Vibrisse

Serie: Wiccats.


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Gli incantesimi particolarmente complessi ed articolati non sempre hanno una descrizione che ne riveli lo scopo o l'effetto e una strega per scoprirne l'esito è costretta obbligatoriamente ad attivarlo.

L’intera parete della cucina presentava una linea diagonale larga quanto un pugno che tagliava di netto la portafinestra,  i fornelli, il lavabo, i pensili il cui contenuto si era sparso disordinatamente sul pavimento della cucina, una parte della ringhiera del balconcino si era staccata cadendo in strada e danneggiando il tetto ed il parabrezza di un paio di auto addormentate.

Arrivarono quasi tutti i gatti allarmati dal frastuono, mancava solo…

– C-che diavolo? Che cosa è successo? Un’altra di quelle streghe? – La voce di Massimo Decimo Meridio, Thanos, sembrava allarmata, ma pronta a scatenare l’inferno supportato dalla sua legione di fedeli pulci.

– Stai bene? Non ti hanno fatto del male? – Kira si accostò al suo amato padrone strusciando la testa contro la gamba.
Mizu si stava guardando intorno avvilito: – Questa cucina non ha pace! Nuovamente distrutta! Cos’è, la terza volta? –

– Era un incantesimo? Ma cos’hai usato per fare tutto questo danno? – Lilith stava osservando attentamente il taglio netto sulla parete, l’anima in acciaio del muro in cemento armato era ancora di un bell’arancione incandescente.

– Merda! Volevo provare a vedere come funzionava la magia della Luce… Ma è stato un attimo, un secondo preciso, quando mi sono reso conto della potenza, ho interrotto subito il flu— –
Un lamento, un miagolio sofferente e disperato interruppe la giustificazione di Davide.

– Snupy? SNUPY! – Davide riconobbe immediatamente la voce del suo gatto bianco pezzato. Si guardò intorno con il panico che velocemente stava avvolgendo il suo animo rinchiuso in una biglia da flipper.

Cercò di ricordare dove avesse visto l’ultima volta il suo micio candido con la chiazza nera e rotonda sul dorso… Sopra al frigo! A lui piaceva dormire lì in alto, dentro il coperchio di una vecchia scatola di scarpe!

– MERDA! Snupy! – Al frigo mancava tutta la parte superiore, tagliata di netto. Ora il panico stava accuratamente preparando i posti, invitando anche terrore e angoscia a sedersi tra i pensieri allarmati dello stregone curioso.

Un altro miagolio carico di dolore e paura. Sotto lo scaffale della dispensa si intravedeva una macchia bianca: tremava, scossa da contrazioni muscolari spasmodiche.

Davide fece volare via il mobile, schiantandolo contro la parete a lato, altro frastuono di boccette rotte, barattoli, frammenti di legno e bottiglie che rotolavano via.

Snupy giaceva su un fianco con la bocca aperta in un urlo silenzioso di dolore e di affanno… Aveva una forma strana, diversa dal solito: mancavano le sue bellissime zampette, mancava anche una parte di coda, i monconi bruciati si agitavano freneticamente. Le ferite non sanguinavano, l’incantesimo aveva avuto un effetto cauterizzante immediato, ma il povero gatto apriva e chiudeva la bocca come se cercasse di respirare senza riuscirci.

Quel terrore nero  venne spazzato via dal Libro interno di incantesimi aperto su pagine e pagine di cure e di guarigioni per ogni evenienza. Non perse tempo a disegnare sul foglietto la magia, con il suo dito mentale ripassò le linee di quel sortilegio relativamente semplice, concentrando tutta l’energia magica necessaria.

Una vampata di calore color smeraldo, riempì l’intera cucina, profumando l’ambiente con l’aroma di erba appena falciata.

– Oh! Mi è passato il mal di denti! – Thanos sembrava sorpreso passandosi la lingua su uno dei molari che era stato il suo tormentato ultimamente.

Snupy riaprì gli occhi e tremante si rimise in piedi sulle quattro zampe nuove di zecca.
– Piccolo mio! Come stai? – Davide fece per accarezzare la testa del micio risanato.
Un soffio inequivocabile e le orecchie appiattite rivelarono lo stato d’animo del felino bianco.

– Perdonami! Non mi aspettavo… non pensavo fosse questo l’effet— –
Un altro sibilo, poi Snupy corse via verso la camera da letto in preda alla paura.

Il mago si sedette pesantemente a terra coprendosi il volto.

– Cazzocazzocazzo! L’ho quasi ammazzato! – il tono della voce era carico di sensi di colpa pesanti e appiccicosi. Si sollevò in piedi pronto a seguire Snupy per cercarne il perdono.

