Un inizio forzato (Pt2)

Serie: Genosys


La fondazione dell'agenzia di vigilanti che cambierà l'ordine del mondo.

“Se ti dirò per la settima volta no andrai in depressione vero?”

“Sì.”

“Non ti sopporto quando sei depresso, va bene proviamo questo suicidio! Tanto volevo prendermi una vacanza. In tre mesi ho salvato più persone che un medico possa salvare nella sua vita! Merito una pausa.”

“Non tutti nascono con un potere curativo sai?”

“Pensa da piccola volevo bruciare le cose con il pensiero.”

“Povero il mio angioletto.”

“Ti crocifiggo.”

“Non credo sia sul dizionario.”

Minerva stava uscendo dall’ospedale quando un bambino sbatté sulle sue gambe cadendo sul proprio sedere.

Il fanciullo quando alzò lo sguardo verso Minerva si paralizzò.

Lo spettacolo era magnifico e inquietante allo stesso tempo:

Una bellissima donna, dalla bianca carnagione, le carnose labbra, i biondi e lunghi capelli e i occhi di un verde lucente, accompagnata da due terrificanti ali da angelo prive di carni e piume che le uscivano dalla schiena.

La genosys sembrava un angelo maledetto dal Padre Eterno.

Il bambino si alzò e tornò dalla madre gridando.

Minerva alzò gli occhi al cielo sbuffando: “Quindi quando ci incontriamo per compilare i moduli e tutta la burocrazia antipatica?”

“Dopodomani casa mia che ne dici?”

 Minerva:”Coglioni ci pensiamo noi.”

Pop:”No.”

“Estinguetevi cazzoni.”

“Nessuna parolaccia.”

“Moritece.”

“Nessun augurio di morte.”

“Dovremmo noi governare insulse scimmie.”

“Minerva… N O.”

“Io me ne vado non sono più apprezzata.”

Pop alzò gli occhi e si allungò sul divano con il portatile sulle gambe.

La documentazione tutte le caselle erano ormai tutte già riempite mancava solo il quesito più semplice… il nome della agenzia.

“Dai ‘Moritece cazzoni’ può andar bene.”

Pop si girò verso la sua complice: “Minerva, non impari dai tuoi errori?!”

“Sto provando ad aiutare!”

“L’unico aiuto che mi hai dato è stato quello per finire il pacco di biscotti in scadenza.”

“Volevi davvero buttare due euro di biscotti?”

Pop ansimò e il suo sguardo torno sul portatile.

“Rising dawn.”

Quella scritta adesso riempiva la ardua casella da riempire, ma Pop era sicuro di non aver digitato assolutamente niente con le proprie dita.

Cosa…?

Hari-

“Hari, quante le volte in cui ti ho sottolineato il fatto che questa è casa mia e non nostra?”

“Non abbastanza. La tua mente è ancora corrotta da questo sistema capitalistico come posso notare.”

Pop si girò verso la voce molto familiare.

Hari era una donna dalla carnagione chiara, con lunghi capelli dello stesso colore degli occhi tenebrosi simile al piumaggio di un corvo, e per quanto Pietro la conoscesse bene non si stupì il fatto che fosse dentro casa sua.

Hari si avvicinò e prese un foglio dalla mano di Pop. “Quindi cosa state facendo? Cercando il nome ideale per l’account Nintendo?”

“No, Pop vuole organizzarsi per darsi fuoco per dare speranza. Sai com’è ‘il faro della speranza’ “.

“Non in quel senso!”

Hari allungò la mano verso la busta di biscotti, ma la trovò tristemente vuota: “Quindi state per fare una delle cazzate più grandi della storia… senza di me?! Mi sento offesa! Lo sapete che sono il maestro definitivo nel fare idiozie!”

Pop prese il busta dal tavolo e lo buttò a terra :”Grazie per il supporto psicologico che mi state dando…”

“Vedi è una delle poche cose in cui io e Hari siamo d’accordo! Cioè…”

“La tua idea è un suicidio.”

Pop si girò verso Hari:”Hari ma da quanto sei in casa mia?!”

“Da ieri..”

“HARI!”

“Scusa avevo svaligiato una banca qui vicino e mi sono addormentata nella stanza degli ospiti… per modo di dire”.

“Hari, penso che questa volta chiamo davvero la polizia.”

“ti ricordo che sono morta per lo stato.” rispose Hari parlandoli all’orecchio.

“Touchè.”

Minerva iniziò a mordicchiare la matita:”Fammi indovinare Hari… vuoi unirti a noi?”

