
Tempesta di ricordi
Serie: Giuditta
- Episodio 1: Melbourne street, 2017
- Episodio 2: Melbourne street, 2018
- Episodio 3: Tempesta di ricordi
- Episodio 4: Ti ho giĆ incontrato
- Episodio 5: Voglio essere libera
- Episodio 6: Non lasciarla andare
STAGIONE 1
Il cuore palpitava allāestremo. In quel momento mi dimenticai di Giuditta, di dove mi trovassi, di chi fossi; mi concentrai piuttosto su Jake, il ragazzo affascinante e misterioso, che molto probabilmente avevo giĆ incontrato.
Sorrise. -Mi fissi da un poā, ancora non mi riconosci?- domandò.
Scossi la testa. -Non bene- dissi, prendendo un altro sorso del mio quarto drink.
-Forse questo non ti aiuterĆ ā¦- disse allontanando delicatamente il bicchiere dalle mie mani. -Lāalcool stordisce- aggiunse, una volta poggiatolo sul tavolo.
Lo guardai confusa. -Di solito questo sono io a dirlo agli altri-. Sorrisi al mio stesso pensiero.
-Lo so, ricordo- rispose. Allora mi prese per mano e, senza aspettare un minuto di più, mi portò in pista da ballo, dove siamo stati costretti a stare lāuno attaccato allāaltro da quanta gente cāera. In quel momento riuscii a capire perchĆ© Giuditta era cosƬ sudata quando uscƬ dal locale, e cosƬ, mentre Jake cercava in vari modi di sedurmi, io pensavo a Giuditta, a dove potesse essere, se si fosse sentita male.
-Non preoccuparti di lei, si starĆ sicuramente divertendo- disse, -e dovresti farlo anche tu-. Fu in quel momento che si avvicinò a me talmente tanto da poter percepire qualsiasi parte del suo corpo su di me. Poi iniziò a baciarmi, ovunque: collo, spalle, mento labbra. In un primo momento non sapevo come reagire: se respingerlo o no, se privarmi di quel momento di piacere che mai mi ero concessa di provare. Inoltre, mi sentivo stordita tra la musica, i fumi, la gente, lāalcool e sentivo di non avere abbastanza forze per spingerlo via.
Continuavo a ripetere nella mia testa le parole di Giuditta: lasciati andare! Forza, lascia perdere il senso di misura per un poā. CosƬ, anche se contrariata, riuscii a cedere allāidea di me tra le braccia di un ragazzo e senza pensieri per la testa. Un ragazzo, tra lāaltro, che avevo giĆ conosciuto, perchĆ© porsi inutili problemi?
Mi lasciai andare e acconsetii qualsiasi sua mossa, finché non staccò le labbra dal mio viso e mi guardò negli occhi. Occhi di ghiaccio che mi raggelarono. Sollevò poi lo sguardo, guardando oltre le mie spalle e facendo un cenno con la testa.
-Cosa cāĆØ che non va?- chiesi mezza stordita. -Hai visto Giuditta?-
Rivolse lo sguardo su di me, mi accarezzò il mento con lāindice e mi baciò unāaltra volta. -Sei davvero bellissima- sussurrò, poi mi prese per mano e mi trascinò tra la folla.
-Dove andiamo?- chiesi, a mala pena mi reggevo in piedi.
Lui non rispose o, forse, fui io a non udirlo.
Giungemmo al piano superiore della casa, oltrepassando un nastro adesivo che citava: ānon accessibileā. Dallāalto delle scala, le persone sembravano sempre più piccole e la musica sempre più lontana; si confondevano tutti, un poā come i miei pensieri. Fui presa da una tempesta di ricordi quando Jake, dopo essersi guardato furtivamente a destra e a sinistra, mi fece entrare in una camera da letto. Barcollai, confusa: -PerchĆ© siamo qui?-
Distolsi lo sguardo interrogativo dal letto e mi guardai intorno, incontrando unāaltra figura maschile al suo interno; questo mi perlustrava come se fossi stata un soprammobile.
-Niente male, Jake, te la sei trovata bene stasera- disse il ragazzo, il cui tono mi permise di riconoscere in lui Jeremy, il proprietario del locale.
Jake distorse lo sguardo e fece un grugnito. -Mah, ĆØ lāunica che non ti sei ancora fatto piuttosto-
Sorrise. -Hai ragione- disse Jeremy.
Si avvicinò a me con passo lesto e, quando in un gesto mi spinse sul letto, il fastidio e il dolore che le sue mani pesanti causarono su di me, mi spinsero a ricordare ancora meglio.
Iniziai ad urlare e a stattonarmi: -Lasciami stare! Lasciami stare!!-
Ricordo solo un turbine, una tempesta di ricordi sempre più nitidi e violenti. Sembra quasi li stia vivendo ora.
Urlavo, mi disperavo. Continuavo a sentire le loro mani su di me.
-Giuditta, stai tranquilla! Giuditta, dai!-. Le loro voci sono chiare, le sento proprio ora. Continuano a dirmi di calmarmi. -AndrĆ tutto bene, Giuditta-
Serie: Giuditta
- Episodio 1: Melbourne street, 2017
- Episodio 2: Melbourne street, 2018
- Episodio 3: Tempesta di ricordi
- Episodio 4: Ti ho giĆ incontrato
- Episodio 5: Voglio essere libera
- Episodio 6: Non lasciarla andare
Ed ecco che la favola si spezza, che l’essere prudente paga. Viviamo in un mondo dove non ĆØ possibile abbassare la guardia, dove a volte non si ĆØ liberi di “lasciarsi” andare perchĆØ nell’angolo più buio qualcuno ĆØ in attesa