
Topo di biblioteca
Squittì perché non sapeva cos’altro fare. Zampettò lungo il corridoio e con gli occhietti si guardò intorno. Aveva fame.
Attorno a sé, aveva una marea di volumi di carta. Vedeva dei simboli, ma a lui non interessava cosa fossero. Gli bastava solo sapere che aveva tanta carta da rosicchiare così poi si sarebbe potuto riempire lo stomaco e sarebbe andato a dormire. La sua tana lo attendeva in un angolo della biblioteca e già il topo pregustava il sonnellino che avrebbe fatto.
Si avvicinò a un libro e assaltò la costa in cartone, poi affondò gli incisivi e iniziò a strappare pezzetti di carta. Pensò che non c’era nulla di più bello che mangiare della carta e poi farsi gli affari propri.
Mentre stava cibandosi, sentì avvicinarsi qualcuno con un passo felpato e si girò a guardare.
Inorridito, vide arrivare un gatto.
Il felino credeva di non essere stato notato, ma il topo l’aveva visto eccome e lasciò subito il libro per poi scappare a zampe levate.
Il gatto allora lo inseguì.
Anche se il topo era in vantaggio, sapeva che lui aveva le zampe più corte e il gatto l’avrebbe raggiunto in fretta. Per questo, fece delle grandi svolte apposta per guadagnare terreno, ma così si accorse che stava allontanandosi dal suo nascondiglio: non era scontato che in tutte le pareti ci fossero dei buchi in cui insinuarsi e sfuggire al predatore.
Anche se faceva di tutto per distanziarlo, il topo si sentì l’alito del gatto sulla coda e capì che non ce l’avrebbe fatta, ma poi fra i corridoi risuonò un vocione che diede fastidio al topo.
Il gatto stava per acciuffarlo, ma un uomo prese questi a calci.
Il topo guardò meglio l’uomo mentre ansimava. Era pelato, indossava una vestaglia da camera e aveva gli occhiali. Odiava i gatti, gli parve di capire, e gli aveva salvato la vita.
Più tranquillo di prima, il topo raggiunse il suo nascondiglio. Ci si infilò e stette lì a provare a calmarsi mentre un pensiero gli martellava la testa: per caso era stato salvato da un topo di biblioteca?
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa
Ciao Kenji, sai che della tua produzione (senza togliere nulla al resto) mi piacciono i racconti come questo. Mi piace come hai giocato con il concetto di “topo di biblioteca”, appena ho iniziato il racconto pensavo narrasse di un umano per poi scoprire che il protagonista era proprio un topino.
Ti racconto un aneddoto: al mio gatto piace mangiucchiare i libri. Ho dovuto dotare tutte le librerie di quelle chiusure a velcro che si usano per i bambini piccoli, perchè riesce ad aprirsi le ante. Questo fa di lui… un “gatto affamato di letteratura”? Mah… non lo so. 😀
Ah ah ah! Grazie per aver condiviso con me questo tuo aneddoto 🙂
Carino, anche a me ha ricordato il libro “Firmino”, ma il finale è divertente! Ciao
Ciao e grazie per il tuo commento!
6–
Ciao! E’ un voto?
Un finale davvero divertente e simpatico. Per questo topolino che mi ha ricordato il mitico Firmino.
Ciao Alessandro e grazie per il tuo commento! Mai sentito nominare questo topo Firmino… è per caso quello del romanzo di Sam Savage? L’ho trovato proprio adesso su Wikipedia.
Se non li hai letto te lo consiglio, una bellissima lettura