Un inizio forzato (Pt1)

Serie: Genosys


L'inizio di una storia di lotta per i diritti dei Genosys. Questo è Pop, il figlio del sistema che è obbligato a indossare la maschera dell'eroe.

“Elias Santos, Marciè De Lugan e Kuno Schmidt sono i nomi dei tre Genosys non matricolati arrestati quest’oggi, undici Marzo duemila centotrentotto, per tentantado.

Scusate gentili spettatori intendevo, tentato attentato alla vita di dozzine di persone al centro commerciale “Santago”.

I Genosys sono stati tempestivamente arrestati dalle forze dell’ordine, si stanno ancora cercando tracce dell’ordigno esplosivo con cui secondo i testimoni i presenti il gruppo avrebbe minacciato i presenti. Si sospetta che questo sia un altro attentato del gruppo rivoluzionario No Sins.

Questa è la trentatreesima operazione di grande arresto mutante dall’inizio dell’anno.

Ma adesso passo la linea al nostro ospite speciale della serata, che non ha bisogno di presentazioni. La dirrettrice della A.C.G Evee Salisas!”

“Grazie mille Melissa, gentilissima come sempre.”

“Allora cosa può dirci la sua opinione sul tragico evento che è successo quest’oggi?”

“Bè Melissa, ci sono tante cose da commentare come non ce ne sono.”

“In che senso Eve? Potresti illustrarci?”

“La solita storia Melissa che si ripeterà all’infinito finché non sarà troppo tardi. I genosys non matricolati nel A.C.G sono un pericolo per tutti noi. Sono mine vaganti, criminali incontrollabili, un vero pericolo per tutti gli umani che abitano questo pianeta . Noi della A.C.G non possiamo legalmente controllare i genosys non matricolati come sorveglianti e penso sia questa la causa dei numerosi incidenti che stanno mettendo a piedi la nostra società.”

“Quindi Eve, ci sta dicendo che non esiste genosys matricolato protagonista di atti ai danni della nostra società?”

“Esatto Melissa. Noi della A.C.G siamo molto severi con i genosys a noi affidati, facciamo in modo che questi siano utili alla società con i loro corpi e animi ed è inconcepibile che uno dei nostri vigilanti possa mai rovinare il paradiso sociale che noi umani stiamo pian piano creando.

Noi A.C.G abbiamo a cuore l’umanità, per questo abbiamo come scopo primario quello di controllare ed educare tutti i genosys sotto la nostro controllo, così da proteggere gli umani e per creare un futuro dove umani e mutanti possano convivere con i giusti concetti e ruoli.”

Una palla di carta colpì il retro del capo di Pop.

L’impiegato si girò svogliatamente verso la traiettoria del proiettile.

Come al solito…

Collega antipatico numero uno, due e tre.

Pop non si era mai memorizzato i loro nomi, non voleva dare nome alla perdita di speranze verso il genere umano.

“Che ci fai ancora qui?! Perchè non ti matricoli ancora e non diventi un vigliante!?”

Chiese collega antipatico numero tre provocando delle risatine infantili negli altri due suoi colleghi.

“Esatto! Vatti ad ammazzare insieme ai tuoi fottuti amici terroristi! Qui non ti vogliamo!”

Continuò collega numero due.

“Rubi soltanto il lavoro a degli onesti umani! Vai a sparare laser dal culo!”

Concluse collega numero tre.

Pop disprezzava quel trio di zanzare, fastidiose e utili nella loro esistenza soltanto per vivere a discapito degli altri.

“Smettetela cazzoni! Tornate al lavoro!”

Quella voce… Robert, il capo reparto.

Robert era sempre stato carino con Pop, proteggendolo dalle zanzare e dandoli quel lavoro. Magari sarebbe stato amico di Pop se non palpasse il suo sedere appena ne avesse l’occasione.

Pop non ha mai riportato tale atto, dopotutto lui gli aveva dato il lavoro e Pop era un genosys.

“Tutto bene Pietro?”

“Sisi tranquillo, è il solito. Ormai sono abituato.”

“Mi piace che ti stai abituando a questo ambiente lavorativo.”

“Sai ormai sono qui da due anni, sarebbe l’ora.”

Robert allungò troppo la mano.

“Scusa, Robert devo andare.”

“Di già? Sono solo le sei e mezza.”

“Infatti il turno è già finito da troppo e a differenza di quei tre falliti non ho consegne in ritardo ancora da completare.”

“Oh… va bene.”

“Notte’ A domani.”

Pop prese la sua giacca e diede un ultimo sguardo alla magnifica vetrata del suo ufficio.

Le luci del tramonto riscaldavano l’ostile ambiente con caldi colori assai piacevoli agli occhi.

Forse Pop stava quasi apprezzando quel ufficio.

Quella era una chiarissima bugia.

Pop avviò la chiamata e aprì la porta dell’ufficio uscendo.

“Pronto?”

“Ce ne hai messo di tempo a rispondere!”

