
Sushi e menzogne
Serie: ROSMARINO
- Episodio 1: Il profumo del rosmarino
- Episodio 2: Il capello biondo
- Episodio 3: Sushi e menzogne
- Episodio 4: La conferma
- Episodio 5: Lista botanica
- Episodio 6: La macchia sulla cravatta
- Episodio 7: La verità è nel piatto
STAGIONE 1
Non sono brava a mentire. Mai stata. Le mie bugie si sgualciscono subito, come le camicie di lino lasciate troppo a lungo nella valigia.
Quelle degli altri, però, le riconosco subito. Hanno sempre una scusa in anticipo, un’attenzione fuori stagione, un’improvvisa premura che puzza di ipocrisia.
Andrea, ad esempio, è diventato molto attento alla mia salute.
«Hai dormito bene?»
«Stai mangiando abbastanza?»
«Ti porto qualcosa di dolce? Quello cioccolato e zenzero che ti piace?»
Annuisco, ringrazio, sorrido.
E intanto penso: che cos’hai combinato, amore, per meritarmi tanta bontà?
Lunedì mattina, mentre svuoto le tasche della sua giacca grigia — quella bella, quella da “grande occasione” — trovo uno scontrino. Ripiegato male, come se volesse nascondersi.
Lo apro. Logo elegante, carta patinata.
HANA – Sushi Fusion.
Via San Bernardino, ventidue.
Un ristorante di quelli che fanno pagare anche l’impiattamento e le luci soffuse, dove ogni uramaki costa quanto una bolletta del gas.
Data: venerdì. Ora: 21:17. Due coperti. Duecento novantotto euro.
Leggo il dettaglio dei piatti: tataki di tonno rosso, sashimi misto, uramaki spicy, bottiglia di bianco friulano. Due. Sempre due.
Venerdì sera, Andrea aveva detto: “Riunione con i giapponesi della sede estera. Tardi, non aspettarmi.”
I giapponesi, certo. Col tonno rosso e la segretaria bionda. Ripiego lo scontrino e lo infilo nel diario, accanto al capello.
Scrivo, sotto, con inchiostro nero: “La memoria è per i vecchi, ma la precisione è per le mogli.”
Non dico nulla. Non cambio niente. Non lo guardo in modo diverso.
Quando rientra la sera, trovo il solito Andrea: stanco, disattento, profumato di dopobarba e distrazione.
Gli preparo la cena. Leggera. Brodo di verdure e crostini. Gli offro la tisana.
Lui beve un sorso, poi mi guarda.
«Com’è andata la tua giornata?» chiede.
«Pacifica» rispondo. «La tua riunione?»
«Faticosa. I giapponesi non parlano mai chiaro.»
Annuisco. «Già. Ma alla fine qualcosa sul piatto lo mettono sempre.»
Non coglie. O fa finta. Lui è bravo a non capire quando non gli conviene.
Finisce la tazza. Appoggia le mani sulla pancia. «Buona, come sempre.»
«Sto perfezionando la ricetta» gli dico. «Ci vuole attenzione. Le dosi sono tutto. Una goccia in più e cambia tutto.»
Sorride, vago.
Lo fisso mentre si alza dal tavolo. Il passo un po’ lento, il respiro affannato.
Il bello delle gocce è che agiscono piano. E quasi sempre quando uno ha smesso di pensarci.
Serie: ROSMARINO
- Episodio 1: Il profumo del rosmarino
- Episodio 2: Il capello biondo
- Episodio 3: Sushi e menzogne
- Episodio 4: La conferma
- Episodio 5: Lista botanica
- Episodio 6: La macchia sulla cravatta
- Episodio 7: La verità è nel piatto
Rocco non mi deludi mai!
Quando leggo una storia mi fisso sempre su alcuni aspetti della scrittura, e poi mi godo la storia. I tuoi dialoghi, sono incredibili (non è la prima volta che mi colpiscono.) Anche in questo episodio portano avanti la trama,
velocizzano il ritmo della narrazione,
rivelano il conflitto e descrivono i personaggi. Bravo!
Grazie Tiziana. Sei sempre la prima a commentare i miei racconti e mi fa molto piacere.
Questo tizio farà una brutta fine! Comunque, spettacolare il “diario delle prove” 😅 abbiamo già raccolto un capello e uno scontrino 😁 mi chiedo cos’altro troverà dopo.