qualcosa in più, qualcosa di speciale che son sicuro ci sorprenderà.
    Sarebbe interessante inquadrare il contensto in cui la vicenda si svolge, da quanto letto finora mi viene da pensare ad un’ambientazione fantasy, sbaglio? 🙂
    Ed anche la storia dei combattenti…sembra che questo padrone abbia schiave e schiavi sia per il suo piacere sessuale che per farli combattere nell’arena…corretto?