Hari chiuse un occhio e scocciò le dita formando con il pollice e l’indice il segno di una pistola. “Ovvio.”

“Sei sicura? Hai un fratello da mantenere e di sicuro questo lavoro non è come fare la commessa all’ Eurokart.”

“Penso che me la caverò, poi lui ormai è cresciuto. Non serve che gli sto tutto il tempo dietro.”

L’espressione di Pop viene invaso dalla confusione per un attimo, poi si ricordò che si trovava davanti ai due disagi disumani che ormai accompagnavano la sua vita da troppi anni.

Rising dawn.

Sembrava un bel nome.

Dopotutto era quello che voleva Pop, un nuovo giorno in questa notte sempre più buia.

Pop digitò il nome del suo futuro e premette invio.

Hari si avvicinò a Pop guardando lo schermo: “Quindi è fatta? Siamo finalmente una agenzia?”

Pop si abbassò e appoggiò con violenza sul tavolino una pila di documenti alta come un braccio. “Ti piacerebbe principessa. Adesso dobbiamo compilare questi.”

Hari scomparve nel nulla e si sentì qualcosa di pesante cadere: “DANNATO GATTO!”

Pop iniziò a dividere i fogli in tre parti: “Grazie Porro.”

Minerva staccò la fine della sua matita con un singolo morso: “Hari non puoi scappare. Hai voluto l’agenzia di supereroi? Burocratà!”

Pop si fermò un attimo: “Minerva, cosa dovrebbe dire Burocratà?”

Il ragazzo notò che la donna stava per rispondere.

“Sai che c’è? Non fa niente, morirò con il dubbio, adesso iniziamo abbiamo molto da fare.”

Un ora dopo il corpo di Hari era sdraiato sul divano totalmente coperto da fogli, il capo di Minerva era appoggiato sul tavolo circondato da pile di documenti mentre i suoi capelli erano vittima del gatto di Pop che si stava divertendo a giocare con le lunghe ciocche di capelli, l’unico a non perdersi d’animo era Pop, che mentre sorseggiava un tè che emanava odore di bosco, stava canticchiando e leggendo alcuni documenti.

Dal cumulo di fogli si sentì:”C-c-caf-fè.”

Pop continuò ad accarezzare il gatto: “lo avrai soltanto quando avrai finito di compilare i moduli per l’assicurazione e i fondi!”.

“ma io rubo i soldi dalle banche…”

“infatti dovrai smettere.”

“ma è il mio unico hobby insieme a magiare e… rubare!”

“Hari se dobbiamo creare un’agenzia di supereroi noi dobbiamo essere del tutto L E G A L I.”

“Io non esisto, la legge non può incolparmi.”

“Ma io sì.“

Hari produsse un verso indescrivibile per un comune mortale, però molto simile ad uno “gnè”.

Minerva passò un foglio all’amico :”Vedi Pop, questi umani ci hanno complicato la vita con questa “Burocrazia” perchè salvargli la vita?!”

“Se salviamo umani loro capiranno che noi siamo come loro! Degli umani dotati dei poteri in modo da proteggerli dai pericoli e non delle minacce! E quindi forse capiranno che tutte queste procedure tra assicurazioni e restrizioni non servono a molto.”

Hari si iniziò ad alzarsi sul divano: “e io mi aspettavo fosse tutto per la fama e per fare un po’ a botte”

“era uno dei motivi per cui mi sono unita.”

“Già. Ma prima di diventare come gli High Speak dovremmo faticare. Dannazione la richiesta per un supervisore è difficile.”

“Quanti membri metto?”

“Tre.”

Hari cadde dal divano e si rialzò:”Due.”

Pop e Hari scambiarono una occhiataccia

“Tre.”

“Due.”

“Hari noi siamo tre!”

“Ma se mi scoprono sono morta!”

“Ma una falsa identità?”

“Prima mi dici di essere tutta legale e poi mi dici questo?”

“Credevo che l’avessi già creata.”

“Senti, non ne avevo voglia.”

“Piuttosto hai avuto voglia di derubare le banche!”

“è divertente!”

“Facciamo così, noi mettiamo due partecipanti, mentre accetteranno i nostri documenti tu creerai una falsa identità e quando avremo l’agenzia ti aggiungeremo.”

“Un’ottima idea!”

Minerva rilesse il documento.

Rising Dawn

Tipologia: Omnifunzione;

Membri attivi: 2

“.

Minerva riguardò il documento per sicurezza, già tristemente il suo nome era scritto li sopra: “Moriremo tutti…”

Serie: Genosys


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