– Lascialo stare. Per adesso lascia che gli passi la paura e che si dimentichi un po’ del dolore. Sistema la cucina e i danni fatti in giro… approfittane ora che non è ancora giorno. – Lilith fece un cenno agli altri gatti che si girarono seguendola senza fiatare.
– Ci pensiamo noi a lisciarlo un po’ per calmarlo e fargli capire che hai fatto una stupidata scriteriata… –

Davide e il golem che risiedeva in lui obbedirono immediatamente. La cucina venne ricostruita con quattro semplici gesti: tutte le schegge di vetro, tutti i calcinacci, i pezzetti di mobilio, il contenuto dei recipienti si stavano rincorrendo silenziosamente, ricomponendo bottigliette di spezie, bicchieri e piatti, mobili e suppellettili. Il golem saltò dal balcone, atterrando sulla strada deserta, dolcemente, quasi planando. Le macchine danneggiate dai detriti erano tre: una Yaris Blu elettrico, un vecchio modello di Renault 4 di un rosso slavato dal tempo e una Micra grigia metallizzata.
Le auto, con un semplice sguardo, tornarono come se fossero appena uscite dalla catena di montaggio, anche l’asfalto ed il porfido del marciapiede parevano stesi al momento e ancora caldi.

Il golem senza proferire sillaba si arrampicò, saltando agilmente di balcone in balcone, fino a rientrare dal ballatoio del suo appartamento. Lo spirito dell’aria, legato all’essenza di Davide, ritornò nel suo angoletto buio ringhiando. Il mago lo ringraziò mentalmente scusandosi per l’incomodo.

Sei un essere strano. Fastidioso e stupido, ma educato.

Una voce simile al frusciare delle foglie di un grosso albero accarezzato dal vento si levò dalla sfera d’acciaio dello stregone. Era la prima volta che il golem parlava direttamente! Un lieve sorriso distese le labbra di Davide: – Me lo dicono in tanti! –
Si diede una pacca amichevole sul petto, guardò l’orologio che segnava le quattro e venti del mattino e cercò qualcuno dei suoi gatti per avere notizie di Snupy.

Mizu faceva da palo davanti alla porta della camera da letto.
– Come sta? – chiese Davide preoccupato.
– Stava per morire. Lo hai afferrato per le vibrisse riportandolo tra noi… ma ha paura di te, non gli avevi mai fatto del male prima d’ora! – La voce di Timmy Turner non era per niente divertente.

Serie: Wiccats.


Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco

Discussioni

  1. Sono il tipo di persona che se crepano umani in film, libri e serie TV mi è del tutto indifferente, ma se succede qualcosa agli animali… mollo tutto lì e piuttosto me ne vado a dormire! Ho terminato l’episodio, ma solo perché ti voglio bene. 😼
    Povero Snupy, quanta paura e compassione ho avuto per lui…

    1. Taci che ogni volta che dovevo rileggere l’episodio per sistemarlo, arrivato a Snupy, una lacrima scendeva silenziosa e mi si formava il groppone in gola da commozione affettiva! Snupy è del tutto spiccicato al mio gatto bianco! Che si chiama Titolivio, abbreviato in Titolone… E se mai avesse bisogno di un mio rene, un mio polmone o qualsiasi altro organo… Mi opererei io stesso a mani nude pur di aiutarlo! 😀

  2. “Mizu si stava guardando intorno avvilito: – Questa cucina non ha pace! Nuovamente distrutta! Cos’è, la terza volta? –”
    Ti giuro mi sono piegata in due dal ridere, perché ha pure ragione! 😹

  3. La tua genialità è conclamata. Non riesco a capire come tu faccia a trascinarmi in un genere che non amo particolarmente ma, se comincio a leggerti, non mi riesce di smettere. Sarai bravo!!!

    1. Ciao Nicola! È un vero piacere leggere un tuo commento. 😀 Effettivamente partire da questo episodio potrebbe essere spiazzante: ti ritrovi con un tizio in grado di fare magie, circondato da gatti parlanti doppiati da personaggi famosi… beh, io mi perderei! Ma sono contento che i miei deliri ti abbiano quanto meno incuriosito! Grazie infinite per la lettura!

  4. Un altro episodio a dir poco vivace e persino toccante, nonostante l’irrealtá dei fatti narrati, ma ispirati da un amore vero per i gatti e tratteggiati con la maestria di un autore talentuoso nell’arte figurativa.

    1. Ciao Emme! ♥ Come stai? Taci che quando ho scritto di Snupy colpito da un incantesimo laser, mi sono commosso come un demente! Mi sono tornati in mente tutti i micetti che non sono riuscito a salvare o quelli che non ho più rivisto per chissà quale ragione… E niente: sono un sentimentalone quando si tratta di animali domestici! Grazie Emme, lo sai vero che ti voglio sempre un mondo di bene!