Verso il mare

Odoravano di mare. I suoi baci avevano il sapido del mare. Ne avvertiva il caldo sapore. Dal fresco della pineta secolare, scorgeva quel mare di cui aveva patito tanto la lontananza. E anziché pensare al qui ed ora, a quello che la quotidianità le stava ancora una volta negando, le tornavano in mente quei baci che avevano il friccichio del mare.

Odiava pensare che si stava trasformando nella malinconica donna di mezza età con lo sguardo perso nel passato e il cuore ingabbiato nella tristezza.

Avvertiva però una stanchezza leggera quanto persistente che la spingeva nel silenzio, la relegava agli angoli della sua stessa vita, al ruolo di comparsa in un’esistenza piatta.

Dal ricordo di quel sapore arrivò, quasi richiamato alla luce, il pensiero che non fosse ancora giunto il momento della tristezza, del grigio dominante.

C’era quel mare che la spingeva a camminare, a correre. A immaginare che ogni giorno potesse riservare nuova luce, nuovi pensieri, emozioni inedite.

Raccolse il lembo del lungo vestito in un gesto che sapeva di eleganza, così come lo aveva sempre immaginato, si lasciò alle spalle il fresco della pineta secolare e accolse il richiamo di quel mare di cui aveva sofferto tanto la mancanza.

Un sogno. Era solo un sogno.

Il silenzio, irreale e profondo, irruppe nella testa e nella stanza. Questa volta, lui sì che era reale. Perché fuori tutto si era fermato. Tutto sembrava sospeso in un tempo indeterminato e lì, nelle crepe di giorni sempre uguali, i sogni –  scatenati, euforici, dolci, speranzosi – si catapultavano alla coscienza, chiedevano udienza e si affacciavano, sfrontati e ammalianti.

E ritornò al sogno, nel momento in cui era balzata nel vortice di una vita intensa, passionale, piena di succo come la frutta matura al punto giusto. Brillante come il colore delle verdure croccanti.

Ed era tutto luminoso. Profumato. Come i suoi baci che sapevano di mare.

Nulla aveva peso. Le giornate correvano su di un filo immaginario che aveva la leggerezza del vento a Lido Conchiglie, preso al laccio in quella limpida estate.

Ed era tutto trasparente. Chiaro. Come quelle parole che disegnavano sulla sua pelle ancora giovane e calda, il desiderio.

Ma i sogni non sempre muoio all’alba. A volte annegano nell’incertezza e nel silenzio, sempre quello sì reale.

Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ciao Loredana, il tuo racconto corre veloce come una brezza marina. E’ intenso, avvolgente e per certi versi amaro ma con una nota di speranza sul finale.
    Mi è piaciuta molto la frase “Odiava pensare che si stava trasformando nella malinconica donna di mezza età con lo sguardo perso nel passato e il cuore ingabbiato nella tristezza”, l’ho trovata molto bella.
    Alla prossima lettura…

  2. Lory,
    Benvenuta su Open!
    Con il tuo racconto mi sono sentito proprio in riva al mare…ed ho rivissuto alcuni momenti intimi che solo il mare può regalare!
    Grazie ♥️