
Sguardi, insinuazioni e caffè
Serie: Lascia che passi la notte
- Episodio 1: La paura del ritorno
- Episodio 2: Ann
- Episodio 3: Quasi Natale
- Episodio 4: Via di fuga
- Episodio 5: Lasciare andare
- Episodio 6: Incompresa
- Episodio 7: La bussola per tornare a casa
- Episodio 8: Il tempo adatto per un addio
- Episodio 9: Milano-Bruxelles
- Episodio 10: Stereotipi
- Episodio 1: Allusioni e fastidi
- Episodio 2: Il senso dell’amore
- Episodio 3: Sguardi, insinuazioni e caffè
- Episodio 4: Al telefono
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Gennaio 2022
Sebastiano si fermò dai suoi genitori il tempo necessario a lasciare Valentino. Sapeva che sua madre avrebbe visto sul suo volto qualcosa di più che stanchezza per la notte insonne.
“Anna è arrivata, tutto bene il viaggio?”
Lui si limitò a un sorriso tirato, già con un piede fuori dalla porta. “Sì, tutto normale.”
Lungo il tragitto verso l’ufficio, si chiese se non fosse davvero così. Non c’era niente per cui preoccuparsi. La nota d’incertezza che aveva colto nella voce di sua moglie se la era immaginata, era la lontananza ad amplificare le insicurezze.
Rallentò a un semaforo e si voltò verso l’auto in coda accanto a lui, una Golf nera con un’ammaccatura sulla portiera. A bordo c’erano un uomo e una donna, stavano discutendo. Lei bionda, le labbra rosse tirate in una linea dura, lui con la fronte aggrottata e una leggera barba, che gesticolava al volante.
Sebastiano si domandò quale fosse il motivo della lite. Con Anna non c’erano quasi mai discussioni. Erano più frequenti i silenzi e la sensazione di camminare su un filo sottile che, in qualche modo, non si rompeva mai. Con Alex, invece, l’aveva vista litigare più di una volta, con gli occhi lucidi e la voce carica di rabbia. O di passione.
La donna con le labbra rosse incrociò il suo sguardo e sembrò guardarlo con disapprovazione. Lui tornò a girarsi verso la strada, sentendosi in colpa per aver sbirciato nella vita di due sconosciuti, alla ricerca di un termine di paragone e di chissà quali risposte.
Ripartì e si mantenne sulla destra, superò il ponte, altri tre incroci e arrivò nel quartiere dove lavorava. Scese dall’auto e attraversò la strada per raggiungere il bar.
L’aria sapeva di pioggia e di smog.
Spinse la porta a vetri del locale e un piacevole calore al profumo di caffè e cornetti lo accolse. La barista albanese gli sorrise e posò un piattino sul bancone di granito. “Buongiorno, caffè?”
“Grazie Leda.” Si sistemò su uno sgabello, senza fare caso agli altri clienti.
“Hai la faccia stanca.”
Una voce maschile si intromise con una risata. “Eh, chissà cosa gli avrà fatto sua moglie, ieri non è neanche venuto al lavoro.”
Sebastiano si voltò senza sorridere. “Ciao Biagio.”
Il suo collega era seduto un paio di posti più in là, in completo beige e camicia spiegazzata, un krapfen in mano e qualche granello di zucchero intorno alla bocca. “Sei di buonumore, mi pare. Cosa hai combinato?”
“Ho solo dormito poco.” Tagliò corto, consapevole che non lo avrebbe zittito.
Biagio prese in mano una tazza e ammiccò verso la barista. “Che ti ho detto Leda? Notte di fuoco.”
La ragazza rivolse a Sebastiano uno sguardo comprensivo, posandogli il caffè davanti.
Lui versò mezza bustina di zucchero nella tazzina e replicò con tono neutro: “Mia moglie è partita ieri”.
“Ma dai! E il vostro pargolo?”
“È rimasto con me.” Sapeva già quale sarebbe stata la battuta successiva. Purtroppo, conosceva Biagio da troppi anni.
“Ah questi padri moderni! Lavorano e fanno i mammi.” Il suo collega scrollò la testa e cercò lo sguardo della barista, intenta a servire una coppia. “Hai sentito Le’? Sua moglie va a divertirsi e lui―”
“Non è andata a divertirsi, è una trasferta di lavoro.”
L’altro uomo masticò un pezzo di krapfen con la bocca mezza aperta e le sopracciglia alzate. “Giusto, mi dimenticavo che hai una donna in carriera. E dove l’hanno mandata questa volta?”
Sebastiano si alzò e posò sul bancone una moneta da due euro. “Giappone.”
“Però, proprio un viaggetto da poco. E tuo figlio?”
Si voltò a guardarlo, una nuova sfumatura nella voce. “Mio figlio cosa?”
È piccolo, no?” Fece Biagio, raccogliendo con il cucchiaino la schiuma del suo cappuccino. “Non sentirà la mancanza di sua madre?”
Certo, come la sto già sentendo io.
Leda gli porse il resto e lo salutò con un sorriso che conteneva più di un augurio di buona giornata.
Biagio si alzò in fretta. “Ehi, dove corri? Non ti danno il bonus se entri prima.” Afferrò un tovagliolino di carta e si rivolse alla barista. “Le’, segna, ti pago domani.”
La ragazza annuì e si concentrò su un altro cliente.
Sebastiano affrettò il passo verso l’attraversamento pedonale, ma il suo collega lo tirò per una manica. “Se’, hai visto come ti ha guardato? E come ti ha sorriso?”
“Di chi parli?” domandò, con il desiderio di essere già immerso nel lavoro.
