Una faccia maledetta

Serie: Wiccats.


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Sparire completamente dall'esistenza, anche se monotona o banale, comporta la sostituzione e la rimozione dei ricordi che riguardano quella persona in quella determinata realtà. Alle volte però i falsi ricordi sostitutivi rischiano di creare dei paradossi mentali decisamente pericolosi.

Davide stava installando tre programmi contemporaneamente, non appena le finestre sparirono e i programmi avvisarono acusticamente il termine della procedura, si girò verso la ragazza guardandola con serietà: – Prenda una sedia e si metta comoda, qui accanto a me. È pronta a seguire la prima lezione su come si utilizza un computer? –

Matilda materializzò un quaderno per appunti simile ad una agendina elegante che usavano gli universitari negli anni novanta, si sedette composta e attenta come una studentessa modello.
Davide applaudì ridendo ipocritamente per quella teatrale esibizione magica.

Dopo circa un paio d’ore di spiegazioni semplici ma efficaci, Matilda sapeva aprire le applicazioni, aveva capito quali erano i programmi che la facevano “navigare” in internet e riusciva a chiudere i messaggi del sistema operativo senza entrare nel panico.

– Quindi… se mi serve sapere dove si trova un posto? Mi basta andare su questa icona…? – L’incertezza iniziale era stata sostituita dalla curiosità.

– Bravissima! Ora clicchi sulla lente d’ingrandimento e scriva il posto che le serve trovare… Per esempio, Jayapura! – Sullo schermo, il mappamondo ruotò velocemente, mostrando un’isola con un verde lussureggiante.

– Usi la rotellina del mouse per avvicinare o allontanare l’inquadratura. –
Davide si sentiva soddisfatto, la strega all’oscuro della tecnologia stava imparando rapidamente.

– Ma quella è casa mia! Ma se vado in giardino compaio sullo schermo? – Si stava alzando dalla sedia per correre fuori.

Il ragazzo la fermò subito: – No! Quella che vede è una vecchia foto presa da un satellite o da un aereo, probabilmente diversi mesi fa. –
Ritornò a sedersi un po’ delusa.

Quando si materializzarono davanti al negozio, era già sera inoltrata. Davide indossava ancora la divisa blu con il logo bianco della grande catena di elettrodomestici sulla schiena, ma le serrande abbassate, le luci spente e il parcheggio vuoto, gli fecero intuire che sarebbe tornato a casa senza la possibilità di cambiarsi.

– Mi sa che abbiamo finito, no? – La strega si stava guardando le dita delle mani, come a cercare l’incantesimo migliore per una morte veloce e misericordiosa.

– Le mancherebbe qualche nozione per una buona manutenzione, ma… se lo reputa uno spreco di tempo, in caso di guasti può portarlo in un centro d’assistenza o da un bravo tecnico. –
Il commesso stava osservando i piccoli disegni sulle unghie in modo da capirne l’effetto. Continuava a chiedersi dove fosse la fonte della sua magia… Se usava un oggetto o un recipiente carico di energia magica, lo nascondeva bene.

Matilda guardava le mani corrucciata e indugiava nervosamente.

D’un tratto sbottò adirata: – Lo so. Lo SO! –
I suoi pon-pon si mossero come a rimproverarla, frusciando adirati.

– Sta parlando con me, signorina Matilda? – Davide piegò la testa come quei cagnolini attratti da un suono estraneo.

– Smettila di chiamarmi così! – Ringhiò a bassa voce.

– Mi dispiace. Pensavo fosse rispettoso… Come vuol— –

– È che mi PIACE! Maledetti i tuoi modi educati! E maledetta la tua stupida FACCIA! – lo interruppe la strega guardandolo per un breve istante imbarazzata.

I capelli si mossero ancora. Sembravano vivi, animati da una rabbia difficile da mascherare. A Davide ricordarono il ringhio del suo golem interiore… Aveva sognato qualcosa del genere? Non lo ricordava chiaramente, ma era una specie di incubo pauroso dova la testa riccioluta della strega nascondeva un’ombra…una figura decisamente malvagia.

Matilda urlò di rabbia e frustrazione col viso rivolto ad un cielo scuro carico di nubi pronte a riversare il loro bagaglio d’acqua fredda e pungente.

