Un normale viaggio in treno (Bonus Track Lab 06/2021)

Serie: La Sci-Fi secondo me


Il treno procedeva a passo di lumaca. Lo stato delle rotaie era pessimo, cosรฌ come le condizioni delle stazioni di campagna: crepe sui muri, scritte sbiadite, erbacce ad altezza dโ€™uomo. Eppure il macchinista faceva sosta a ogni stazione. Il giovane Enea tamburellava i polpastrelli sul sudicio e polveroso bordino adiacente al finestrino.

   La cabina era per tre quarti vuota, cโ€™erano abbastanza posti liberi per poter distendere le gambe. Del controllore nemmeno traccia cosรฌ come dei segni dellโ€™ultima manutenzione: mancavano i martelletti rossi dโ€™emergenza, un finestrino non si chiudeva lasciando entrare lโ€™assordante risucchio del vento allโ€™interno delle gallerie, una lampada a tetto sfarfallava.

   Il riflesso della cabina si schiantava contro il finestrino, scudo a protezione dallโ€™oscuritร  esterna che inghiottiva la natura meridionale dello Stivale, nonostante ciรฒ, Enea, sforzava la vista in un vano tentativo di riuscire a dare forma a qualcosa. Non ci riuscรฌ. Un tarlo, dentro la sua mente, iniziรฒ a farsi strada, divorando la tranquillitร  acquisita. Quel tarlo era la noia.

   Enea si alzรฒ, provรฒ a sgranchirsi le ossa. Era difficile non notare un ragazzone come lui, alto e robusto, agile come una suppellettile e silenzioso come un tuono. Scaraventรฒ il bagaglio sul seggiolino in legno, lo aprรฌ e cacciรฒ fuori un involucro grigio, lo scartรฒ e addentรฒ il panino con la mortadella. Il pane, purtroppo, era diventato molliccio, dopo un intero giorno, ma poco importava. Qualcuno fece capolino oltre i seggiolini. Gli angoli delle labbra tremavano nel vano tentativo di non ridere. Enea sembrรฒ non accorgersene.

   Mentre il giovane identificava il prossimo punto da mordere, il macchinista ebbe lโ€™infelice idea di frenare di botto. Tutti i passeggeri furono catapultati in avanti, compreso Enea, che perse la presa sul panino.

   ยซVacca boia!ยป lโ€™esclamazione si perse tra quelle degli altri passeggeri. Iniziรฒ la ricerca del panino. Quando finalmente lo ritrovรฒ tentรฒ di togliere la sporcizia soffiandoci su, e nel momento di addentarlo il treno si mosse in avanti per poi fermarsi di nuovo allโ€™improvviso. La cena capitolรฒ ancora una volta sul pavimento e, nel tentativo di mantenere lโ€™equilibrio, la pestรฒ .

   Il vagone cominciรฒ a dondolare, come se fosse cullato dal vento. Lโ€™intermittenza della luce non aiutava a mantenere la calma, le espressioni di panico disegnate sul volto degli altri passeggeri nemmeno. La culla di metallo prese a barcollare ancora piรน veloce. In molti capitolarono a terra, altri si tenevano forte ai braccioli dei seggiolini. Taluni bisbigliavano preghiere, il resto inveiva. Enea serrรฒ le grosse dita sul seggiolino di fianco a lui, fece forza sulle gambe scaricando tutto il peso corporeo sulle piante dei piedi nel tentativo di mantenere lโ€™equilibrio.

   Lโ€™interfono gracchiรฒ, si udรฌ la voce di un uomo: ยซGentili passeggeri โ€ฆยป poi un urlo.

   Il treno rallentรฒ il suo movimento oscillatorio fino a tornare stabile, le luci si spensero. Adesso Enea poteva vedere fuori dal finestrino. Erano in aperta campagna, nel bel mezzo del nulla. Probabilmente in un tratto servito da una sola rotaia. Cauto, il giovane, si avvicinรฒ al vetro, diede uno sguardo. Qualcosa strisciรฒ allโ€™esterno, sulla parete del treno. Enea fece un passo indietro, per poco non cadde. Il cuore iniziรฒ a battere forte, le orecchie fischiavano, al centro della fronte un pungiglione che sembrava perforare il cranio a ogni secondo che passasse. Enea si tappรฒ le orecchie e calรฒ la testa in avanti.

   La porta scorrevole che divideva il vagone di Enea con quello precedente si aprรฌ. Calรฒ il silenzio. Entrรฒ unโ€™aria fredda. Era fine settembre, la sera iniziava a fare piรน fresco, tuttavia quellโ€™aria era gelida, si avvicinava piรน alle temperature invernali sulle montagne.