“Di Leda” replicò l’altro con tono viscido. “Non sai quanto me la farei.”
Sebastiano gli lanciò un’occhiataccia. Era abituato a frasi del genere. Biagio guardava con la bava alla bocca quasi tutte le donne under trentacinque che gli capitavano a tiro.
È fidanzata.”
“Capirai. Basta non farsi scoprire.”
Lui ringraziò con un cenno l’automobilista che si era fermato per farli passare e provò a far cadere nel vuoto la conversazione. “Mi devi aggiornare su qualcosa di lavoro?”
Biagio lo ignorò. “Pensaci, tua moglie è in Giappone, chissà per quanto non la vedrai. Ti meriterai un po’ di svago, no?”
“Non lo svago che intendi tu.”
“Secondo me è da folli. Hai visto che culo e che tette ha quella ragazza?”
Sebastiano si fermò davanti all’elegante edificio in cui aveva sede il suo ufficio e guardò in faccia Biagio. “Leda è una bellissima ragazza, ma io sono sposato e amo mia moglie. Le altre non mi interessano.”
Il suo collega rise con il naso. “Non sei tanto a posto, tu. E poi, chi ti dice che la tua adorata mogliettina la pensi uguale?”
Qualcosa di simile alla paura passò negli occhi di Sebastiano. “Che cosa vuoi dire?”
Biagio allargò le braccia e si inumidì le labbra. “Che è molto più facile cadere in tentazione quando il marito è lontano.” Gli allungò uno schiaffetto sulla guancia e aggiunse: “Dammi retta e fai un pensierino su Leda. Certe occasioni non tornano più.”
Serie: Lascia che passi la notte
- Episodio 1: Allusioni e fastidi
- Episodio 2: Il senso dell’amore
- Episodio 3: Sguardi, insinuazioni e caffè
- Episodio 4: Al telefono
Biagio è uno di quei personaggi che vorresti eliminare al primo sguardo. Ha reso molto bene la sua personalità: cinica e superficiale. L’ antitesi di Sebastiano.
Vero, sono proprio all’opposto.
Grazie mille!
Questo episodio che mi ero persa mi ha proiettato alcune scene che fanno parte della varietà triste e allegra della nostra vita reale. Il nome Biagio mi ha colpito perché ne ho inserito uno anch’io di personaggio con questo nome, (non ricordo più con quale criterio) totalmente diverso nel carattere. Mi incuriosiva sapere come hai scelto tu questo nome.
Sebastiano é per me la figura ideale di un uomo capace di amare incondizionatamente. La serie continua a piacermi perché descrive la storia molto attuale di una coppia in cui vedo molti aspetti positivi, nonostante tutto e nonostante tutti i Biagio del mondo.
Ciao Maria Luisa, è sempre un piacere trovare un tuo commento.
Ho scelto il nome Biagio senza particolare criterio, sono i personaggi a ispirarmi i nomi e difficilmente ci sono delle motivazioni dietro.
Sono molto contenta che, nonostante gli evidenti problemi, emergano anche degli aspetti positivi in questa coppia.
Grazie per continuare a seguirmi e dimostrarmi apprezzamento!
Hai creato un personaggio talmente rozzo che è bellissimo. Biagio number one, dev’essere uno con la manica della giacca unta perchè ci si pulisce il mento quando mangia. Idolo.
😂😂Non è propriamente il mio personaggio preferito, ma mi sono impegnata.
Grazie come sempre!
Ecco un nuovo interessante personaggio: Leda! ❤️
Ciao Arianna, grazie per aver letto anche questo episodio😊
Che fastidio mi ha dato questo Biagio e quanti personaggini come lui ci sono in giro? Viscidi e ammiccanti, sicuramente gelosi. Tu lo hai dipinto veramente bene, tipo la summa di tutta una serie di ‘schifezze’ 🙂
Belli i dialoghi, frizzanti, rapidi, sembra quasi che inseguano il povero Sebastiano mentre tenta di ‘seminarli’ correndo via.
Grazie mille Cristiana! Biagio sta parecchio antipatico anche a me😂
Ciao Melania! Biagio è quell’immancabile collega di lavoro che tutti NON vorrebbero avere, almeno non di prima mattina🤣 però è funzionale alla storia. Sembra un po’ il diavoletto perfido che si materializza sulla spalla sinistra dei personaggi nei film, come a indicare la parte di loro più propensa a cadere in tentazione. Ottimo lavoro!👏🏻
Esatto😂grazie mille Nicholas!
Mi piace Sebastiano, non posso che tifare per lui e per la sua onestà intellettuale. Spero che il tempo gli dia le gratificazioni che merita anche se, per la legge di Murphy…
Comunque, è il potere della tua scrittura che me lo rende simpatico, quindi, brava Melania! 🌹🌹🌹
Grazie mille Giuseppe, so che tu preferisci Sebastiano😊
Interessante la piega che prende la storia…non credo che Sebastiano cedera’, o forse si, personalmente non me lo immagino a tradire la moglie. Ma questo episodio, come il precedente, mi sta facendo vedere il personaggio sotto una luce diversa. Sta iniziando ad agire, a muoversi da solo senza essere sempre il riflesso della moglie. Le battute di Biagio sulla lontananza e sulla moglie lontana mi hanno ricordata quanto possono essere fastidiosi i luoghi comuni e le chiacchiere a vanvera, soprattutto quanto possano ferire in situazioni simili. Sono davvero curiosa di sapere cosa accadrà ora!
Grazie mille Dea, sono contenta che anche il personaggio di Sebastiano stia attirando attenzioni.