
Se è destino tornerà
Serie: La frontiera
- Episodio 1: La preda
- Episodio 2: La tana e il Mulino
- Episodio 3: L’odio
- Episodio 4: La fuga
- Episodio 5: Oltre la frontiera
- Episodio 6: Aurora
- Episodio 7: Gratitudine
- Episodio 8: Scusa per il pugno che mi hai dato
- Episodio 9: È così facile la felicità
- Episodio 10: Meglio il sasso che la mina
- Episodio 1: Sensibilità, attenzione ed affetto
- Episodio 2: E, in lontananza, il mare
- Episodio 3: Omar il turco
- Episodio 4: La storia raccontata da Omar
- Episodio 5: La cura migliore
- Episodio 6: Il primo libro non si scorda mai
- Episodio 7: Confinati nella villa
- Episodio 8: Lezioni di umanità
- Episodio 9: Il grande potere delle immagini
- Episodio 10: Se è destino tornerà
- Episodio 1: Il viaggio per mare
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
A tavola, senza tanti preamboli, Hilde comunicò ad Omar che lo volevano ad Ankara, subito. Per la prima volta vidi Omar rimanere senza parole e il luccichio nei suoi occhi tradiva una fortissima emozione. Ci pensò a lungo prima di parlare, poi, pacatamente si rivolse all’amica:
«Non mi capita spesso di sentirmi sopraffatto da un evento. Ormai avevo smesso di considerare possibile un nostro ritorno in Turchia, quindi, questa buona notizia mi toglie il fiato. Pensare di poter invecchiare, io e Fatima, vicini a Sarina e ai nostri nipotini è un regalo inaspettato. La prossima volta, però, sii meno diretta, Hilde, se non vuoi che mi venga un infarto!» le sorrise e poi chiese: «Per subito cosa intendi?»
«Che hai tre giorni per sistemare le cose e fare i bagagli» rispose Hilde.
«Ma non possiamo lasciare il territorio senza un governatore!» replicò Omar.
«L’autorità passerà a Kunta, l’ho visto al porto e, alla precisa domanda se avesse desiderio di tornare in Turchia o in Nigeria ha detto di non avere nessuna intenzione di andarsene da qui. Non gli ho anticipato nulla, volevo prima parlarne con te e che fossi tu, se lo consideri idoneo, a conferirgli l’incarico.»
«Kunta è affidabile e ama questa terra che gli ha dato una moglie e quattro figli. È l’uomo giusto e sono contento se ne siano accorti. Ma dimmi: c’è lo zampino di Melnar in tutto questo? Nel mio rientro e nella promozione di Kunta, intendo» chiese, guardandola negli occhi.
«Diciamo che a secche richieste del Primo Ministro lui ha dato dei buoni suggerimenti» rispose lei sorridendo.
Omar si illuminò riprendendo il suo consueto spirito:
«Fatima su diamoci da fare! Di ad Anton di avvisare gli amici che c’è del lavoro. Fatti aiutare! Alla fine, abbiamo solo vestiti e libri da portare via, non ci metteremo molto, mi raccomando imballare bene che viaggeremo per mare! Hilde c’è posto anche per i nostri amici vero?»
«È una responsabilità che mi prendo io, nessuno dirà niente e così eviteranno anche le lungaggini alla dogana.»
«Bene, bene, bene… diamoci da fare!» ripeté, «io vado subito a parlare con Kunta, a dopo.»
Si alzò di fretta, non attese neanche il caffè e, sellato il suo cavallo, si avviò veloce dal suo fedele amico.
Questa grande novità fece immenso piacere anche a noi: ci risparmiava di attendere che la gamba di Claudio guarisse e il successivo lungo percorso via terra con tutti i rischi e la fatica che esso comportava.
Nei giorni che seguirono in villa ci fu un gran daffare: Fatima coordinava i lavori mentre Anton e i suoi due amici provvedevano ad imballare ed etichettare seguendo scrupolosamente le disposizioni della padrona di casa. In tutto questo bailamme Omar non voleva metterci becco, né, tantomeno, le mani: si giustificava millantando come fosse gravoso per lui visitare tutti i suoi collaboratori per lasciare istruzioni chiare. Ma spesso rincasava barcollante ad ora di cena e doveva subire i rimproveri di Fatima e le frecciatine ironiche di Hilde.
Omar ci portò un invito a pranzo da parte di Kunta e Irina e questo, oltre che farci piacere ci incuriosì perché ci eravamo visti in una sola occasione e non ci conoscevamo affatto. Accettammo di buon grado e incaricammo Fedor, il ragazzino che parlava un po’ di italiano e che ogni sera tornava a dormire a casa sua, di passare a riferire.
