Volo 370

Pochi conoscono la storia del volo 370, scomparso senza lasciare traccia mentre viaggiava da Kuala Lumpur a Pechino. Nessun relitto è mai stato trovato, lasciando sconosciuto il destino dei passeggeri e dell’equipaggio.

Ma ciò che è ancor più strano è che, nonostante il mistero che avvolge la scomparsa del volo 370, le vite dei sopravvissuti, di coloro che avrebbero dovuto essere a bordo quella fatidica notte ma non lo erano per qualche motivo inesplicabile, sono passate in secondo piano. Spesso il mistero non si nasconde solo tra le lamiere di un aereo scomparso, nelle profondità del mare o in qualche luogo sperduto, ma nella normalità, nella quotidianità. Il mistero si nasconde nelle sfumature di ciò che accade. Nessuno potrà mai spiegare cosa sia accaduto o dove sia finito il volo 370, ma esiste una dimensione del mistero parallela.

Prendiamo per esempio Leonardo Bellucci, un giovane uomo che quella notte sarebbe dovuto salire sul volo 370. Con il biglietto già in mano, si stava preparando a partire quando una telefonata improvvisa lo distolse dal suo programma. Sua madre era ammalata e aveva bisogno di lui, così decise di ritardare il suo viaggio per essere al suo fianco in quel momento difficile. Non poteva immaginare che quella scelta gli avrebbe salvato la vita. Il destino aveva agito misteriosamente, portandolo lontano dall’aereo che poi scomparve nel nulla. E mentre ogni giorno venivano annunciati i nomi dei passeggeri dispersi, Leonardo ringraziava il cielo per avergli dato un’altra possibilità di vivere.

E poi c’è Amira, una giovane donna dai capelli scuri che aveva perduto il suo volo a causa di una sveglia che non aveva suonato. Il panico la assaliva mentre pensava al colloquio di lavoro importante che avrebbe perso a Pechino. Ma quando venne a conoscenza della scomparsa del volo 370, tutto il resto sembrò insignificante. Le pareti dell’aeroporto sembravano stringerla in un abbraccio disperato, come se anche loro fossero colpite dalla tragedia. L’odore di paura e confusione si mescolava con quello di caffè appena macinato proveniente dal bar lì vicino, creando una strana sensazione nell’aria. Amira si sentiva come una piccola formica persa nella frenesia delle persone che correvano da un lato all’altro, cercando notizie sul misterioso volo scomparso. In quel momento, tutto ciò che lei voleva era ritrovare il suo posto nel mondo e essere finalmente in volo verso il suo futuro.

La storia del piccolo Yousuf, un bimbo di appena nove anni con gli occhi scuri e le guance paffute. Doveva raggiungere, insieme alla famiglia, i suoi nonni a Pechino, impaziente di mostrare loro il nuovo pallone da calcio che aveva ricevuto per il suo compleanno. Ma la febbre alta lo aveva colto di sorpresa quella mattina, costringendolo a rimanere a casa tra le coperte pesanti e le medicine. Nonostante la delusione, quella febbre gli aveva salvato la vita. E così, mentre giaceva nel suo letto caldo e confortevole, Yousuf non sapeva che lì dentro si nascondeva il suo più grande protettore.

Il signor Tanaka, un vecchio signore giapponese che sarebbe dovuto essere a bordo del volo 370. Aveva prenotato il biglietto con largo anticipo per andare a trovare la figlia che viveva a Pechino. Tuttavia, quella mattina, mentre si stava preparando per l’aeroporto, si accorse che il suo portafoglio era scomparso. Perse ore a cercarlo dappertutto in casa, ma senza successo. Decise quindi di rinunciare al viaggio e rimandare l’incontro con la figlia alla settimana successiva. Quando apprese della scomparsa del volo 370, il cuore gli si fermò un attimo. Il destino aveva giocato un ruolo determinante e il suo portafoglio smarrito era diventato la causa involontaria della sua salvezza.

Infine, c’è Ravi, un giovane ingegnere indiano che era in trasferta lavorativa e doveva prendere quel volo per tornare a casa dai suoi cari. Ma quel giorno in ufficio tutto andò storto: problemi tecnici imprevisti lo costrinsero a restare per cercare di risolverli. Infuriato e frustrato, lanciò un’occhiata rabbiosa all’orologio sul muro, rendendosi conto che non sarebbe mai riuscito a raggiungere in tempo l’aeroporto.

Coincidenze fortuite o destini sfiorati, ma qualcosa li lega: qualcosa di misterioso aveva impedito a queste cinque persone, così distanti tra loro, di prendere quel volo. Qualcosa che non poteva essere una semplice coincidenza. Chi o cosa li ha protetti? Leonardo, Amira, Yousuf, Mr. Tanaka e Ravi: cinque storie, cinque destini stranamente intrecciati da un disastro evitato per un soffio. I loro destini sembravano inspiegabilmente legati da una forza invisibile, che li allontanava dal pericolo e li guidava l’uno verso l’altro. Cosa potrebbe aver causato questa strana e fatidica connessione? Le domande senza risposta non facevano altro che aumentare il mistero che circondava i loro percorsi intrecciati.

