Sfida nel non-spazio

«Sono pronto». Photo6 sguainò pure le spade.

I fotoni intorno, due gambe, due braccia e una testa identica a gambe e braccia, non rimasero troppo impressionati. Lo degnarono di uno sguardo, poi ripresero la marcia nel non-spazio.

Photo6 non si lasciò intiepidire, si unì alla marcia e, tutti insieme, filarono in direzione del campo di battaglia.

E che campo di battaglia.

Fra stelle ridotte a nane rosse, e poi c’erano le stelle giganti, pure le supernove, il campo era un florilegio di luci e altri disastri. Non solo, arrivarono le particelle di antimateria che erano barbariche e bestiali visto che erano dei quadrupedi neri con bocche grandi quanto il resto del corpo. Proprio, una metà il corpo, l’altra metà le bocche.

Photo6 uscì dalla colonna e, sentendosi il più grande eroe del non-spazio conosciuto, si lanciò nel combattimento.

Affrontò in una lotta senza esclusione di fendenti e morsi le particelle di antimateria le quali, feroci e sbavanti, rosicchiarono le sue spade; ciononostante, Photo6 non si arrese di fronte a quella sfida e ne uccise molte.

Assistendo al suo esempio, gli altri fotoni strinsero le bocche e si unirono alla battaglia.

Ecco, adesso i fotoni e le particelle erano un groviglio di corpi che si scambiavano fendenti e stoccate da un lato, morsi dall’altro, e Photo6 non capì più molto bene cosa stesse succedendo:

«Che confusione» si disse. Dopo un attimo di sosta, tornò a combattere. Con le spade affettò le particelle, ad altre le squartò e i nemici perdevano il loro icore che, per i fotoni tutta luce, equivaleva ad acido.

Se la battaglia proseguì, pure la formazione del firmamento seguì il suo corso e Photo6 si rese conto di un fenomeno:

Perché quella stella sta reagendo in questo modo?

Una stella stava diventando grossa, sempre più grossa, e pareva fosse a causa dell’icore che si diffondeva nel non-spazio, allora Photo6 lanciò un urlo di paura:

«No».

Io ho paura? si chiese pure.

E fuggì, lasciò che la nuova stella distruggesse e uccidesse tutto e tutti capendo una sola cosa: che alla fine, le particelle di antimateria avevano vinto. Maledette!

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Discussioni

  1. È un racconto fantasioso e originale, pieno di immagini vivide e quasi poetiche. All’inizio incuriosisce molto e ha un tono epico divertente, ma a tratti si fa un po’ confuso e difficile da seguire. Nel complesso però è creativo e lascia una bella sensazione di avventura cosmica.