Kunta e Irina ci accolsero, schierati con i figli, all’ingresso della loro casa nella campagna quasi alla sommità di un colle poco a sud del paese, dai vigneti si scorgeva il mare e il porticciolo con le barche dei pescatori. Mentre Aurora seguì Irina in cucina io, Claudio e Marco scendemmo con Kunta nella cantina ricavata dal suocero sotto l’abitazione.
Le botti in rovere erano allineate ordinatamente contro una lunga parete in pietre a vista e proprio davanti ad esse Kunta aveva trasformato il deposito di materiali e attrezzature in una calda saletta per cene con gli amici. Ci fece accomodare e tornò poco dopo con una bottiglia che stappò con attenzione.
«Questo è un vino che faccio io da vent’anni. Si chiama Vitovska e prima di me lo faceva il padre di Irina che, oltre alla figlia, mi ha donato gran parte del suo sapere. Quando ho conosciuto Irina lui non voleva neanche che entrassi in casa, mi chiamava ‘negro’ e non gli andava che la sua unica figlia potesse avere marmocchi color caffelatte. Poi il tempo cambia le cose e le ammorbidisce. Pochi mesi prima di morire arrivò a dire che ero il negro più bravo a fare il vino, anche perché, aggiungeva ridendo, ero di sicuro l’unico, ma alla fine, prima di andarsene, volle vedermi per dirmi che era orgoglioso di sua figlia, dei nipotini e, nonostante il colore della pelle, anche di me. Mi ringraziò di non aver ceduto alla sua prepotenza e mi raccomandò di non far morire le viti. Nella vita, se hai pazienza e buone spalle tutto si sistema.»
Il vino bianco era fresco e veramente buono, al secondo bicchiere Marco, impaziente, gli chiese a bruciapelo:
«Perché ci hai voluto invitare a pranzo, Kunta?»
«Perché volevamo salutarvi e augurarvi un buon viaggio» sorrise mostrandoci un’invidiabile dentatura, poi riprese: «Mi sembra che non vi convinca proprio questa risposta e avete ragione,» si fece serio, «Maduka, il nostro primogenito si è fissato di andare in Nigeria a conoscere la mia famiglia o quello che ne è rimasto e non c’è modo di toglierglielo dalla testa. Ha quasi l’età che avevo io, quando, lasciando mia madre in lacrime, partii per la Turchia e ora lui sta facendo la stessa cosa a Irina. Ma è un adulto ormai, ed anche se ci spezza il cuore non possiamo impedirgli di vivere la sua vita. Se è destino tornerà. Ho saputo da Omar che siete diretti in Africa e mi chiedevo se sareste disposti a farlo viaggiare con voi. Io e sua madre saremmo più tranquilli.»
Ci guardammo e Marco, letta la risposta nei nostri occhi, rispose:
«Non c’è problema Kunta, dovremo sentire cosa ne pensa Aurora ma credo che sarà d’accordo con noi.»
Serie: La frontiera
- Episodio 1: Sensibilità, attenzione ed affetto
- Episodio 2: E, in lontananza, il mare
- Episodio 3: Omar il turco
- Episodio 4: La storia raccontata da Omar
- Episodio 5: La cura migliore
- Episodio 6: Il primo libro non si scorda mai
- Episodio 7: Confinati nella villa
- Episodio 8: Lezioni di umanità
- Episodio 9: Il grande potere delle immagini
- Episodio 10: Se è destino tornerà
Il finale mi ha messo una certa malinconia con l’imminente partenza dei protagonisti. Mi ero anche affezionata a Kunta e, benché sono consapevole che è vivo e vegeto, mi dispiacerà vederlo uscire di scena.
D’altro canto sono certa che questa serie non smetterà di darmi soddisfazioni! 🌷🌷🌷🌷
“In tutto questo bailamme Omar non voleva metterci becco, né, tantomeno, le mani: si giustificava millantando come fosse gravoso per lui visitare tutti i suoi collaboratori per lasciare istruzioni chiare.”
Tutto il mondo è paese: la moglie/compagna che apporta modifiche in casa e il marito/compagno che con una scusa si dilegua come un biscio d’acqua! 😹 Alla fine, comunque, prende pure parole! 😹
Bella la parte dove il suocero di kunta si ravvede prima di morire.Bravo Giuseppe.
Molto interessante, oltre che commovente, la piega che sta prendendo la storia. Dall’Alpi alle Piramidi, anzi, a Troia. Ti seguo, Giuseppe, in questo viaggio intrigante, su questo treno splendidamente arredato.
Un episodio distensivo, con lei buone notizie per Omar, l’ invito a cena e il buon vino di Kunta. Chissà cosa ci riservi con i prossimi episodi. Il viaggio per mare e il ritorno. Temo qualche colpo di scena che porrà fine a questo momento di quiete.
Quasi mi dispiace questa partenza, scorreva tutto a pennello. Adesso immagino un viaggio con sorprese.
Che bello poter conoscere meglio Kunta: ho amato questo personaggio sin dal primo momento!