Mesi dopo, in un caffè di Kuala Lumpur, i cinque sconosciuti si incontrarono per la prima volta. Cinque persone provenienti da angoli diversi del mondo, uniti dall’invisibile filo del destino che li aveva salvati tutti dalla stessa tragica fine.

Seduti attorno al tavolo in un silenzio quasi solenne, condivisero le loro storie. Non c’era bisogno di presentazioni; erano già legati da un episodio che li avrebbe segnati per tutta la vita. Ascoltarono le parole di ciascuno con crescente meraviglia e incredulità. Come poteva essere possibile una tale coincidenza? Chi aveva orchestrato le circostanze che li avevano salvati dalla sciagura? Era davvero solo un caso? Nessuno di loro sapeva rispondere a queste domande. Ciononostante, tutti sentivano nel profondo di sé la presenza di qualcosa di più grande, una forza invisibile che li aveva guidati nel momento del bisogno. E che ora aveva fatto sì che si incontrassero.

La notte prima del misterioso incidente aereo, in un tempio nascosto tra le montagne, l’anziano monaco Zhen Wu si immerse nella sua meditazione quotidiana. Il fumo dell’incenso danzava nell’aria e il suono delle campane tibetane risuonava nelle sue orecchie mentre cercava la pace interiore. Fu allora che una visione lo colpì improvvisamente, come un fulmine che squarcia il cielo scuro. Vide cinque fili luminosi intrecciarsi insieme nel caos del mondo, legati da un destino indissolubile. Cinque anime, destinate a sopravvivere ad un pericolo imminente. Con uno sforzo sovrumano, Zhen Wu trasmise i nomi dei prescelti: Leonardo, Amira, Yousuf, Tanaka e Ravi. Non conosceva queste persone, ma sapeva che il suo compito era di pregare per loro e proteggerli dal ciò che li attendeva.

La stanza del caffè divenne più silenziosa mentre le storie si intrecciavano in un unico filo di incredibili coincidenze. Le parole avevano lasciato spazio a uno sconcertante silenzio; l’aria sembrava carica di un significato misterioso ma tangibile. Il pensiero che una forza superiore potesse aver avuto parte nella loro salvezza non era più solo un’ipotesi.

Il silenzio venne interrotto dal suono dei passi di un cameriere che si avvicinava con una vassoio carico di tazze di caffè fumanti. Ognuna di esse era sistemata con cura su un piccolo piattino, e il loro profumo intenso riempiva la stanza. Il cameriere guardò i cinque commensali seduti al tavolo, osservandoli attentamente come se cercasse qualcosa in loro. C’era qualcosa di misterioso e familiare in ognuno, come se li conoscesse da molto tempo. Dopo un momento di riflessione, il cameriere si ricordò. Aveva sognato di incontrare esattamente queste cinque persone, estranei che gli avrebbero confidato un segreto importante e consegnato un messaggio cruciale per il loro destino. Ma prima che qualcuno potesse parlare, si era svegliato bruscamente, interrompendo la sua visione. Ora quelle stesse persone erano sedute davanti a lui nella realtà, portando con sé un senso di mistero e aspettative.

Ma, probabilmente, non ne avrebbe mai compreso il motivo.

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ho particolarmente apprezzato lo stile della narrazione, un susseguirsi di coincidenze, incroci del destino, siamo accomunati nel verificarsi di certi eventi, ma anche nel non esserne coinvolti. Destino? Coincidenze? Chi saprà mai rispondere?

    1. Nessuno ha la risposta. Il Volo 370 è l’esempio di un prima, un durante e un dopo che hanno una caratteristica in comune: sono oltre la nostra comprensione. Ma possiamo avvicinare, per quanto ci è concesso, le nostre “frequenze”.

  2. In questo periodo sto ascoltando un podcast, intitolato “Storie pazzesche”, che tra le sue puntate ne ha anche alcune dedicate alle coincidenze incredibili.
    Bene, questo racconto potrebbe essere tranquillamente una puntata di quel podcast. 😊👍
    Come te, anch’io non credo alle coincidenze e questo tuo racconto ricorda a tutti l’esistenza di qualcosa di più grande, che spesso, forse per scetticismo o forse per pigrizia, ci si limita ad ignorare.

    1. Oltre allo scetticismo e alla pigrizia, aggiungerei la paura di ciò che non si conosce. Meglio pensare solo alle coincidenze, per quanto incredibili. E’ la via più breve e sicura.

    1. Ho sentito parlare di Manifest, ma non l’ho mai guardata. A questo punto provvederò. In merito al seguito, potrebbe essere, in effetti, interessante raccontare i percorsi dei cinque personaggi. Grazie per lo spunto (e per la lettura ovviamente).