Disse Pop sorseggiando la calda tisana.

“Senti, è difficile badare a questi esseri inferiori. Qualunque nome li dai, umani, scimmie, debilitatum homo sono sempre degli idioti. Ho appena dovuto a salvare un bambino perchè un estraneo su internet lo ha sfidato a tenere la mano il più tempo possibile in un alveare! Come hanno fatto a sopravvivere alla selezione naturale?”

Minerva stava uscendo dallo spogliatoio mentre si stava sistemando i capelli in una coda di cavallo.

La donna si incamminò nei lunghi e bianchi corridoi dell’ospedale.

“Minerva non scherzare su questi incidenti, Blue Bird è davvero una brutta piaga sociale.”

“Infatti ci fa rendere conto che se il loro futuro è in mano a dei bambini dementi che non hanno un senso di coscienza, magari è ora di estinguersi no? Risolviamo questo conflitto una volta per tutte.”

“Non farai così tanto la sveglia, da piccola ti ricordo che hai mangiato un chiodo.”

Minerva continuò a camminare, ignorando i medici che correvamo, pazienti urlanti dall’agonia e le barelle scarrozzate.

“Senti, avevo quattro anni e cercavo un metodo alternativo per non mangiare gli spinaci.

Comunque mi hai chiamato soltanto per dirmi di iniziare a far male il mio lavoro?”

“No Minerva, tutto tranne quello. Ti volevo chiedere un favore…”

“No Pietro, non supporterò il tuo nuovo gruppo di vigilanti. Non ho intenzione di aiutarti in questo folle tentativo.

Non voglio vendere il mio culo e rischiare la vita per la A.C.G. Trovo stupido sacrificare se stessi per degli esseri primordiali che ti disprezzano e stanno per votare se mettere un cazzo di microchip nel nostro collo per controllarci oppure se isolarci in delle città.

Se davvero vuoi aiutare queste scimmie diventa medico e vedi quante teste di cazzo salverai e incontrerai.”

“Ma capisci che se ci fermiamo a questi pregiudizi non risolveremo mai niente!

Devi capirli Minerva, la criminalità mutante non è mai stata a questi livelli!

La malavita dei genosys e la No Sins stanno smuovendo tutto il mondo degli umani con il terrore, se qualcuno non farà qualcosa presto prima che ci accorgeremo ci troveremo un guinzaglio al collo e una pistola puntata sulla fronte.

Gli umani hanno paura è naturale, io voglio aiutarli a farli comprendere che noi in realtà siamo figli della stessa madre e che la nostra convivenza è assolutamente naturale!

Se vogliamo il meglio per le due razze dobbiamo convivere come fratelli. Per farci ascoltare in questa società dobbiamo essere sulla bocca di tutti e l’unico modo per noi genosys per essere presi seriamente lo sai che l’unica via è di diventare un vigilante.”

“E quindi suicidarsi in battaglia è meglio che fare dei balletti stupidi davanti al telefono? Sì, certo.

-Minerva si scontrò con una donna sulle stampelle facendola cadere. La genosys continuò a camminare indifferentemente- Gli umani sono stupidi hanno timore di noi perchè sanno che noi siamo i veri governatori naturali del pianeta e che loro non sono altro che una specie inferiore.”

“Mi sembra di sentire un certo Adolfo dalla Germania.”

“E’ tristemente vero, l’odio genera odio. E gli umani sono chimicamente composti dal trenta percento d’acqua e il settanta per cento da puro odio.”

“Tu come hai fatto a superare medicina?”

Minerva urtò violentemente un paziente che stava camminando appoggiato alla sua flebo.

Il paziente cade e il tubo al suo polso si stacca versando il trasparente liquido sul verde pavimento.

E’ inutile specificare come intervenne la donna.

“Personalmente non lo so. Comunque ridendo e denigrando, gli umani sono davvero spaventati da noi, ma non solo per i nostri recenti comportamenti violenti. Loro hanno paura della nostra longevità, del nostro corpo perfetto e delle nostre doti naturali… loro sono invidiosi di noi.”

“Ma se provassimo a convincerli che noi non siamo altro che uno scudo contro le avversità? Piano piano si inizia ad amare le cose che proteggono la propria incolumità. Minerva potremmo cambiare questo mondo… Potremmo tornare forse a un tempo dove le persone non erano divise per la razza… Potremmo forse creare un concetto di umanità che comprenda pure noi mutanti! Ma questo non sarà mai possibile se noi genosys non faremo il primo passo! Noi siamo stati dotati di abilità al limite del compressibile! Noi genosys abbiamo un vantaggio in confronto degli umani, per questo dobbiamo venirli incontro. Minerva, sono stufo di questo mondo. Io voglio solo la pace tra le due razze che dominano questa terra. Io voglio le future generazioni possano dimenticarsi della terza guerra mondiale e vivere finalmente come fratelli.”

“…”

“…”

Serie: Genosys


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