   ยซChe sta succedendo?ยป mormorรฒ qualcuno producendo del vapore acqueo.

   ยซNon รจ per nulla divertente.ยป rispose qualcun altro.

   ยซPerchรฉ mai dovrebbe succedere qualcosa di divertente? Non siamo mica in un parco divertimenti!ยป rispose il compagno di viaggio.

   ยซIo mi sto cagando sotto! Qualcuno faccia qualcosa, vi prego. Mi sento morire.ยป disse una ragazza dal lato opposto.

   ยซState tutti un attimo zitti!ยป Enea si spazientรฌ, non avrebbe voluto urlare ma credeva che ci fosse veramente bisogno di silenzio per capire cosa stesse succedendo.

   Dalla porta si sentรฌ un rumore sinistro, come uno stridere di denti. Un passo pesante, poi nuovamente stridere. Qualcosa si mosse muovendo lโ€™aria, come una frusta. Un altro passo pesante.

   ยซCosa โ€“ diamine โ€“ sta โ€“ su โ€“ cce โ€“ den โ€“ doยป bisbigliรฒ qualcuno.

   Enea fece uscire dellโ€™aria dalla bocca imponendo, nuovamente, il silenzio. Il vapore acqueo creรฒ una nuvoletta nel mezzo del corridoio tra i seggiolini. Un verso animalesco riempรฌ la stanza facendo tremare le membra dei passeggeri, i piรน deboli svennero.

   I passetti pesanti aumentarono. Quando terminarono furono sostituiti da respiri profondi e irregolari. Enea fece capolino, strabuzzรฒ gli occhi: vide una massa nera davanti a lui, aveva una forma allungata, con il busto, si poteva vedere lo scheletro di quellโ€™essere e contare le ossa, piegato in avanti, una prominenza ovale, doveva essere la testa, e si reggeva su due zampe formate da tre dita. Il giovane si calรฒ immediatamente e iniziรฒ a tremare.

   La luce di una torcia illuminรฒ il corridoio, la gente vide la creatura e iniziรฒ a urlare, anche lโ€™animale emise il suo verso e cominciรฒ a correre goffamente verso la fonte di luce. I piรน agili riuscirono ad aggrapparsi ai portabagagli, i corpi svenuti a terra furono ignorati dalla sconosciuta creatura, che si diresse con le fauci aperte verso due donne immobili contro la parete del vagone. Mancรฒ veramente poco prima che una delle due venisse morsa. Lโ€™animale infatti fu rallentato: Enea, con entrambe le mani, afferrรฒ la coda, facendo leva sui piedi in ferro dei seggiolini iniziรฒ a tirare a sรฉ la creatura, che, voltatasi, si scagliรฒ su di lui, pronta a morderlo. Enea, con un colpo di reni, riuscรฌ a evitare lโ€™attacco, sfruttando la mole del suo corpo la immobilizzรฒ al suolo.

   Quellโ€™animale sbucato da chissร  dove sembrava indemoniato. Enea faticรฒ non poco a trattenerlo. La pelle sembrava oleata, era davvero difficile non venire disarcionato. Il giovane tentรฒ di stringere con gli avambracci quello che poteva essere il collo dellโ€™animale, provando a soffocarlo. La creatura continuava a emettere i suoi versi fin quando rigurgitรฒ qualcosa, sembrava un cubo. Lโ€™oggetto misterioso cadde a terra, una faccia sโ€™illuminรฒ di verde fosforescente, emise un raggio dello stesso colore, i due combattenti si dissolsero.

   Nel vagone tornรฒ la luce. Il cubo tremรฒ ancora per qualche secondo, poi mutรฒ forma, divenne un disco.

   Enea aprรฌ gli occhi. Era a pancia in giรน. Un insetto gli volava davanti il volto. Aprรฌ e chiuse le palpebre velocemente, si sedette: era in mezzo un campo dโ€™erba, i fili si perdevano a vista dโ€™uomo, due soli stavano tramontando oltre un monolito di forma circolare.

   ยซVacca boia! Dove sono finito?ยป

Serie: La Sci-Fi secondo me


Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi

Discussioni

  1. Ciao Eliseo, confesso che mi sono divertita! Per prima cosa, sono felice che tu abbia ripreso questa serie, la primissima che ho letto delle tue: il cubo mi affascina. Seconda cosa, ancor piรน felice perchรจ sono convinta che Enea sia veneto! Lo dico perchรจ ho un cugino che usa quell’intercalare ogni sette otto parole ๐Ÿ˜€