La ragazzina assunse una strana posa accovacciata, come a contrastare un desiderio e a ridiscutere un piano già deciso.
Davide si avvicinò con una mano tesa ad accertarsi dello stato di salute della sua potenziale assassina.

– Non mi toccare! Non t’azzardare a preoccuparti delle mie condizioni! – parlava a denti stretti, come a sottolineare l’enorme sforzo che stava facendo in quel preciso momento.

– Se vuole eliminarmi, direi che è il momento opportuno… Non c’è nessuno in giro e le poche macchine che passano non credo che noterebbero un ragazzo e una ragazza nel parcheggio di un centro commerciale chiuso.
Se
posso permettermi… mi è piaciuta la sua compagnia. – aveva un sorriso sincero il commesso scelto dalla strega mentre diceva queste romanticherie.

– Tsk! Che IDIOTA che sei! – La maga nera si rimise in piedi, guardando Davide con un’aria di sfida e forse con qualcosa di simile al rispetto.

– Verrò fra qualche giorno a finire le nostre lezioni e a completare il… “lavoro”! – i capelli fremettero ancora una volta, ma meno rabbiosamente.

Davide cercò rapidamente nel suo libro l’incanto di analisi che aveva visto utilizzare dalla sua gatta Lilith, voleva capire se quei capelli fossero qualcosa di diverso, di estraneo.

Il sortilegio era semplice: tre simboli cuneiformi racchiusi in un triangolo equilatero. Ripassò mentalmente quei simboli come a ricalcarli con un dito immaginario.

La strega si girò facendo un paio di passi verso il negozio chiuso. Gli occhi dello stregone presero una luminosità turchese intensa. La visione aveva assunto delle colorazioni particolari, a Davide venne in mente un famoso film che aveva come protagonista un enorme alieno cacciatore, amante della competizione sportiva.

Vista di spalle, Matilda, appariva avvolta da spire nere simili a quei capelli.
Avvinghiati alle gambe, avvolti intorno al busto e attorcigliati per tutta la lunghezza delle braccia, quei filamenti si muovevano tirando gli arti come i fili di una marionetta. Il vero corpo di Matilda ne era pervaso! Davide richiuse gli occhi annullando il piccolo sortilegio.

La strega guardò da sopra la spalla ancora una volta il suo istruttore tanto premuroso per poi sparire smuovendo l’aria e attirando un pezzetto di plastica trasparente e la carta di una caramella al limone che vorticarono per qualche istante nel punto dove prima si trovava la ragazzina.

Davide sorrise e non appena si avviò verso casa iniziò a piovere a dirotto.

– Sembrerebbe un qualche patto stipulato con un jinn o con un demone, ma è una modalità strana… Non ho ricordi di possessioni tanto peculiari. – Lilith sembrava pensierosa e preoccupata. Davide era tornato parecchio tardi, zuppo di pioggia e con la divisa del negozio ancora indosso.

Serie: Wiccats.


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Discussioni

  1. Mi piace tanto il rapporto che si sta creando tra Davide e Matilda: lei che non accetta che, forse forse, Davide non è così male e lui che la stuzzica consapevole che can che abbaia non morde.
    Matilda è molto più di una strega e questo è intrigante! 😼

    1. Davide e Matilda sono mondi parecchio diversi. Uno, è una specie di disco protoplanetario in formazione, l’altra è un intero sistema solare con i suoi super pianeti gassosi, la sua stella vecchia di miliardi di anni e tutti i suoi equilibri delicatissimi… Lo stregone piombando in mezzo ad un sistema tanto bilanciato, porta un bel po’ di caos! La cosa divertente, per me, è scoprire quanto agile sia Davide nel non far cadere neanche un bicchierino di cristallo in mezzo a questo negozio Swarovski…

  2. Quindi, c’è dell’altro, non mi sbagliavo: le azioni di Matilda sono, in realtà, guidate da un demone o qualcosa di simile.
    Chissà, ora, come si comporterà Davide dinanzi a questa scoperta.

    1. Beh, lo stregone improvvisato ha un modo tutto suo di vivere le cose che gli capitano: lui vorrebbe solo una soluzione che soddisfi tutti e che avvantaggi ognuno nella più totale letizia e serenità. Purtroppo è un qualcosa di non semplice attuazione. Ma sono sicuro che Davide darà tutto se stesso pur di evitare di far del male a chiunque vuole lo scontro ad ogni costo. 😀

  3. Chi la dura la vince? Matilda é un osso duro, ma anche Davide non molla. Non so se la conquista della streghetta da parte del commesso potrebbe rappresentare una vittoria oppure una condanna per lui. In tutti i casi sono molto curiosa di conoscere la conclusione di questa lunga e simpatica serie che nonostante tu non abbia il tempo neanche per controllare la scadenza sulle confezioni del latte,
    sei riuscito a portarla avanti regolarmente fino alla terza stagione quasi ultimata.

    1. Ah! Ciao meravigliosa Emme! Beh, la serie dovrebbe finire con lo scontro tra Matilda e Davide… Il problema è che con la riduzione delle parole quello che ho già scritto, mi porterebbe ad aprire una nuova serie per concludere una parte del racconto. Ma se con le nuove regole le stagioni sono già aumentate allora potrò ultimare la mia “breve” presentazione dei protagonisti. 😀

    1. Ahahahhah! Povero Davide!, me lo immagino nel suo reparto a cercare di tenere a bada le clienti che se lo litigano a colpi di offerte di cene o pranzi per riparare computer perfettamente funzionanti… 😀
      Io ricordo ancora, con tanto affetto, un meraviglioso cliente che mi chiamava ogni settimana, organizzando una buonissima cena insieme alla sua famiglia… Mangiavo divinamente, alla fine del pasto mi offriva un bourbon buonissimo da ottocento euro a bottiglia! Ed il mio compito era quello di tenergli il computer aggiornato ( drivers, antivirus e sistema operativo) in più mi dava pure i soldi per la manodopera… cioè, non so se mi spiego!

  4. “– È che mi PIACE! Maledetti i tuoi modi educati! E maledetta la tua stupida FACCIA! “
    Evvai! Lo sapevo! Io preparo i fiori d’arancio e il riso da lanciare 😃

    1. Ciao Giancarlo! Grazie mille come sempre! Ogni tuo commento per me è come ricevere un apprezzamento, un consiglio o un incoraggiamento da mio fratello! Un fratello premuroso e attento.
      Non che il mio vero fratello si diverta a prendermi a pugni… lui prima mi insulta e POI mi prende a pugni! 😀
      E sapere che le mie streghette e il mio stregone siano godibili, mi fa sorridere di gioia! ♥

  5. Hai visto, mo, che la streghetta si è innamorata? Bravo Emiliano, una bella strategia di sopravvivenza quella che si inventa Davide. A proposito, ho problemi col portatile. Mi passeresti il nr di quel bellimbusto? 🙂 🙂 🙂

    1. Aspetta, aspetta… Matilda è un osso parecchio ostico da sgranocchiare, anche se effettivamente il nostro commesso è riuscito a risultare simpatico persino a lei. Se mai la streghetta dovesse rendersi conto che chi sta cercando le è proprio accanto, credo che qualsiasi simpatia lei provi, verrebbe spazzata via dalla sete di potere…

        1. Era troppo bella! La vedevo sempre in mano a ragazze ultra raffinate, i ragazzi invece erano più “zauddi” e si accontentavano di quello che capitava… Comunque era uno status symbol!

  6. Sei un vulcano, Emiliano!
    “… attirando un pezzetto di plastica trasparente e la carta di una caramella al limone che vorticarono per qualche istante nel punto dove prima si trovava la ragazzina.”
    Un vero spettacolo pirotecnico. 👏👏👏👏

    1. Ah! 😀 Grazie Giuseppe! Mi viene sempre da pensare a cosa succederebbe con un potere simile al teletrasporto, cioè fisicamente intendo… Se compari all’improvviso da qualche parte, la tua massa sposterà sicuramente l’aria che occupa quello spazio ed immagino pure non proprio silenziosamente… Stessa cosa se sparisci: l’aria rioccuperà il punto in cui prima c’era un corpo, creando un effetto simile ad una sorta di aspirazione. Sono particolari stupidi, ma che mi divertono da morire!